Un’emergenza che diventa occasione per costruire esperienze collettive grazie a un sistema territoriale di risposte ai bisogni.
Ascoltare, raccogliere bisogni, trovare risposte. Le associazioni e le consulte di quartiere coinvolte direttamente nel progetto “Per Padova noi ci siamo, ancora” non si sono tirate indietro e in questa fase nuovamente difficile stanno operando direttamente.
Se nella prima fase il progetto ha dato una risposta immediata in una situazione di emergenza, il ripresentarsi di condizioni difficili, ma in parte conosciute, dà l’opportunità, di affrontarle con delle modalità che permettono di andare oltre la risposta alle necessità primarie di chi vive le difficoltà maggiori. Esiste un sistema territoriale di risposte ai bisogni della città che può diventare stabile e sostenere una rete di relazioni sociali significative. In questa seconda fase Csv, Comune e Diocesi svolgono un ruolo di collegamento e di supporto al lavoro diretto svolto da associazioni e volontari con l’organizzazione delle consulte come realtà intermedia tra queste due dimensioni.
Uno sviluppo importante che da una parte rispetta l’autonomia delle realtà territoriali e dall’altra consente una comprensione più precisa dei bisogni e di come questi si sviluppano in maniera differente nelle diverse zone della città.
Tamponi a domicilio ai cittadini anziani che non possono uscire, uno sportello digitale per anziani e studenti, spazio per la didattica a distanza per ragazze e ragazzi, trasporto per chi non è autonomo, disponibilità per piccoli lavori di casa. Sono alcune delle proposte concrete che le associazioni, le consulte di quartiere e le parrocchie hanno espresso nei sei incontri serali che si sono svolti dal 16 al 23 novembre per poter ripartire con il progetto “Per Padova noi ci siamo, ancora”.
Più di 200 persone, in rappresentanza di altrettante realtà, si sono messe in gioco negli incontri serali di co-progettazione e partecipazione. Il frutto di questo impegno è una nuova modalità di risposta dei bisogni basata sulla capacità dei rioni di auto organizzarsi e mobilitarsi. Partendo dal condividere alcune preoccupazioni legate soprattutto a come gestire la situazione dalla rilevazione del bisogno all’attivazione del servizio, le realtà che hanno risposto all’appello hanno fatto emergere le aspettative del lavorare insieme, quali: rendere partecipi i giovani, potenziare le connessioni di rete, ravvivare il quartiere, promuovere la cultura della gentilezza, essere parte di una esperienza di comunità, superare le chiusure, fare la propria parte.
Per questo nuovo progetto Legambiente, assieme all’A.S.D Quadrato Meticcio, ha deciso di prendersi cura degli spazi comuni del Rione Palestro organizzando, con il supporto delle volontarie e dei volontari e del possibile coinvolgimento, in sicurezza, degli abitanti del quartiere che vorranno eventualmente unirsi, delle attività di pulizia di alcuni dei luoghi più vivi del rione, da Piazza Caduti della Resistenza e le vie limitrofe, alle aree verdi.
In un contesto storico-sanitario dove gli spazi all’aperto rivestono una grande importanza e le occasioni di aggregazione sono radicalmente mutate, abbiamo infatti riscontrato sì una maggior fuoriuscita dall’ambiente domestico ed una vivacità maggiore degli spazi pubblici, ma anche un peggioramento dello stato d’essere degli spazi comuni del rione, pertanto abbiamo deciso di attivarci e dare il nostro contributo. Se il contesto lo permetterà, in futuro, vorremmo poi organizzare per i residenti più giovani dei momenti di sensibilizzazione e formazione informale all’aperto, in particolare con la bella stagione, sul tema dei rifiuti e del riuso.
Il progetto “Per Padova noi ci siamo” dal 14 marzo a fine luglio ha significato:
- 1.637 i volontari che hanno dato la loro disponibilità per le attività di consegna a domicilio ma anche nel supporto dei bambini nella didattica on line
- 2.525 le telefonate arrivate al centralino con richieste di aiuto
- 1.740 le mail con richieste di aiuto arrivate all’indirizzo cisono@padovacapitale.it
- 40.275 Buoni Spesa per un valore totale di 1 milione e 100.000 euro consegnati a 2.868 famiglie
- 8.000 mascherine consegnate a oltre 3.500 anziani over 74 soli (senza parenti residenti a Padova)
- 11.300 mascherine consegnate a più di 100 associazioni e comunità di accoglienza
- 2.150 famiglie raggiunte con la consegna a domicilio di spese e farmaci
- 2.541 spese consegnate a famiglie (per un totale di circa 7000 persone aiutate) con generi di prima necessità raccolti con l’iniziativa “spesa sospesa” attivata in 69 punti vendita o grazie alla raccolta delle eccedenze alimentari recuperate al Mercato agro alimentare
- 136 tablet e PC acquistati e consegnati a 7 scuole
- 52 persone senza dimora accolte nella struttura di Casa Arcella
- 15.000 pasti e 2.000 colazioni garantiti a persone in difficoltà socioeconomica
- 40 persone vittime di tratta hanno ricevuto la spesa grazie alle eccedenze alimentari e alla spesa sospesa organizzata da Coldiretti e alla consegna dell’associazione Mimosa
- Raggiunti oltre 60.000 studenti di scuola secondaria con materiale di Educazione civica realizzato in collaborazione con SmemoLab dedicato alla promozione del volontariato e della cittadinanza attiva
- 259 piantine consegnate da 113 volontari con il progetto “ColtivAzioni” di Legambiente e Comune
È sempre possibile diventare volontari di comunità e per farlo occorre compilare il modulo e poi partecipare al corso di formazione online.
Redazione Ecopolis