Non meno di 500 persone sabato mattina 27 aprile hanno affollato gli argini dell’idrovia e la passerella all’altezza delle chiuse sulla Brenta nel comune di Vigonovo per dare un segnale forte al Consiglio di Stato che tre giorni dopo si è riunito per esaminare il ricorso (ad oggi l’esito non è ancora noto) alla sentenza del T.A.R. del Lazio che ha suo tempo aveva dato ragione a Terna nell’autorizzare la costruzione dell’elettrodotto di 380.000 Volt fra Camin e Dolo per via aerea (vedi simulazione cliccando l’immagine accanto).
L’evento , che si è rivelato una grande manifestazione di popolo, è stato organizzato dai comuni della Riviera del Brenta, primo fra tutti quello di Vigonovo, e dai Comitati per l’Ambiente ed il Territorio a cui, fra gli altri, aderisce anche il nostro circolo, che da anni sostengono la battaglia contro Terna. Hanno partecipato anche il comune di Saonara, che da sempre è in prima fila nell’opporsi all’opera così come progettata da Terna ed i comuni del miranese, territorio anch’esso potenzialmente interessato dall’attraversamento di un elettrodotto aereo delle stesse dimensioni di quello fra Dolo e Camin.
Ricordiamo che l’opposizione dei cittadini, dei Comitati, delle amministrazioni comunali non riguarda l’opera in sé stessa, ma la modalità di costruzione, cioè per via aerea, anziché con un più moderno e sicuro interramento dei cavi. La soluzione auspicata dai ricorrenti è ovviamente una soluzione meno impattante sia da un punto di vista paesaggistico sia da quello ambientale per la notevole riduzione di inquinamento e quindi va nella direzione di una maggiore salvaguardia della salute pubblica. Certo, ha una controindicazione: costa di più, ma questo non può diventare un ostacolo per una società con più capitale pubblico che privato, che in forza della sua posizione di monopolista di distribuzione dell’energia guadagna ogni anno milioni di Euro!
In realtà, come sempre sostenuto dai C.A.T., la questione dell’Elettrodotto Dolo Camin è legata all’accordo sul Vallone Moranzani in cui Terna si accolla il costo dell’interramento dei cavi nella zona dei Moranzani- Fusina dove devono essere stoccati i fanghi derivanti dall’escavazione dei canali lagunari (e quindi paradossalmente un sito disabitato e purtroppo inquinatissimo), ma in cambio ottiene di fare l’elettrodotto Dolo Camin per via aerea.
Tornando alla manifestazione del 27, si è registrata la posizione univoca e molto netta dei primi cittadini presenti non solo contro Terna, ma chiaramente anche contro la Giunta Regionale, e questo perché piuttosto inopinatamente la Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale regionale a suo tempo aveva dato il via libera alla costruzione aerea dell’elettrodotto senza nemmeno prendere in considerazione l’aspetto dell’interramento.
Non sono mancati poi gli interventi che hanno messo in luce il risultato devastante sotto l’aspetto paesaggistico, e quindi turistico, e quindi economico che l’opera aerea potrebbe avere su tutta la Riviera del Brenta con le sue bellissime ville venete, prima fra tutte Villa Pisani, una delle principali mete turistiche della nostra regione.
E quindi adesso, tutti con il fiato sospeso in attesa della sentenza del Consiglio di Stato.
Mauro Dal Santo – presidente del circolo Legambiente Sarmazza di Saonara