Legambiente, nell’ambito del convegno Green Mobility tenutosi a Roma, ha presentato una serie di proposte alla legge di bilancio 2019 “a gettito fiscale inalterato” per incentivare la buona mobilità e tassare inquinamento e spreco in maniera intelligente e sostenibile, fermo restando che la possibilità di muoversi è una libertà che va garantita a tutti a prezzi e rischi accettabili.
Un tema, quello dell’inquinamento atmosferico, che ci tocca in prima persona: nella nostra città, insieme al resto della pianura padana, sono infatti partite il 1° ottobre , tra molte polemiche, le limitazioni alla circolazione dei mezzi più inquinanti (qui la posizione dei Legambiente Padova) per mitigare i rischi legati all’inquinamento dell’aria, sempre più irrespirabile perché avvelenata da PM10, PM2.5, biossido di azoto, ozono, che in Italia causano ogni anno tra le 50mila e 60mila morti premature.
Legambiente propone, secondo il principio “tanto inquino tanto pago”, di puntare ad avere un prezzo del carburante fossile progressivamente proporzionale al peso molecolare del carbonio fossile, a parità di gettito fiscale complessivo.
Ma serve, secondo l’associazione ambientalista, anche introdurre un voucher a favore della mobilità sostenibile con l’obiettivo di spingere la dismissione del parco veicoli più inquinante e premiare le scelte sostenibili. A tal proposito l’associazione ambientalista propone di sostenere la mobilità sostenibile come forma di welfare aziendale, con i contributi versati dai datori di lavoro in busta paga, sino a 1.000 € all’anno, per servizi e mezzi di mobilità sostenibile del dipendente e familiari a carico, esenti da tassazione
Da sostenere di più, continua Legambiente, sono i servizi di sharing mobility, a cui sarebbe auspicabile una riduzione dell’IVA al 10% e la possibilità di scaricarla interamente sui veicoli elettrici – dalle e-bike agli autoveicoli – in flotte aziendali di mobilità condivisa (corporate sharing).
Servono inoltre incentivi per l’acquisto di auto elettriche e per le infrastrutture di ricarica private, trattate al pari di ristrutturazioni edilizie, e che quindi usufruiscono di una detrazione del 50% delle spese in 10 anni. Rendere poi possibile la detrazione anche per colonnine ad uso pubblico (garage, attività commerciali), a condizione che siano installate in aree private o in uso privato, aiuterebbe la loro diffusione. Così come vanno incentivate le innovazioni ambientali nell’autotrasporto, premiando la sostituzione con mezzi elettrici o a biometano.
Sempre nell’ottica di agevolare la mobilità sostenibile, va resa possibile e agevolata la circolazione dei mezzi di micromobilità elettrica (monopattini, monoruota…), una possibilità che oggi è vietata su strada. E Legambiente propone anche di introdurre vantaggi per chi porta servizi di rete consentendo agli utilizzatori finali di veicoli elettrici di accedere a programmi di remunerazione per erogazione di servizi finalizzati a migliorare la stabilità delle reti.
Vanno infine premiati i comuni che scelgono obiettivi più sfidanti nei propri PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), ampliando e privilegiando i finanziamenti che prevedono obiettivi di accessibilità ai diversi quartieri urbani con mezzi diversi dall’auto di proprietà.
La sfida da affrontare per tutti noi è davvero grande e ambiziosa: fermare dei cambiamenti climatici e ridurre drasticamente l’inquinamento non sono obiettivi che si raggiungono semplicemente con qualche incentivo o bus elettrico, ma serve un radicale ripensamento, in ogni settore economico, sia del modo in cui ci muoviamo che di quello con cui produciamo.
Quelle di Legambiente sono proposte concrete, realizzabili, con uno sguardo sul lungo periodo, quando necessariamente molte cose dovranno cambiare per far fronte ad una situazione che diventa di anno in anno sempre più grave.
Francesco Tosato – redazione ecopolis