Un’offesa alle mura rinascimentali. È necessario verificare la compatibilità ambientale delle dimensioni della nuova pediatria che sembrano enormi.
“Nei giorni scorsi sulla stampa locale si leggeva la notizia che tra un mese sarà ultimato il progetto esecutivo della torre della nuova pediatria, all’interno del centro storico di Padova. Ma le dimensioni non saranno quelle dichiarate ai cittadini per oltre tre anni e riportate anche nell’ultimo articolo pubblicato il 20 novembre scorso: 30 m di altezza e 70 di fronte! Ai fini dell’impatto visivo e paesaggistico, compresi corpi scala e volumi tecnici l’enorme blocco di cemento e vetro, a neanche dieci metri dal bastione Cornaro del Sanmicheli, avrà 40 m di altezza e oltre 95 m di fronte: queste le dimensioni reali del progetto sottoposto alla Conferenza dei Servizi il 21 agosto scorso.
I cittadini non si sono resi conto di cosa si costruirà anche perché, dopo gli assai discutibili rendering del progetto, le immagini pubblicate del plastico che è stato alla fine realizzato su insistenza del Soprintendente Tiné – estromesso nel dicembre 2019, dopo solo 3 mesi, dal ministro Franceschini – mostravano sommariamente l’edificio, rappresentandolo in bianco su fondo bianco, ripreso da lontano e da angolature compiacenti, ma soprattutto contornato da irreali filari di enormi alberi, alti più di 20 metri!
Un volume siffatto distruggerà in modo irreversibile questa parte del centro storico e comprometterà quel parco delle mura, che si afferma invece – in evidente contraddizione – di volere valorizzare. Si pensa veramente di dare valore a un monumento unico e prezioso come le mura rinascimentali e la loro zona verde di rispetto, costruendoci sopra una torre siffatta? Si vogliono veramente prendere in giro i cittadini?”
Queste considerazioni del prof. Vittorio Spigai, urbanista e architetto, uno dei più attivi rappresentanti del gruppo di associazioni e comitati che da più di due anni si batte perché l’innegabile urgenza di dotare la città di una efficiente e moderna clinica pediatrica non trovi soluzione a scapito del patrimonio culturale della città, mettono sul banco degli imputati i responsabili degli enti che hanno approvato il progetto.
Quando l’ingombrante torre sarà realizzata vi sarà sconcerto e indignazione da parte di moltissimi cittadini e della maggioranza del mondo culturale, non solo padovano. La domanda che tutti si porranno sarà: ma non si poteva fare di meglio per salvare l’immagine storica della città e delle sue mura? La demolizione degli edifici insistenti sul bastione, se mai ci sarà, non sarà sufficiente a restituire dignità a questa preziosa parte del centro storico e il parco delle mura sarà di fatto ben poca cosa rispetto alle sue potenzialità.
Come abbiamo già commentato da queste pagine, l’approvazione del progetto da parte della Conferenza dei Servizi è stata frutto di un colpo di mano. Alcuni enti non si sono pronunciati sulla compatibilità dell’edificio rispetto agli obiettivi dell’Accordo di Programma (AdP) – finalizzato alla realizzazione del Nuovo Polo della Salute – nell’area di via Giustiniani. Partendo dal presupposto che, per esplicita norma dell’AdP, le soluzioni dovevano essere condivise, l’approvazione del progetto sulla base della formazione del silenzio assenso sembra una forzatura che sconfina nell’illecito. Sul punto alcuni componenti del gruppo delle associazioni hanno incaricato uno studio legale di predisporre un esposto alla Procura della Repubblica.
Ci auguriamo che gli amministratori degli enti pubblici si convincano a verificare, nei modi previsti dall’Accordo di programma, se il reale ingombro volumetrico della torre pediatrica è compatibile con i valori storici e paesaggistici presenti nell’area del Giustinianeo, al fine di evitare un possibile intervento della Magistratura.
Lorenzo Cabrelle, Legambiente Padova