Sbandus, anche gli adulti tornano a giocare!

sbandus2Un progetto ludico per adulti dal nome che è già un programma: Sbandus, i grandi tornano a giocare. Il promotore è Filippo Borille, alias Pippo del gruppo comico “Marco e Pippo – l’unico duo che è un trio”. Gli abbiamo chiesto di raccontarci cos’è.

Ecopolis: Pippo, intanto cosa significa Sbandus?

Pippo: È una parola dei tempi in cui si giocava a rincorrersi: quando stavi per essere preso, potevi gridare “sbandus!” che significava “casa”; da quel momento diventavi inattaccabile perché uscivi temporaneamente dal gioco. Sbandus è una sosta nella frenesia della vita moderna, un momento di pausa.

Ecopolis: Dove nasce l’idea?

Pippo: Osservando i maestri del gioco: i bambini. Noi grandi possiamo risvegliare, riattivare ed allenare tutto ciò che dei bambini abbiamo dentro, e che ci può essere utile per una vita più felice, libera e creativa.

Ecopolis: Come?

Pippo: Facciamo incontrare un gruppo di adulti con lo scopo di ridere e giocare. I grandi non lo fanno quasi più, e quando giocano, anche nello sport, di solito c’è un risultato da raggiungere, oppure un obiettivo di fitness. Perfino con i figli spesso si gioca per far piacere ai piccoli, non a se stessi. Raramente i grandi giocano per puro piacere.

Ecopolis: Perché è importante giocare?

Pippo: Perché ridere è una cosa seria: quando sei protagonista della tua risata, attivi un godimento che nasce dalla pancia e che ha a che fare con la pura gioia. E scusa se xe poco!

Ecopolis: Sembra una filosofia… come la chiameresti?

Pippo: Spensieratezza. Abbiamo tre principi cardine. Il primo è la non competizione, ovvero: sta calmo parché no ghe xe gnente da vincere! Il secondo è il non giudizio: tàsi, parché prima o dopo te tòca anca a ti. Il terzo è che non si fa dinamica di gruppo: alla fine nessuno ti chiede se hai capito qualcosa di te stesso o se hai risolto un blocco emozionale della tua infanzia…

Ecopolis: Che mi dici dello staff?

Pippo: Siamo sei “sbanditi”, veniamo da esperienze diverse, chi dal mondo artistico, come il sottoscritto, alcuni sono educatori o formatori, altri sono psicologi…

Ecopolis: Come scegliete i giochi da proporre?

Pippo: Ci sono diverse aree, ad esempio Yeah! comprende giochi per liberare le energie stagnanti, mentre l’area Union propone giochi per creare unità e vitalità all’interno del gruppo.

Ecopolis: Dimmi il nome di qualche gioco…

Pippo: Anche il nome deve far ridere: con Tachémo botòn devi proprio attaccare un superbottone alla persona che l’ha perso; invece su Ma ti te sbùsito? devi far scoppiare i palloncini legati al corpo degli altri con le matite. E così via.

Ecopolis: E i luoghi in cui giocare? Come li scegliete?

Pippo: Scegliamo luoghi carichi di bellezza, meglio se nella natura, come la Costigliola, sui Colli Euganei o la corte Carezzabella, vicino a Rovigo, ma ora siamo presentu anche a Padova, al Giardino della gioia, in zona Plebiscito.

Ecopolis: Per iscriversi e sapere il costo?

Pippo: Le iscrizioni scadono il 20 agosto e si può scegliere tra diversi pacchetti, in base alla disponibilità personale; le info e i costi si vedono nel nostro sito www.sbandus.it.

Ecopolis: Domanda cruciale: giocare c’entra con l’essere ambientalisti?

Pippo: Quando stai bene con te stesso, sei collegato con ciò che è vitale, non solo dentro di te, ma anche fuori. Significa predisporsi positivamente agli altri e al mondo.

Ecopolis: Grazie Pippo!

Intervista a cura di Annachiara Capuzzo – redazione ecopolis