Il report “Mal’Aria di Città 2024” colloca Padova tra le città più inquinate d’Italia: peggiore media per il PM10 e PM2.5 e i miglioramenti sono troppo lenti
Il nuovo report di Legambiente “Mal’Aria di città: luci ed ombre dell’inquinamento atmosferico delle città italiane”, redatto e pubblicato nell’ambito della Clean Cities Campaign certifica ancora una volta la situazione critica della nostra città quando si parla di inquinamento atmosferico. Andiamo con ordine.
Polveri sottili – PM10
Il PM10, ossia le particelle di diametro inferiore a 10 micrometri che permangono in atmosfera per un lungo periodo di tempo e sono in grado di penetrare nell’apparato respiratorio umano, sono uno dei parametri principali da monitorare.
Le giornate di picco: nel 2023 sono state 62 le giornate in cui è stato superato il limite di 50 microgrammi di particelle inquinanti per metro cubo di aria (μg/mc), il quarto peggior risultato tra le città in Italia. La normativa italiana consente fino a 35 giorni di sforamento.
Il valore medio annuale: nel 2023 a Padova è stato di 32μg/mc (il limite è di 40μg/mc): valore entro i limiti, ma è comunque il peggiore in Italia, con Vicenza e Verona.
Polveri sottili – PM2.5
Il particolato PM2.5 è tra i più dannosi per la salute umana: a causa delle sue dimensioni inferiori a 2,5 micrometri è in grado di penetrare in profondità nei polmoni.
Padova risulta la peggiore anche per il valore medio del PM2,5 attestatosi al 24 μg/mc. Il limite consentito del valore medio annuale è 25μg/mc di aria.
Serie storiche degli ultimi 5 anni delle polveri sottili a Padova
ANNO |
PM10 N. giorni di superamento del limite giornaliero
|
PM10 |
PM2.5 Valore medio annuale(limite di legge in italia: 25μg/mc) |
2023 |
62 |
32 |
24 |
2022 |
70
|
32 |
23 |
2021 |
59 |
30 |
21 |
2020 |
80 |
34 |
26 |
2019 |
65 |
34 |
26 |
Biossido di Azoto (NO2)
Tra le sostanze più inquinanti per l’OMS rientra il biossido di azoto (NO2), un gas prevalentemente prodotto dall’ossidazione del monossido di azoto (NO). L’esposizione eccessiva all’inquinante è dannosa per la salute umana, causando problemi all’apparato respiratorio e alle mucose. Inoltre, tale inquinante ha un rilevante impatto sull’ambiente, in quanto contribuisce ai fenomeni di smog fotochimico, eutrofizzazione e piogge acide.
Per quanto riguarda il Biossido di Azoto (NO2), il cui attuale limite normativo è di 40 μg/mc, la nostra città si attesta tra le peggiori, con una concentrazione media di 29 μg/mc.
Quanto inquinamento deve ridurre Padova
In considerazione delle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dei limiti previsti dalla nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria in corso di lavorazione che entreranno in vigore dal 2030, come si vede nella tabella sottostante, Padova necessità di una riduzione di concentrazione in tutte le componenti prese in esame.
Inquinante |
Limite al 2030 |
Valore 2023 |
Riduzione entro il 2030 |
PM10 |
20μg/mc |
32μg/m |
37% |
PM2.5 |
10μg/m |
25μg/m |
58% |
N02 |
20 μg/mc |
29μg/m |
32% |
“È bene sempre ricordare che per le polveri sottili non esiste una soglia minima sotto la quale non ci sono effetti negativi sulla salute: diminuire le concentrazioni è un beneficio indipendentemente dai valori da cui si parte – dichiara Francesco Tosato, Presidente di Legambiente Padova – Seppur migliore rispetto agli anni in cui le misure antinquinamento erano inesistenti o solo simboliche, l’aria che respiriamo a Padova e in genere nel Bacino Padano è ancora fortemente inquinata e pertanto dannosa per la salute. Serve quindi un cambiamento radicale, attuando misure strutturali ed integrate, capaci di impattare efficacemente sulle diverse fonti di smog, dal riscaldamento degli edifici, all’industria all’agricoltura e la zootecnia, passando ovviamente per la mobilità, che in ambito urbano è la principale fonte inquinante. Su questo fronte a Padova dovremmo seguire l’esempio di Bologna, e avviare la realizzazione di una Città30, con benefici non solo per la sicurezza stradale, ma anche per l’ambiente e la salute”.
Le proposte di Legambiente
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Mobilità. Potenziare il trasporto pubblico, non solo delle linee tranviarie, per rendere le corse dei Bus più frequenti in particolare negli orari di punta; vanno estesi quelli serali e migliorato il servizio nei giorni festivi. Incentivare la mobilità elettrica condivisa (micro, bici, auto, van e cargo bike); realizzare la Bicipolitana, per rendere sicura e capillare la rete delle ciclabili cittadine. Ridisegnare lo spazio pubblico urbano a misura di persona: “Città 30”, con Strade Scolastiche e Zone 30km/h. Stop alla realizzazione di nuovi grandi parcheggi in città.
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Efficientamento. Serve intervenire anche sui sistemi di riscaldamento, efficientando gli edifici pubblici e privati, con l’installazione di pompe di calore, pannelli, solari termici e caldaie a biomasse (pellet), sia come sistemi autonomi che centralizzati grazie alle reti di teleriscaldamento, intervenendo quindi sull’attuale regolamento edilizio comunale.
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Rigenerazione. É fondamentale fermare le edificazioni nelle aree verdi, che mitigano lo smog, indicando nella rigenerazione del patrimonio edilizio una delle principali priorità.
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Agricoltura. Per quanto riguarda il settore agricolo, che ha una responsabilità di primo piano nella nostra Regione per quanto riguarda l’emergenza smog invernale, occorre che anche il Comune di Padova rafforzi il sistema dei controlli dotandosi di un regolamento di polizia rurale.
La campagna itinerante “Clean Cities” – Torna la campagna itinerante “Clean Cities” organizzata da Legambiente. L’iniziativa, realizzata nell’ambito della Clean Cities Campaign. La campagna farà tappa anche a Padova il 24 febbraio, a breve daremo maggiori informazioni.
Legambiente lancia anche per quest’anno la petizione on line “Ci siamo rotti i polmoni. No allo smog!” con la quale chiede al Governo risposte urgenti nella lotta allo smog, a partire dagli interventi sulla mobilità e l’uso dello spazio pubblico e della strada. Firmala anche tu >> https://attivati.legambiente.it/malaria
Legambiente Padova
*Note metodologiche: l’unità di misura con la quale vengono espresse le concentrazioni di NO2, PM2.5 e PM10 è microgrammi per metro cubo di aria (µg/mc). Per quanto riguarda il biossido d’azoto (NO2), le città capoluogo di provincia di cui è stata ricavata la media annuale sono 91; per il PM2,5 sono 87; per il PM10 (sia per le medie annuali che per gli sforamenti giornalieri) sono 98. La media annuale è stata calcolata come media delle medie annuali delle singole centraline di monitoraggio ufficiale delle Arpa classificate come urbane (fondo o traffico).