“Le ruote di Pontemanco”, un video per raccontare il mestiere di “carraro”

CarraroSi intitola Le ruote di Pontemanco il video, forse unico nel suo genere, che mostra Antonio Favaro, artigiano e artista del legno presso Due Carrare.

Lo filma mentre applica i cerchioni in ferro alle ruote in legno di un carretto, utilizzando la tecnologia utilizzata fino alla metà del Novecento. Assai scenografico il momento in cui i cerchioni vengono avvolti dal fuoco.

“Questa è la parte più  complicata del lavoro”, spiega il signor Antonio, “il cerchione infatti per aderire stabilmente alla ruota, deve avere una circonferenza minore di 1,5 o 2 cm rispetto ad essa, e solo dilatandolo con il calore è possibile portarlo alla misura tale da rivestire la corona in legno”.

Oltre alla maestria dell’artigiano, rende questo video un interessante documento sul mestiere del “carraro”, parte della storia del nostro territorio, anche l’utilizzo di attrezzi dell’epoca come la “cagna” usata per far leva sul cerchione.

Nel 1947, a quattordici anni, Antonio Favaro entrò come garzone in una bottega di falegnameria che si occupava della manutenzione dei mulini: all’epoca erano ancora attive a Pontemanco quattro poste molitorie e intorno alla macinazione si generava un indotto assai variegato di attività commerciali, artigianali e di servizi. 

“I cereali arrivavano per lo più ancora con i carretti dunque la manutenzione di questi mezzi era cosa ordinaria“, racconta il signor Antonio: “I garzoni avevano il compito di assistere il falegname e dovevano sapere esattamente le procedure. La mia paga era di 50 lire alla settimana“.

Il video è stato presentato il 4 luglio 2015 a Pontemanco durante una serata dedicata alle tradizioni e alla musica: lo potete guardare su youtube. Il regista, Jacopo De Lucchi, lo ha girato per conto dell’Associazione Carlo De Pirro, intitolata al compositore vissuto a Pontemanco e scomparso nel 2008. 

Proprio con Carlo De Pirro il signor Antonio aveva infatti stretto dal 2000 sia un’amicizia sia un sodalizio lavorativo, traducendo e realizzando le idee scenografiche del compositore: l’opera più singolare realizzata insieme e che oggi stabilmente nel parco di Pinocchio a Collodi è il grande carillon composto da lamine di metallo, seghe circolari e vetri di Murano per l’installazione sonora all’Expo 2002 in Svizzera.

Annachiara Capuzzo – redazione ecopolis