Meno imballaggi e meno sprechi: c’è chi ha deciso di investire in quest’idea… Ecco una breve chiacchierata con Caterina, giovanissima proprietaria del Friendly Shop. Il primo negozio in Italia dedicato interamente allo Zero Waste ha aperto di recente a Padova in Via del Vescovado.
Che cos’è lo Zero Waste?
È definibile come la riduzione progressiva della produzione di rifiuti, ridimensionando di conseguenza l’impatto ambientale che hanno i prodotti che acquistiamo. Molti lo definiscono uno stile di vita, ma è anche una prospettiva differente rispetto al sistema economico attuale, la cosiddetta economia lineare, in cui la maggior parte di ciò che viene prodotto finisce per concludere il suo ciclo di vita in una discarica.
La linea di pensiero Zero Waste si propone di cambiare questo sistema, trasformandolo in un’economia circolare, dove ogni oggetto ha un ciclo di vita continuo, basato sul riutilizzo infinito o il rendere l’oggetto in questione compostabile.
Come ti sei avvicinata allo stile di vita Zero Waste?
Dopo aver visto un documentario riguardante il fast fashion ho iniziato a informarmi sulle aziende che producevano gli abiti che acquistavo e sui tessuti utilizzati, in modo da capire se la produzione fosse etica, in linea con i miei valori. Ho iniziato così a scoprire sempre più aziende, non solo legate all’abbigliamento, che producevano in maniera sostenibile. Questo spesso coincideva anche con un packaging ridotto o riutilizzabile.
Come hai deciso di voler aprire un negozio legato a questa tematica? Che difficoltà hai trovato?
Ho voluto aprire Friendly Shop perché semplicemente non esisteva nessun negozio completamente dedicato allo Zero Waste. La maggior parte di questi prodotti sono acquistabili online dall’estero, ma ordinare da lì porta un grande spreco di energie e risorse, in contrasto con i motivi per cui si decide di acquistare questo tipo di prodotti.
Come prima cosa vado a chiedere informazioni alle aziende produttrici dei prodotti che tengo in negozio, per assicurarmi la sostenibilità dell’intera filiera. Purtroppo, riguardo a questo aspetto ho trovato delle difficoltà: non tutte le aziende sono trasparenti o chiare in proposito, e questo ha sicuramente ristretto la selezione.
Qual è la tua impressione riguardo all’accoglienza da parte del pubblico della tua attività?
È ancora presto per dare un giudizio a riguardo. Per ora posso dire che molti clienti conoscono il negozio tramite il sito internet o i social network, dato che per scelta non ho realizzato biglietti da visita o volantini. Quindi tendenzialmente sono persone già interessate al tema. Le persone che invece entrano senza sapere in cosa consista lo Zero Waste in parte apprezzano l’iniziativa o lo prendono più come un luogo dove comprare regali originali. Anche se questo si allontana un po’ dal vero senso del negozio, spero che chi riceve il prodotto possa coglierne il significato, sensibilizzandosi sulla tematica.
Quali sono gli obiettivi che punti a raggiungere con l’apertura del tuo negozio?
Vendendo prodotti per facilitare il cambiamento dello stile di vita dei nostri clienti e organizzando eventi per sensibilizzare la comunità sul tema, punto a rendere il Friendly Shop un punto di riferimento per chiunque abbia dei pensieri in linea con quello che facciamo. Nella pratica, ho come priorità quella di ridurre l’utilizzo della plastica, di spedire con materiali di recupero, riciclati e riciclabili e di essere sostenibile in tutto ciò che faccio. Questo pensiero è stato applicato anche durante l’allestimento del negozio, che è costituito interamente da materiali sostenibili ed è stato affidato non a grandi aziende di produzione industriale, ma ad un artigiano locale.
Maddalena Tono
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