Padova Urbs picta

C’è un pezzo del lavoro e del cuore di Salvalarte che vuole il riconoscimento UNESCO di Padova Urbs picta.

 

 

Finalmente è giunto il momento. A Fuzhou, in Cina, dal 24 al 27 luglio si riunirà la commissione e sarà esaminata anche la candidatura di Padova Urbs picta. Per Legambiente Padova e per i volontari Salvalarte è un momento importante, perché un monumento di cui ci prendiamo cura, la Reggia Carrarese, diventerà un monumento UNESCO. In attesa che a Fuzhou venga battuto il martello e venga assegnato a Padova il secondo sito UNESCO dopo l’Orto botanico, abbiamo pensato che non possiamo rimanere fermi a guardare, dobbiamo fare qualcosa…e cosa potremmo fare?  Apriamo la Reggia Carrarese!

Sabato 24 e 25 luglio i volontari Salvalarte saranno presenti alla Reggia Carrarese e alla Torre dell’Orologio. Per informazioni potete scrivere a salvalarte@legambientepadova.it

Intanto vi lasciamo al racconto di Federica Millozzi, responsabile del Comune di Padova per il percorso di candidatura, che ci racconta cosa si è fatto in questi anni.

Padova Urbs picta è il nome della candidatura che la città ha presentato per l’iscrizione nella World Heritage List, la Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO. Un percorso lungo che ha preso avvio nel 2006, con la prima proposta d’inserimento della Cappella degli Scrovegni nella Tentative List, ed è cambiato e cresciuto nel tempo grazie al lavoro del Comitato per la candidatura, con il Comune di Padova ente capofila, e  alla partecipazione e all’impegno di tante associazioni, come Salvalarte Legambiente Padova.Dal 2009 si è cominciato a valutare di presentare non solo il capolavoro di Giotto, ma tutti i grandi cicli affrescati del Trecento della città. Un “sito seriale” che comprende i dipinti murali della Cappella degli Scrovegni, della Chiesa degli Eremitani, di Palazzo della Ragione, della Cappella della Reggia Carrarese, del Battistero del Duomo, della Basilica e del convento del Santo, dell’Oratorio di San Giorgio e dell’Oratorio di San Michele. Questo perché? Si doveva individuare l’eccezionale valore universale – outstanding universal value per usare la terminologia UNESCO – di Padova, presente in nessun altro luogo del mondo, identificando tutti quegli elementi che, comparati a contesti simili, non fossero già inseriti nella World Heritage List.

I cicli affrescati padovani del Trecento rappresentano questa realtà unica al mondo per la loro rilevanza storico-artistica, per la loro ampiezza (3694 mq di pitture murali), per la loro unità di stile, perché realizzati in un contesto territoriale definito (il centro storico di Padova), per il loro buono, in alcuni casi ottimo, stato di conservazione. Un ulteriore aspetto straordinario per l’epoca è che conosciamo i nomi degli artisti che hanno lavorato a questi affreschi, tra i maggiori pittori del periodo: Giotto, Guariento di Arpo, Giusto de’ Menabuoi, Altichiero da Zevio, Jacopo Avanzi e Jacopo da Verona. Tutto ha avuto inizio intorno al 1302 quanto Giotto giunge a Padova portando in città un linguaggio artistico nuovo dal quale si sviluppa una straordinaria stagione di cultura e arte che proseguirà per tutto il secolo, e termina nel 1397 quando Jacopo da Verona affresca l’Oratorio di San Michele.

I cicli affrescati trecenteschi padovani illustrano quell’importante scambio di idee che esisteva tra i protagonisti del mondo delle arti visive, della scienza, della letteratura nel clima preumanista di Padova all’inizio del XIV secolo: questo risponde appieno al criterio ii delle candidature UNESCO perché questo straordinario interscambio di valori umani venutosi a creare in città “ha generato un nuovo stile che non ha influenzato solo Padova per tutto il XIV secolo, ma ha costituito la base ispiratrice per secoli di lavori ad affresco del Rinascimento italiano e oltre”.Dopo aver superato con successo tutte le tappe del complesso percorso richiesto da UNESCO ora “I cicli affrescati del XIV secolo di Padova” saranno l’unica candidatura presentata dall’Italia durante il 44° Comitato del Patrimonio Mondiale che si terrà a Fuzhou in Cina dal 24 al 27 luglio 2021, che si potrà seguire in diretta streaming anche insieme da Palazzo della Ragione.

Aspettiamo fiduciosi l’esito della valutazione, sperando che Padova possa presto aggiungere all’Orto Botanico, già iscritto dal 1997, un secondo sito Patrimonio Mondiale UNESCO, unendo insieme due realtà straordinarie di natura ed arte.Il Comune di Padova è l’ente capofila del Comitato per la candidatura “Padova Urbs picta. Giotto, la Cappella degli Scrovegni e i cicli pittorici del Trecento” composto dagli altri tre enti proprietari degli edifici e complessi monumentali che conservano i cicli affrescati – Accademia Galileiana di Scienze, Lettere ed Arti; Basilica e Convento di Sant’Antonio, Delegazione Pontificia e Veneranda Arca del Santo; Diocesi di Padova – dalla Regione del Veneto, con la consulenza scientifica del Ministero della Cultura e dell’Università degli Studi di Padova.

Federica Millozzi, Ufficio Patrimonio Mondiale – Comune di Padova

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