Laudato si’, per la nostra comune Terra, ma soprattutto per Sora Acqua

592_PROUn fine settimana con due incontri dedicati all’ambiente, quello appena trascorso nell’area euganea tra Montegrotto Terme e Montemerlo.

Il principale dei due, domenica pomeriggio, grazie all’Associazione Villa Draghi presieduta dall’architetto Luisa Calimani, che ha voluto invitare don Albino Bizzotto, dei Beati Costruttori di Pace, per una sorta di lectio sull’enciclica papale Laudato si.

La Laudato si’ è l’appello “ecumenico-ambientalista” di Papa Bergoglio che chiede quale tipo di mondo vogliamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi.

Afferma don Albino: «In fondo la proprietà non è altro che un artifizio inventato dall’uomo. La terra è per chi vi abita e dobbiamo renderla accessibile a chiunque».

«Un concetto molto simile a quanto enunciato nella Costituzione Italiana» ribadisce Luisa Calimani, riferendosi all’articolo 42 della stessa.

Quindi sui mutamenti climatici che sono causa di migrazione di masse umane da luoghi divenuti inabitabili:

«Sono loro i veri ultimi della Terra, umanità che vorremmo non vedere e della quale nessuno pare voglia più prendersene cura», denuncia forte di don Albino. «Ovunque vada osservo persone con lo sguardo esclusivamente rivolto allo schermo del proprio cellulare» e prosegue accoratamente: «Sappiate che c’è tanta vita fuori che nemmeno ce ne rendiamo conto, ma siamo tutti soli, anestetizzati e passivi nell’accettare qualunque cosa. Nemmeno nella scelta e ricerca del cibo facciamo uno sforzo, prediligendo quello già pronto, vicino e inscatolato»

E continua: «Dovremmo sentirci come una grande comune Famiglia che abita il pianeta. E le famiglie, si sa, amano vivere in ambienti ordinati e sempre puliti». Qui don Albino s’apre ad un dolce sorriso, chiudendo con una smorfia di dolore: «Mi piace pensare alla Terra come una nutriente placenta, che crea e distribuisce la Vita, ma noi siam capaci di seppellirvi nel ventre spaventosi ordigni di morte».

Così la lettura delle parole del Papa: «I Vertici mondiali sull’ambiente non hanno risposto alle aspettative per mancanza di decisione politica. (…) C’è bisogno di un accordo sui regimi di governance per tutta la gamma dei cosiddetti beni comuni globali»

In aggiunta c’è stato lo spazio per provare anche a lanciare una suggestione: riuscire a far incontrare Don Bizzotto con l’attualenuovo Ministro dell’Ambiente.

«Sergio Costa, una persona certamente degna con la quale confrontarsi» auspica la Calimani.

In chiusura all’incontro una delle frasi più belle di don Albino: «Se volete che i vostri bambini imparino il significato del vivere in pace insegnate loro a coltivare un orto».

Invece solo di acqua, tema quanto mai attuale di questi tempi, se parlato venerdì sera a Montemerlo. Con un incontro titolato: H2O un bene da proteggere, organizzato dal Comitato Ambiente e Salute di Cervarese S.Croce, con la partecipazione del Comitato Cittadini Attivi di Cervarese e Legambiente Selvazzano, con un commento a chiusura.

Gli argomenti della serata sono stati: acqua da preservareattraverso quotidiane abitudini; il punto sullo stato dei fiumi e delle falde; quali minacce ecologiche gravitano sul Bacchiglione; gli effetti del PFAS sulla salute nel medio e lungo termine.

Una serata informativa che ha permesso di prendere ulteriore coscienza della preoccupante situazione acquifera ormai giunta ai confini del padovano.

E qui, dobbiamo ammetterlo, del proverbiale Veneto “bianco” rimane davvero nulla, se riferiti ad un’enciclica come quella di Papa Francesco. C’è solo l’inesorabile “avvelenamento omeopatico” di un territorio, dai trascorsi contadini e nel tempo dissennatamente cementificato, dei quali rovinosi effetti pagheranno le povere generazioni future. Così sia (?)

Flavio Boscatto – redazione ecopolis