Si terrà domenica 17 febbraio il prossimo incontro pubblico per una rete cittadina contro il razzismo per l’inclusione sociale.
Un incontro che darà seguito a quello che lo scorso 31 gennaio si è tenuto in Sala Valeri, rendendo operativi i tavoli tematici individuati: ben otto, dal diritto alla salute e all’assistenza legale ad arte, cultura e sport.
Nel frattempo, una mailing-list è attiva per informare e collegare chi desidera contribuire con idee e proposte. Per iscriversi, è sufficiente inviare una mail all’indirizzo retecontrodlsalvini@gmail.com. Di seguito alcuni stralci del report dell’assemblea del 31 gennaio.
L’assemblea è stata ricca e articolata, in termini di contenuti e di composizione. Proviamo a elencare i principali bisogni e proposte emersi nel corso della discussione, tenendo fermo il criterio di cogliere il comune nelle differenze, di fungere da moltiplicatore delle tante iniziative che autonomamente già esistono, un criterio che ha orientato tutta l’assemblea.
I numeri dimostrano una disponibilità chiara, da parte di tante e tanti, di mettersi in gioco e mettere in campo valori e pratiche solidali, cooperanti, mutualistiche, ma anche forme di conflitto reale. La ricerca della costruzione di un percorso condiviso che miri a disobbedire, nelle varie forme possibili e su vari livelli, al decreto Salvini, diventato Legge in materia di sicurezza e immigrazione, non può certo fermarsi oggi. Questa assemblea segna un punto di inizio rispetto alla volontà comune di elaborare proposte concrete e analisi sui vari temi toccati dalla norma. Infatti, il decreto Salvini, che prosegue quanto fatto dal suo predecessore al Viminale Marco Minniti, sintetizza al meglio un preciso disegno reazionario che, oltre a colpire le persone migranti, riscrive le regole della cittadinanza nel nostro Paese sulla base di una sottrazione organica di diritti individuali e collettivi. Per questa ragione diritti e giustizia sociale non possono mai essere scissi e proprio strumenti come la Rete devono sollecitare battaglie comuni, meticce, tra migranti e autoctoni contro ogni forma di sfruttamento della vita.
Nel corso dell’assemblea sono emersi alcuni strumenti operativi: il primo è quello della mailing-list (retecontrodlsalvini@gmail.com).
Il secondo è quello di articolare il lavoro futuro in gruppi tematici, nati dall’esigenza di sviscerare e approfondire i tanti spazi di vita che vengono messi sotto attacco dalla Legge Salvini e trasformarli in specifici ambiti d’azione.
I tavoli di lavoro proposti sono: “Sensibilizzazione, formazione, arte e cultura”; “Diritto all’abitare, accoglienza e residenzialità”; “Diritto alla salute”; “Supporto e iniziativa legale”; “Lavoro”; “Mutualismo e inclusione sociale”; “Sport”, “Generi e discriminazioni”.
Domenica 17 febbraio, alle 10 in una sala pubblica (via Bajardi 5, ndr), è la data in cui incontrarci e rendere pubblicamente operativi i tavoli di lavoro e discutere gli strumenti più adeguati di comunicazione e visibilità della Rete.
La rete sosterrà qualsiasi iniziativa che miri a contrastare la chiusura dei porti che questo governo sta operando come forma di barbaro ricatto nei confronti di chi attraversa il Mediterraneo.
La rete s’impegna ad allargarsi a tutti i soggetti attivi in città: singoli, associazioni e organizzazioni (anche di natura ecclesiale, non solo cattolica, e sindacali) e comunità di persone migranti e chiunque nel territorio si batta contro il razzismo e per l’inclusione. La rete si impegna altresì a instaurare corrette e proficue relazioni con le amministrazioni pubbliche locali.
Tra le proposte avanzate anche quella di una grande manifestazione a Padova.
aderenti alla rete cittadina contro il razzismo per l’inclusione sociale
sintesi a cura di Annalisa Scarpa – redazione ecopolis
“… ma anche a forme di conflitto reale. …”: per Padova, tutto un programma.