Per il nuovo ospedale serve un disegno organico, frutto di un confronto aperto alla cittadinanza. Chiediamo un percorso di partecipazione sul Masterplan
Sulla nuova pediatria di Padova, da sempre la richiesta di Legambiente e di molte associazioni è stata quella di garantire la compatibilità del progetto con i valori storici e culturali presenti nell’area, in particolare riconsiderando l’altezza del nuovo edificio. Ciò non è avvenuto e l’approvazione del progetto, con le sue imponenti dimensioni e la sua collocazione a ridosso delle mura cittadine è stata un grosso errore. Una scelta dettata dalle gravi carenze dell’attuale edificio di pediatria a cui serviva certamente dare una risposta, ma senza perdere la possibilità di ridisegnare un ospedale capace di integrarsi con il contesto monumentale dell’area di via Giustiniani, proprio ora che questa si appresta ad essere decongestionata vista la previsione di un secondo polo della salute a Padova Est.
In questa scelta sbagliata sono state coinvolte diverse istituzioni: Regione, Provincia, Soprintendenza, Università, Azienda Ospedaliera, così come non mancano responsabilità dell’Amministrazione comunale visto che anche questo intervento edilizio è subordinato alle normative del Piano regolatore generale. Per consentire la realizzazione del progetto della Nuova Pediatria voluto dall’Azienda ospedaliera e riproponendo la vecchia prassi degli interventi estemporanei scollegati dal contesto che ha prodotto l’attuale “accrocchio informe di edifici”, il Comune ha infatti modificato le norme del Piano regolatore, sottraendo tutta l’area alla disciplina del Piano del Centro Storico: area che è stata riclassificata come “zona servizi F” nella quale di fatto tutto è consentito e nella quale si può procedere magari presentando un generico e non vincolante “Master Plan”.
L’Accordo di programma per il Nuovo polo della salute di Padova sottoscritto dal Comune con Regione, Università e Azienda ospedaliera, prevede che il recupero dell’area di via Giustiniani avvenga con la razionalizzazione delle strutture sanitarie esistenti, la dismissione di quelle non più funzionali e la realizzazione del Parco delle Mura. A tutt’oggi però mancano i criteri e le modalità di attuazione delle trasformazioni edilizie e la Conferenza dei Servizi del 21 agosto 2020, ha approvato in modo surrettizio il progetto della Pediatria, senza affrontare l’aspetto della sua compatibilità con i valori storici e culturali presenti nell’area. Un’area così importante della città, all’interno della cinta muraria cinquecentesca, non può continuare a svilupparsi senza un disegno organico, frutto di un confronto aperto alla cittadinanza. Chiediamo quindi al Comune di attivare, assieme agli altri enti competenti, un percorso di partecipazione sul Masterplan presentato dall’Azienda ospedaliera per la rigenerazione del comparto Giustinianeo e di adoperarsi perché vengano fissati criteri e parametri vincolanti atti a garantire la compatibilità dei nuovi fabbricati con la tutela dei beni culturali esistenti, secondo quanto prescritto dalle norme dell’Accordo di programma.
Legambiente Padova