Il progetto per la realizzazione della nuova clinica pediatrica è nato male, anzi non doveva neanche essere iniziato.
Nella Conferenza dei Servizi del 2017, il rappresentante del Comune aveva infatti dichiarato che non vi era la conformità urbanistica (requisito obbligatorio per dare l’avvio all’opera), aggiungendo però che erano rispettati i limiti del Piano degli Interventi.
Un parere molto ambiguo e fuorviante, tant’è che l’Azienda Ospedaliera, interpretandolo come favorevole, ha emesso il bando per la progettazione dell’opera, senza che nessuno all’interno del competente ufficio comunale sollevasse una qualsiasi obiezione.
I nodi però sono venuti al pettine e il progetto, che non ha tenuto in nessun conto le prescrizioni del vigente Piano degli Interventi (P.I.) laddove imponevano che ogni intervento fosse coerente con la conservazione e la valorizzazione delle mura cittadine, è stato aspramente contestato da Legambiente e da altre associazioni culturali e ambientaliste padovane e da enti pubblici come l’Ordine degli architetti della Provincia di Padova, perché reca un vulnus alla città storica.
La stessa Soprintendenza, che nel 2017 aveva considerato compatibile l’intervento essendo rispettoso dei limiti di distanza dalle mura previsti dai decreti ministeriali, alla vista del progetto definitivo ha espresso pesanti riserve, chiedendo modifiche su cui i progettisti stanno lavorando.
Ma le varianti proposte riguardano le finiture, cioè l’aspetto esteriore dell’edificio, e non la sua incongrua mole (le cui dimensioni ad un certo punto erano arrivate a misurare 95×25 m di base e 34 m di altezza). Dimensioni che annichiliscono la percezione del sistema bastionato, mortificandolo, e ponendosi in contrasto con le stesse finalità del costituendo Parco delle Mura.
Le amministrazioni interessate alla realizzazione del nuovo Polo della Salute, anziché cercare una sistemazione dell’area ospedaliera di via Giustiniani compatibile con il rispetto del monumento, hanno sottoscritto un Accordo di Programma, che ne cambia la destinazione d’uso da Unità di Progetto del Sistema Bastionato a zona F Servizi, che consente la costruzione dell’edificio.
Contro tale Accordo, che dovrebbe essere finalizzato alla rigenerazione dell’area di via Giustiniani e alla realizzazione del Parco delle Mura, Legambiente e gli altri enti e associazioni hanno presentato numerose osservazioni, contestando che si rende ammissibile un edificio incongruo con il contesto storico e paesaggistico, senza peraltro introdurre nessuna norma prescrittiva che garantisca, da un lato la coerenza delle nuove costruzioni con il monumento da tutelare, e dall’altro la forma del futuro Parco e la tempistica della sua attuazione.
Nello scontro tra le amministrazioni che vogliono imporre la realizzazione (nelle dimensioni progettate) della Nuova Pediatria e la società civile che vi si oppone, ha preso una posizione assolutamente favorevole il comitato delle mamme, che chiede a gran voce che vengano risolte urgentemente le gravi carenze della struttura esistente. La richiesta del comitato è assolutamente legittima e condivisa, ma si fa sommessamente notare che il progetto contestato non dà una risposta accettabile.
Chi si intende di lavori pubblici assicura che, tra i tempi burocratici per l’approvazione del progetto esecutivo, l’appalto dell’opera e la sua esecuzione, ci vorranno non meno di 4-5 anni prima che la stessa sia agibile. Un tempo troppo alto per dire che si è data una risposta urgente alle esigenze delle mamme.
È di gran lunga preferibile, a questo punto, prendere in considerazione il suggerimento, dato dalle associazioni, di cercare una soluzione provvisoria, attuabile in tempi realmente ristretti, che adegui alla bisogna complessi esistenti come l’Ospedale ai Colli o il dismesso Ospedale militare o utilizzi l’Ospedale S. Antonio, lasciando così il tempo necessario per trovare la migliore soluzione sulla localizzazione della Clinica Pediatrica, che potrebbe a questo punto essere prevista nel Polo di Padova Est, il Polo dell’alta tecnologia e dell’alta specializzazione, o anche nel Giustinianeo ma con sedimi e altezze che siano compatibili con la tutela delle mura e del suo costituendo Parco.
Lorenzo Cabrelle – Legambiente Padova
… la “società civile” che vi si oppone: MA QUALE??? … e poi, anche fossero tutte queste persone che si stanno opponendo alla costruzione di un NECESSARIO ospedale (e quantitativamente NON LO SONO) queste persone si possono ancora definire “civili”? Nessuno osserva il dato fattuale oggettivo e cioè l’attuale situazione sia a livello ospedaliero (drammatico!!!) e sia a livello di rispetto delle mura (totalmente inesistente!). Questo progetto, con tutte le possibili migliorie che potranno essere apportate (NON di certo VOLUMETRICHE!), ha il merito di prevedere il conseguente abbattimento di edifici che impediscono oggi il rispetto della cinta muraria: è l’unico progetto che consente di svuotare quegli spazi delle edificazioni avvenute nel tempo sopra il bastione e davanti alla cinta muraria: allora di cosa state parlando esattamente?