Ripartiamo dal verde

Questione ambientale e tutela della salute: un legame imprescindibile che trova attuazione nella difesa del verde per una città vivibile.

 

La questione ambientale e la tutela della salute costituiscono oggi a Padova una priorità assoluta, in una città ai vertici della classifica delle città più inquinate d’Italia e che per effetto dell’eccessiva quantità di superfici cementificate risulta essere la seconda città in Italia per rischi di morte connessi alle alte temperature estive. Nella lotta all’inquinamento e ai cambiamenti climatici le aree verdi svolgono una insostituibile funzione ecologica, perché contribuiscono in misura alla depurazione dell’atmosfera ed alla riduzione dell’effetto serra. Secondo i dati forniti dal “Forum mondiale sulla forestazione urbana“ un ettaro di foresta urbana può assorbire 300 tonnellate di CO2, proprio come le foreste pluviali o le giungle tropicali; può contribuire allo smaltimento delle acque in caso di forti precipitazioni e può ridurre le temperature estive di 2-8 gradi.

Ma il sistema del verde svolge anche altre fondamentali funzioni, essenziali per la vita dei cittadini, ad esempio: ricreativa per l’esercizio delle attività del tempo libero, educativa consentendo un’occasione di diretta conoscenza dell’ambiente naturale, economica per le attività agricole realizzabili anche in ambito urbano, antirumore, lungo le arterie viarie di maggior traffico. Per questo è fondamentale che il disegno della rete ecologica e del sistema del verde sia alla base del nuovo Piano degli Interventi di Padova che dovrà definirne le priorità di intervento in un’ottica prioritariamente progettuale e non solo di tutela del territorio.

Una corona verde articolata in tre anelli.
Un primo anello di questa rete ecologica è potenzialmente costituito dal “Parco delle Mura e delle Acque”, nel quale i manufatti edilizi, i corsi d’acqua depurati, gli spazi verdi, i percorsi pedonali e ciclabili possano divenire meta di specifici itinerari culturali e scenari di eventi e spettacoli. Per conferire continuità all’anello e per trasformarlo in effettivo elemento strutturante della rete ecologica urbana vanno rese possibili le connessioni fisiche e fruitive tra le diverse aree e con il sistema del verde periurbano, e ne vanno incrementate le dimensioni con la formazione di nuove aree parco in alcuni luoghi strategici, quali quelli dell’ex caserma Prandina ad ovest, di piazzale Boschetti a nord e delle aree che verranno dismesse nel polo ospedaliero Giustinianeo ad est.

Un secondo anello verde è quello relativo al territorio comunale periurbano, caratterizzato per molti aspetti dall’anello dei corsi d’acqua che lo attraversano la cui formazione richiede una drastica riduzione delle previsioni edificatorie del piano vigente  finalizzata alla salvaguardia dei residui “cunei verdi” immaginati da Piccinato, la realizzazione di alcuni “polmoni verdi” di significativa estensione territoriale e la valorizzazione della rete di corsi d’acqua interni ed esterni alle aree urbanizzate. Tra le aree di maggior interesse vanno ricordate quelle del Basso Isonzo, quelle attraversate dal Roncajette e dell’Isola di Terranegra, le aree tra via Buzzaccarini e Terranegra, quelle attraversate dal fiume Brenta, le aree tra le vie Pelosa e Sette Martiri, le residue aree verdi della zona industriale. L’individuazione degli strumenti operativi atti a realizzare questo secondo anello dovrà essere uno dei temi centrali del nuovo Piano degli Interventi.

Il terzo anello verde è quello del Parco Agro-paesaggistico Metropolitano previsto a scala comprensoriale la cui idea di fondo parte dalla considerazione che le attività agricole in ambito urbano possono assicurare la fornitura di prodotti alimentari di qualità eliminando i sovracosti dovuti alla grande distribuzione e riducendo lo spreco energetico e l’inquinamento generati dal trasporto delle merci a lunghe distanze. Ma le attività agricole e forestali possono anche avere una valenza di attività produttiva di qualità ambientale ai fini della messa in sicurezza del territorio, dell’incremento della fertilità dei suoli e della biodiversità, della riqualificazione paesaggistica e del miglioramento della qualità dell’abitare. Nella situazione specifica dell’area metropolitana di Padova le valenze ecosistemiche di un’agricoltura rinnovata consentirebbero di conferire effettiva continuità ad una “rete ecologica” che attualmente è costituita da aree naturalistiche troppo frammentate e con scarse connessioni.

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Sistema ambientale, paesaggio, salute e benessere degli abitanti, di Sergio Lironi.

Sintesi a cura della redazione di ecopolis