La nostra Costituzione, all’Articolo 9, stabilisce che la Repubblica Italiana ha il dovere di tutelare il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Il Prato della Valle, nella sua integrità, è parte di questo patrimonio. Siamo fermamente decisi, da subito, a far rispettare la Costituzione.
Ci rivolgiamo a tutti i padovani, a Michele Penta, e chi verrà presto come nuovo Commissario.
L’Alicorno compariva già nelle incisioni di Francesco Piranesi, realizzate per illustrare il piano con cui Andrea Memmo, grande illuminista padovano, voleva “render deliziosa la città per maggior attrattiva de’ forestieri”. Memmo aveva previsto anche “il passeggio dentro le mura in vari luoghi accomodabili facilmente”, come la passeggiata dal Prato della Valle al bastione di Santa Croce.
Nel luglio 1982 poi è stato consegnato al Sindaco di Padova il primo dei tre progetti, a spese dei contribuenti, di stombinamento del canale Alicorno. Dal 1982 ad oggi, grazie all’impegno in particolare del professor Lionello Puppi, di Legambiente e altre associazioni ambientaliste come Italia Nostra, Amissi del Piovego, Amissi dell’Alicorno, di molti consiglieri comunali e dei sindaci Settimo Gottardo e Flavio Zanonato, sono state ricostruite e documentate le varie fasi del degrado del progetto di Andrea Memmo, avvenuto in seguito alla caduta della Repubblica di Venezia dal progetto di Andrea Memmo.
Si tratta di vari interventi, di cui ricordiamo i principali: le statue dei Dogi, collocate sui ponti laterali, sono state abbattute e sostituite con otto piramidi, prelevate dai viali dell’Isola Memmia; il prato verde dell’Isola Memmia è stato occupato da alberi che impediscono la completa visibilità e a est dello stadio Appiani sono state costruite delle megagradinate. Infine, il tombinamento del del Canale Alicorno lungo via 58° Fanteria.
Negli ultimi trentacinque anno vi sono stati senza dubbio alcuni miglioramenti nella gestione del Prato della Valle, ma, come tutti i padovani possono verificare facilmente, del tutto limitati e insufficienti. La revoca del piano dell’architetto Sergio Crotti, approvato nel 2009, che prevedeva la costruzione di un parcheggio sotterraneo a piazza Y. Rabin ed altri edifici, rappresenta un’opportunità per riproporre la riapertura dell’Alicorno come primo passo di quel restauro del monumento “Prato della Valle”.
Prima di qualsiasi criticabile intervento, motivato da motivi economici, per il riuso dell’edificio dell’ex-Foro boario, tutti gli organi centrali o locali della Repubblica hanno il dovere di restaurare il Prato della Valle e in primo luogo di stombinare il canale Alicorno. Esistono già tre progetti di stombinamento del canale: più che sufficienti per intervenire, rappresentano nella sovrapposizione anche uno spreco di denaro pubblico.
Padova deve continuare la strada aperta dal Genio civile della Regione del Veneto, stombinando il tratto finale del Naviglio alla conca delle Porte Contarine, e seguire l’esempio di Mestre, dove è stato riportato alla luce un tratto del Marzenego, e di Chioggia dove è stato stombinato il canale Perotolo. Si possono verificare facilmente i risultati positivi ottenuti tanto a Mestre quanto a Chioggia.
Elio Franzin – Comitato Amissi dell’Alicorno