Cammini Veneti, una lunga escursione a piedi tra natura e cultura

L’Associazione Cammini Veneti punta a realizzare e a promuovere i “cammini lunghi” in Veneto. Che cosa sono? Perché percorrerli?

Non c’è una definizione ufficiale: in generale un “cammino lungo” si caratterizza come percorso di alcune decine di chilometri che comporta per un camminatore medio il pernottamento fuori casa, per due o tre notti di seguito. Ad ogni modo la spinta a creare un qualunque cammino è quella di far conoscere l’anima del territorio e promuovere un turismo lento, arricchente e rispettoso per i luoghi che si esplorano.

La nostra preferenza va alle zone rurali e collinari perché in montagna esiste già un reticolo densissimo di sentieri e percorsi per ogni esigenza. Ci siamo concentrati su aree preservate dal processo di antropizzazione selvaggia degli ultimi decenni: corridoi verdi lungo i corsi d’acqua, zone di campagna e vaste aree collinari e di montagna. In questi contesti non si può non restare affascinati dalla loro bellezza e armonia. Diviene pertanto più facile e spontaneo reagire a nuove violenze che rischino di distruggere tali zone.

Camminare è un modo di riappropriarsi delle proprie radici culturali attraverso il paesaggio e i manufatti che lo caratterizzano?

Cammini Veneti ambisce a creare percorsi che abbiano una forte matrice culturale e che colleghino luoghi significativi nella vita di personaggi decisivi per la nostra cultura e particolarmente attenti all’ambiente e al paesaggio. Crediamo che il riappropriarsi delle proprie radici consenta di acquisire un maggior equilibrio, quando ci si allontana dal proprio microcosmo quotidiano, per scoprire “altro”. Gli alberi che hanno poche radici cadono facilmente, come si è visto a fine ottobre sulle nostre montagne; per le persone non è così diverso. L’antropizzazione dei luoghi, però, non è sempre negativa. Si pensi alle ville venete, a certi manufatti rurali e ai terrazzamenti che abbelliscono il territorio. Dobbiamo esserne gelosi come di un lago, di un fiume, di una foresta.

Che cos’è il Cammino Fogazzaro Roi?  Quali sono i suggerimenti utili per chi lo affronta per la prima volta?

Il Cammino Fogazzaro Roi (CFR), 80 km in quattro tappe, da Montegalda fino a Tonezza, collega una serie di luoghi legati allo scrittore Antonio Fogazzaro e al suo pronipote, il marchese Giuseppe Roi, mecenate e vero diplomatico della nostra cultura. Peccato per l’abbazia di Praglia, cara al Fogazzaro, esclusa per ora dal percorso, in assenza di una viabilità pedonale facile e sicura. Il CFR è frutto di un grande sforzo collettivo, senza profitto, nato da una volontà di condividere una opportunità con altri.

Consigliamo, a chi desidera percorrerlo a piedi o su mountain bike, di leggersi bene i testi pubblicati sul sito https://www.camminiveneti.it, scaricarsi la APP e dotarsi della guida cartacea. Inoltre, a cammino avviato, suggeriamo di dormire fuori senza spezzare il percorso rientrando a casa, di rallentare, di guardarsi bene attorno per non lasciarsi sfuggire angoli sorprendenti e, camminando, di stare un po’ in silenzio.

Dopo quattro anni di attività, avete raggiunto i vostri obiettivi? Cosa vi ha aiutato? Avete nuovi progetti?

Il CFR è sempre più conosciuto e frequentato. Siamo una bella squadra di amici, con nuovi associati in arrivo. Stimoliamo enti pubblici territoriali e micro- attività economiche dislocate lungo il CFR a far rete e ad attivare marketing territoriale, ma la strada è ancora lunga. Un problema non secondario è rappresentato dalla vandalizzazione della segnaletica. Un aiuto prezioso arriva da persone appassionate che hanno collaborato con noi, tra cui vi sono efficienti ed entusiasti funzionari, impiegati e amministratori (Regione, Comuni, Vicenza è http://www.vicenzae.org) e volontari. In un prossimo futuro ci piacerebbe realizzare un nuovo cammino dedicato a Mario Rigoni Stern, da Vicenza fino ad Asiago. Cerchiamo finanziamenti e sponsor per creare un percorso sicuro e di buona qualità. Tuttavia siamo fiduciosi. La passione non ci manca.

Intervista a Andrea Cevese, Presidente Ass. “Cammini Veneti”

raccolta da Silvia Rampazzo, redazione di Ecopolis