Il Consiglio comunale di Padova ha adottato una variante al regolamento edilizio inserendo degli articoli sulla sostenibilità ambientale nelle ristrutturazioni e nelle nuove costruzioni.
Le modifiche sono arrivate dopo un lungo e partecipato percorso coordinato dall’ufficio Agenda 21 del Comune di Padova che ha visto la presenza di molte realtà come, per citarne solo alcune, l’Associazione costruttori, Confindustria, ordini professionali, sindacati, associazioni di architetti e associazioni ambientaliste.
Agenda 21 ha prodotto 2 documenti ma solo uno si è trasformato in norma. Ecco, quindi, che Legambiente ha presentato agli uffici preposti le sue osservazioni per migliorare il documento approvato in consiglio comunale considerando anche i principi che erano stati previsti nell’altro. Ecco, in breve, le osservazioni di Legambiente (trovate qui il documento completo).
E’ scontato: l’acqua è un bene prezioso, anche quella piovana. Perché farla scolare via tutta e non reimpiegarla infiltrandola in falda come si fa già in Germania e nei Paesi nordici, o facendo in modo che anche le coperture verdi dei piani interrati la possano trattenere? Se vogliamo davvero prevenire gli allagamenti, che sono sempre più spesso all’ordine del giorno, il suolo deve essere permeabile e il regolamento non dovrebbe aver paura di innalzarne le percentuali minime.
E perché non stabilire in anticipo quale superficie destinare ad alberi e aiole in un parcheggio? Questo è un accorgimento che favorirebbe la permeabilità del suolo e inoltre ne limiterebbe l’effetto “isola di calore”… perché non procedere a normarlo in maniera puntuale? In giardini e spazi privati, poi, bisognerebbe essere anche più virtuosi, non meno. Non solo raccomandare, ma rendere obbligatorio per le nuove costruzioni l’utilizzo di spazi in cui l’uomo fosse già presente, per limitare il consumo di suolo.
L’efficienza energetica, e quindi la vivibilità degli spazi abitativi, può migliorare molto creando le condizioni di un ricambio d’aria adeguato, progettando case con doppia esposizione, e non solo evitando ma vietando di costruire alloggi con unica esposizione a nord. Energie rinnovabili? Certo, ma pensiamo prima a “involucri” veramente isolanti. Se siamo preoccupati per l’inquinamento da radon (e dovremmo, stando, a dati dell’Arpav) vorremmo che tutti gli edifici ne fossero protetti: ecco un altro requisito che potrebbe diventare obbligatorio.
Vogliamo incentivare il trasporto pubblico e i servizi di car e bike sharing? Facciamo in modo che gli edifici commerciali vengano posizionati anche tenendo conto della raggiungibilità con questi mezzi. E, naturalmente, se vogliamo che i cittadini usino di più la bici, bisogna permettere loro di custodirle adeguatamente: consentiamo il parcheggio delle bici in tutti i cortili dei condomini già esistenti.
Molte ottime idee sono state recepite nella variante al Regolamento Edilizio, eppure si potrebbero rendere obbligatori ancora molti requisiti solo raccomandati, senza paura di osare. Se Padova intende davvero diventare la città verde che promette di essere, dovrebbe cominciare a farlo subito e puntando alto in direzione della tutela dell’ambiente, di un reale contrasto al consumo di suolo, di un vero risparmio energetico.
Piero Decandia, Legambiente Padova