“Riferire tutti i giudizi di valore all’umanità è una forma di antropocentrismo filosoficamente indifendibile” ci dice Arne Naess.
Il norvegese Arne Dekke Eide Naess (1912-2009) è stato filosofo, alpinista, boxeur, professore, accademico, sempre gioioso e aperto all’umiltà; è considerato il fondatore dell’ecologia profonda. Nel 1938 costruì una piccola baita ai piedi del monte Hallingskarvet e la chiamò Tvergastein (pietre incrociate), qui passò complessivamente dodici anni della sua vita, qui compose gran parte dei suoi scritti.
Chiamò la sua filosofia di vita Ecosofia T, proprio perché nata tra le montagne a Tvergarstein. È una filosofia di vita personale che punta alla saggezza ecologica e all’armonia, un’amorevole ricerca della saggezza. Naess invitava i suoi studenti a sviluppare la propria ecosofia. Negli anni ‘60 lesse i libri di Rachel Carson , il suo senso di meraviglia verso la natura e la sua denuncia dei danni causati dai biocidi lo portarono a riflettere, insieme allo studio della pratica nonviolenta di Gandhi, sulla giustizia sociale, su come disinnescare o evitare i conflitti nel mondo e la responsabilità ecologica.
Nel 1973 elaborò il concetto di biocentrismo, che considera la natura dove ogni elemento è in relazione con il tutto e quindi l’essere umano è una parte del mondo naturale, in contrapposizione all’antropocentrismo, che vede l’uomo come padrone assoluto della natura; una visione del mondo simile a quella che troviamo nelle tradizioni spirituali di tutto il mondo, ma per la prima volta definita da Naess in termini scientifico-filosofici occidentali nell’ecologia profonda. Naess distingue fra un’ecologia superficiale, che vuole proteggere la natura, ma sempre come risorsa al servizio dell’uomo, e un’ecologia profonda, che sostiene il valore intrinseco delle realtà naturali.
“Siamo l’aria che respiriamo” raccoglie alcuni dei suoi scritti più significativi, in cui ci invita a guardare al nostro rapporto con la terra e le vite che la abitano come parti di una totalità che ci comprende e fonda il nostro sé ecologico – che costituisce la radice stessa della realtà in cui viviamo.
“La maggior forza trainante del movimento dell’ecologia profonda, se paragonato a tutta la restante parte del movimento ecologista, è l’identificazione e la solidarietà con tutta la Vita”
“la ragione indica la strada, ma solo la forza dei sentimenti può eseguire il compito di viaggiare per un lungo e difficoltoso cammino, […] ossia la via del proprio sé”
“Riferire tutti i giudizi di valore all’umanità è una forma di antropocentrismo filosoficamente indifendibile”
Per approfondire:
Introduzione all’ecologia : Arne Naess ETS 2016
Siamo l’aria che respiriamo. Saggi di ecologia profonda : Arne Naess Piano B 2021
Filosofia, Ecologia e Stili di Vita: Arne Naess e la Deep Ecology
Giandomenico Tono, Libreria Pangea