Arcellani e commercianti dicono sì al Borgomagno chiuso al traffico privato in direzione Arcella. Meno code, meno inquinamento e, soprattutto, mezzi pubblici in orario.
Negli ultimi anni il cavalcavia Borgomagno è stato oggetto di diverse modifiche alla viabilità, rese necessarie dai dovuti interventi per stabilizzare una struttura ormai obsoleta. Parliamo infatti di un “malato terminale”, un’infrastruttura in calcestruzzo che richiede continue costose manutenzioni e anche per questo destinata, nel medio periodo, ad essere abbattuta con il rifacimento completo della stazione e con l’arrivo dell’alta velocità
Dopo la chiusura temporanea della passerella ciclopedonale per lavori nel mese di marzo, sta facendo molto discutere in questi giorni la decisione dell’amministrazione comunale di rendere definitiva la chiusura della corsia est del cavalcavia Borgomagno, quella oggi riservata al traffico in entrata all’Arcella.
Se da una parte è stata immediata la levata di scudi da parte di chi sostiene che la scelta comporti l’isolamento del quartiere e la conseguente crisi o addirittura chiusura delle attività commerciali, dall’altra in molti si sono espressi a favore della decisione.
E’ il caso ad esempio di alcuni commercianti che operano proprio nell’area del Borgomagno (Osteria di Fuori Porta, Angoli di Mondo, Gold Soundz, Libreria Limerick, Fruttivendolo Sempreverde, Versi Ribelli, Ristorante Xiang Dimsung) che si dichiarano “stupiti” della discussione, affermando nelle loro dichiarazioni come il quartiere sia da tempo consapevole del fatto che il Borgomagno necessiti di un totale rifacimento, non comprendendo quindi lo stupore per la chiusura definitiva di una corsia al traffico privato.
Alla presa di posizione dei commercianti è seguita di qualche giorno una petizione online lanciata da un gruppo di cittadini e ripresa dagli stessi esercenti che si sono resi disponibili a raccogliere le firme in modalità cartacea. Una petizione che ripercorre le tappe delle modifiche alla viabilità del Borgomagno degli ultimi anni, evidenziandone le criticità, ma che soprattutto pone al centro della discussione la tutela del trasporto pubblico e la necessaria riduzione dello smog, e quindi del traffico, in quartiere.
Come sostiene anche Legambiente, il tema del trasporto pubblico è infatti centrale. Dal momento che la carreggiata ovest non è percorribile in entrambe le direzioni per questioni di sicurezza, fino a qualche mese fa le auto erano costrette a transitare sulla corsia prima riservata a tram e autobus, comportando gravi disagi al trasporto pubblico, con il tram costretto a rimanere incolonnato in mezzo alle auto e accumulando considerevoli ritardi.
Una città con i problemi di traffico e inquinamento che ha Padova, e che giustamente ha deciso di investire molto sul sistema Sistema Metropolitano a Rete Tramviaria – SMART, non può permettersi di lasciare che i tram restino imbottigliati nel traffico perché mancano percorsi dedicati in punti strategici come il Borgomagno.
Mentre esistono due comode alternative per il traffico automobilistico, ovvero i cavalcavia Sarpi-Dalmazia e il ponte Unità d’Italia, a pochissima distanza, non esistono alternative al percorso del tram, e vanno evitati gravi disagi per le migliaia di persone che ogni giorno lo prendono per muoversi.
La petizione BASTA SMOG AL BORGOMAGNO oggi conta oltre duecento firme cui vanno aggiunte quelle raccolte sui moduli cartacei. Questa petizione conclude con la consapevolezza che “la chiusura della carreggiata est alle auto non risolva tutti i problemi di viabilità del quartiere”, così come i commercianti sottolineano come sia “necessario mettere in campo azioni e iniziative comuni per portare sempre più persone e far diventare i locali e le strade luoghi dove poter trascorrere tempo in sicurezza”. Per questo ci auguriamo che si colgano queste sollecitazioni per ripensare la viabilità e la mobilità del Quartiere Arcella e della città, mettendo al centro la sostenibilità e la qualità della vita, individuando azioni a sostegno di un rilancio generale della zona.
Se vogliamo una città che punta alla riduzione dell’inquinamento e che investe sul trasporto pubblico per farlo diventare efficiente e quindi valida alternativa all’auto, la scelta di non permettere il transito alle auto sulla corsia riservata è una scelta non discutibile.
MM – Redazione Ecopolis