Non siamo “Allegri” del Nuovo Ospedale a Brusegana

DSH_2945.1Prima che qualche amministratore o uomo politico patavino si incateni politicamente alla scelta di trasformare l’aeroporto “Allegri” nel luogo ove far sorgere il Nuovo Ospedale di Padova, sarà bene informare i cittadini di quanto sia infelice una tale idea.

La costruzione di un Nosocomio a ridosso di un fiume (Bacchiglione),  già noto agli abitanti della zona per i suoi fontanazzi , si classifica come rischio idraulico di secondo grado. Dal momento che nel vicentino stanno costruendo argini più alti attorno a quel fiume, i padovani non potranno più contare su straripamenti a monte che li possano salvare come avvenuto in passato . Leggi di più

Zaia intervenga sui battelli fluvio-marittimi

porto offshore VE1Egr. Presidente Zaia

Se è vero che l’ass. Conte porterà quanto prima in Giunta un bando per il progetto preliminare dell’idrovia Padova-Mare, prevedendo anche la funzione navale, credo occorrerà il suo intervento per modificare alcuni aspetti, che avrei preferito fossero stati affrontati e discussi in una Conferenza Servizi di tipo istruttorio, convocata preliminarmente al bando.

Così non è stato ed ora tocca a Lei provvedere.

Nel suo recente libro: “Il futuro europeo della portualità italiana” il pres. Paolo Costa a pag 240, parlando dei battelli che faranno la spola tra il TOS e la terraferma  – le  “mamavessel”, le chiama – scrive che avranno un pescaggio di 5,50 mt. Anche le chiatte, da queste portate a riva, affondano – così si legge a pag 389 – per 3,75 mt , mentre i rimorchiatori-spingitori arriveranno a 4 mt. Leggi di più

Idrovia: il diavolo sta nei dettagli

idrovia

In questi giorni si è molto discusso dell’idrovia, opera non conclusa che anima dibattiti politici e non. Poco, però, si parla della questione delle chiatte e delle imbarcazioni che dovranno iniziare a percorrere tale tratta. Nel progetto del TOS (Terminal Offshore Veneziano) è stato infatti elaborato anche un modello di collegamento navale con la terra ferma. Leggi di più

Idrovia, fuori dai cassetti

idrovia_pd_veNella mia qualità di presidente dell’Associazione “Salvaguardia Idraulica del territorio padovano e veneziano”   non posso che  rallegrarmi e complimentarmi con il prof. Paolo Costa, presidente dell’Autorità portuale veneziana,  per il suo pezzo apparso sul Mattino sabato 16 scorso.  Sono principi che sosteniamo da almeno 7 anni, quando intravedevamo già nel Terminal off shore di Porto Levante le medesime potenzialità che lui oggi ben delinea.

Vorrei però attirare l’attenzione dei lettori sull’incomprensibile e per noi inaccettabile comportamento della Giunta Regionale Leggi di più

Porto e logistica. Genova-Venezia 4 a 0

Nel giugno scorso titolavo un mio pezzo, mandato ai giornali e non pubblicato : Genova-Venezia 4 – 0. La netta vittoria a tavolino del sistema logistico ligure su quello veneto, dopo che sono cominciati i lavori per la costruzione del Terzo Valico degli Appennini.

E’ parte fondamentale del completamento della linea ferroviaria Rotterdam-Genova, che in Svizzera può già diramarsi lungo le direttrici offerte da due grandi tunnel: il Gottardo verso la valle del Reno fino in Olanda e il Loetschberg verso Parigi e Londra (e così la TAV in Val Susa diventa puro spreco di denaro pubblico, come del resto ha sancito in ottobre la Corte dei Conti francese). Leggi di più

A Mario Monti una lettera sull’Idrovia

Una lettera è stata mandata nei giorni scorsi dall’Associazione “Salvaguardia Idraulica del territorio padovano e veneziano” al Presidente del Consiglio prof. M. Monti. Volevamo ricordargli che l’idrovia incompiuta tra Padova e l’Adriatico è inserita nella lista di canali fluviali, definita da un Trattato Internazionale sui corsi d’acqua interni, siglato a Ginevra nel giugno 1999.
Un importante studio legale, che opera in prevalenza all’estero, ha compilato il testo che è stato mandato per conoscenza anche ad altri Ministri, come pure ad alte Autorità del’Unione Europea. Leggi di più

Idrovia Padova-Mare

L’idrovia tra Padova e l’Adriatico è un’opera che assicurerebbe la salvezza dalle periodiche e devastanti alluvioni per tutti i territori che il canale attraversa. Come sappiamo da esempi olandesi potrebbe procurare anche lavoro stabile, qualificando il paesaggio. La sua esistenza si lega anche al successo del Terminal off shore veneziano , poiché crea al contempo i presupposti per l’allargamento dell’area retroportuale fino a Padova.Di riflesso renderebbe molto ragionevole pensare ad una “città metropolitana”: Padova-Venezia-Chioggia, la quale si configurerebbe come la coerente ed omogenea struttura amministrativa della comune attività portuale e logistica. Si tratta insomma di saper trasformare una necessità – la sicurezza idraulica – in una virtù occupazionale. Il canale che noi proponiamo ha dimensioni e portate d’acqua che non si conciliano con chi invece vuole costruire una strada a pagamento “camionabile” sul suo argine destro.  La scelta tra le due opere va però al di là del contesto padovano, poichè diventa l’assunzione di un altro modello di sviluppo per il Veneto e della gestione del suo restante spazio disponibile.

Questo è il soggetto della trasmissione radio che offriamo all’ascolto (durata 90 min. ca)

Carlo Crotti