Un milione per la ciclabilità

Dal Ministero in arrivo un tesoretto per aiutare la ciclabilità: una buona occasione per potenziarla ora che come non mai è necessaria.

 

Le notizia è una di quelle buone, che fanno ben sperare i tanti ciclisti e sostenitori di una mobilità dolce: il Comune di Padova disporrà di quasi 1 milione di euro arrivato dal Ministero dei Trasporti per sostenere la ciclabilità. Un terzo di questa somma sarà disponibile già quest’anno, mentre il restante arriverà nel 2021.

Come più volte si è ribadito anche in Ecopolis (Fase 2, mobilità post Covid in Italia), per il periodo di convivenza con il Coronavirus, che appare essere ancora molto lungo, è fondamentale investire nella mobilità leggera come alternativa all’uso dell’auto privata in città, nonché in supporto al tpl, prevedibilmente andato in sofferenza nella fase di riapertura, anche a causa dell’inadeguatezza degli investimenti da parte della Regione Veneto.

Partendo dalle proposte lanciate dal coordinamento “A Ruota Libera”, di cui Legambiente è parte, pubblicate sulla stampa la settimana scorsa, diamo spazio alle considerazioni di Elia De Marchi e Melissa Morandin del Direttivo di Legambiente Padova.

Per Elia De Marchi la Bicipolitana rimane senz’altro l’obiettivo principe della ciclabilità padovana, con tutto il peso dei suoi costi preventivati  – circa 10 milioni di euro – che ancora oggi, a oltre un anno dall’approvazione in Consiglio, non trovano copertura. De Marchi propone di usare questi soldi per realizzare almeno un paio di linee, magari partendo con il tracciato che passa al Bassanello, in quanto interi quartieri a sud dello Scaricatore sono privi di tratti ciclabili verso il centro, o con  il tracciato Chiesanuova-Corso Milano considerando già la realizzazione della futura linea del tram, andando a sistemare la corsia fatta l’anno scorso.

Per Melissa Morandin interventi più leggeri, dalla cartellonistica alla segnaletica in genere, laddove assente o in procinto di essere modificata, risulterebbero sicuramente propedeutici ad una migliore comunicazione ed educazione stradale, che in un contesto di maggiore traffico ciclabile risulta quanto mai necessarie. Morandin sottolinea che è importante rendere ben riconoscibile e sicuro lo spazio dedicato alle biciclette, anche in un’ottica di incentivo dell’uso del mezzo: muoversi in bici in sicurezza e con un certo comfort.

Le “novità” della fase 2 in Italia, le Bike Lane, secondo De Marchi e Morandin hanno senza dubbio il pregio di essere più facili, veloci ed economiche da realizzare rispetto alle ciclabili tradizionali, ma la questione sicurezza non può essere messo in secondo piano: strette e con il rischio concreto di essere pericolose quando non sono rispettate dagli automobilisti o troppo vicine alle auto in sosta. Vi sono però alcuni tratti in cui potrebbero essere utili, come per alcuni tratti della tangenziale interna in via Manzoni e via Gattamelata o il tratto dalla Stazione Ferroviaria sino a Ponte Molino, passando per Viale Codalunga, rendendo poi Via Dante pedonale, una richiesta portata avanti da anni anche da Legambiente.

Un ragionamento a parte merita la necessità, condivisa da entrambi, di garantire infrastrutture in supporto alla ciclabilità, da nuove ed adeguate rastrelliere a soluzioni per parcheggi coperti o custoditi per le biciclette che possano garantire un ricovero sicuro. Oltre a tanti altri piccoli e grandi accorgimenti, dall’eliminazione degli ostacoli nelle piste ciclabili, fino alla realizzazione della “casa avanzata” per le bici, che già si è cominciato a sperimentare a Padova. Per Legambiente il doppio senso di marcia, la ciclabilità diffusa, nel centro storico rimane un intervento strategico e non particolarmente oneroso, se fatto in maniera leggera e nelle vie più importanti.

L’associazione rilancia infine la proposta di costituzione della Consulta della Bicicletta, un organismo partecipativo composto dall’Amministrazione e dalle rappresentanze delle realtà organizzate, per discutere collegialmente dei problemi e delle possibili soluzioni della ciclabilità urbana.

Redazione Ecopolis