L’orchidea autunnale: gioiello fragile dei Colli Euganei

C’è un piccolo gioiello che annuncia l’autunno sugli Euganei: sboccia fra l’erba dei vegri, non supera mai i 30 cm di altezza e i suoi fiori, minuti e candidi, avvolgono, a forma di spirale, il caule, in gergo fusto.

Quando tutto attorno si accinge ad addormentarsi, la piccola spiranthes spiralis (dal greco σπεῖρα “spirale” e ἄνθοϛ “fiore”), comunemente chiamata orchidea d’autunno, regala una splendida fioritura.

È proprio vero che la Natura non si scorda mai di regalarci bellezza e stupore in ogni stagione. Tra le 30 Orchidee spontanee presenti nei nostri Colli, l’orchidea d’autunno è l’ultima a comparire: manifesta la sua presenza tra settembre e ottobre e trovarla è davvero una “caccia al tesoro! Ama manifestarsi su terreno calcareo, in luoghi aperti, soprattutto (o quasi esclusivamente) tra i vegri.

Ma cosa sono i vegri? Si tratta di zone prative aride, un tempo dedicate al pascolo o alla coltivazione e poi abbandonate. Ambienti semi-naturali quindi, mantenuti e protetti dall’Ente Parco con attività di sfalcio e controllo indispensabili, senza le quali si riaffermerebbe il bosco e andrebbe persa una grande varietà di biodiversità che si è formata nel corso degli anni. Un autentico “serbatoio di biodiversità” riconosciuto – e quindi tutelato – anche con la Direttiva Europea Habitat, che promuove il mantenimento della biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali nel territorio europeo.

Vari sono i pericoli che minacciano la spiranthes: in primis la cementificazione a scopo residenziale, poi gli antiparassitari usati in viticoltura che colpiscono i suoi impollinatori, senza dimenticare gli enormi danni causati dai crossisti e da chi cammina fuori dalla traccia sentieristica. Non scordiamo che anche la presenza dei cinghiali è un altro serio pericolo per la presenza delle orchidee nei Colli Euganei, dato che gli ungulati sono ghiotti dei loro rizomi.

Sono tantissimi però gli appassionati che ogni anno attendono con trepidazione la sua fioritura, cercando le stazioni dove compare… perché non è certo facile da scovare! Fortunatamente ci sono ancora luoghi in cui fiorisce copiosa: nel 2016 con il Gruppo Micologico di Monselice in una “stazione” ne sono stati contati oltre 600 esemplari!

Indispensabile è ricordare che non va di certo raccolta, anche perché non può crescere in substrati diversi: i suoi semi sono probabilmente i più piccoli tra tutte le orchidee spontanee italiane, per germinare ha bisogno di essere in simbiosi con specifici funghi e per crescere di essere cullata nel habitat dei vegri, insomma tanti piccoli tasselli che collaborano assieme. Perso il vegro, persa anche l’orchidea autunnale!

Prestiamo attenzione durante le nostre passeggiate colligiane autunnali, potremmo imbatterci in questa piccola, fragile, regale orchidea autunnale! Adesso è il momento, divertiamoci a cercarla… sempre nel rispetto della Natura!

Giada Zandonà – euganeamente