Quant’è difficile la transizione energetica

Ancora non applicata la Direttiva UE sulla Prestazione Energetica nellEdilizia, programmata per lestate 2023. E il futuro è fosco.

Il 75% delle abitazioni in Europa non hanno impianti energetici efficienti e utilizzano principalmente combustibili fossili. L’installazione continua di nuove caldaie a gas rende l’Europa vulnerabile ad una possibile nuova carenza di gas e non aiuta per nulla a ridurre il consumo di energia, che continua ad essere altissimo.

Le leggi attualmente in discussione al Parlamento Europeo per la modernizzazione edilizia allo scopo di migliorarne le prestazioni energetiche sarebbero un grande passo avanti sia dal punto di vista ambientale che sociale. La Direttiva sulla Prestazione Energetica nellEdilizia (EPBD) inciderebbe sulle strutture abitative in modo radicale, sostituendo le tecnologie di riscaldamento obsolete e inquinanti.

Queste leggi, però, stanno venendo ostacolate dai molti governi, causa la malainformazione e l’utilizzo di dati erronei che fanno sembrare inutili o eccessivamente costosi gli investimenti per questo progetto. Alcuni dei governi più populisti, come in Italia e in Germania, diffonderebbero anche il timore che queste nuove norme graverebbero economicamente sui cittadini e danneggerebbero la loro autonomia personale nelle loro case. Investire nell’edilizia, però, è necessario proprio per l’efficienza dei sistemi energetici in una visione a lungo termine, e andrebbe a porre rimedio lì dove vecchie strutture comportano sia costi per i cittadini che si trovano a fare i conti con costi che provengono da fughe di energia, sia per l’ambiente a causa di fonti estremamente inquinanti. 

Le abitazioni e gli edifici, infatti, hanno un ruolo centrale per quanto riguarda il consumo energetico: rinnovare le strutture edilizie sia delle case private che dei posti di lavoro sarebbe un grande passo avanti per una trasformazione della produzione dell’energia e l’EPBD mira non solo ad abbattere le emissioni durante il periodo d’uso, ma durante tutto il ciclo di vita di un edificio, con l’obiettivo di raggiungere per il 2050 edifici ad impatto zero.

Queste leggi rischiano però di non essere applicate nei tempi previsti anche a causa delle elezioni del Parlamento europeo del prossimo anno e dell’avvicinamento della fine della presidenza spagnola del Consiglio europeo. La legge, che avrebbe dovuto essere ultimata prima dell’estate del 2023, rischia di vedere ridotte parte delle proposte che porta con sé oltre che di essere rimandata a data da destinarsi

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Sofia Brendolin, Redazione Ecopolis