Gianni Sandon, presidente della Commissione ambiente del Parco dei Colli Euganei e Francesco Miazzi portavoce del comitato Lasciateci Respirare, stigmatizzano il comportamento dei comuni euganei e della direzione del Parco Colli che non hanno saputo fare squadra per concorrere con un progetto condiviso al bando regionale che assegnava 35 milioni per la realizzazione di piste ciclabili.
“Un bando -scrive Sandon- impostato, apprezzabilmente, nella direzione di privilegiare (con contributi da 300.000 a 1,8 milioni di euro) interventi preferibilmente di completamento, ad alta fruibilità, in aree di pregio ambientale, in sede propria, lunghi almeno 5 km, presentati da più Comuni… Pareva pensato apposta per realizzare quegli interventi da tempo sollecitati per completare e migliorare l’anello ciclabile dei Colli Euganei.”
La Commissione ambiente del Parco, presieduta da Sandon, venuta a conoscenza del bando, già prima della sua pubblicazione si era messa all’opera e aveva presentato al Comitato Esecutivo un preciso elenco di interventi riguardanti in particolare i Comuni di Teolo, Este, Monselice e Montegrotto. Nonostante molteplici incontri e confronti nessun accordo era stato però raggiunto tra Ente Parco e comuni del comprensorio euganeo.
“E’ andata a finire -continua Sandon- che ogni Comune ha presentato un proprio progetto (magari pagando dei progettisti esterni) e che il Parco ne ha presentato uno, pescato all’ultimo momento, riguardante i Comuni di Este, Baone e Cinto”. Risultato finale: nessun progetto è stato accolto dalla Regione.
“Chi fa da sé non ce la fa, è il commento di Miazzi: la mancata collaborazione tra le amministrazioni locali, l’assenza di un forte ruolo di stimolo e di coordinamento da parte del Parco sono state determinanti per l’esclusione.
D’altra parte l’Europa non fa beneficienza: vengono finanziate, come è giusto, le iniziative progettuali che rispondano alle necessità collettive esplicate nei bandi, in modo efficace e sostenibile e con un “valore aggiunto” europeo.
E questo valore non può certo dirsi che manchi, al nostro territorio: l’eccezionale bellezza e singolarità dei colli, la presenza del più grande centro termale europeo, il patrimonio storico e architettonico, la vicinanza con la città del Santo e con Venezia sono degli attrattori straordinari soprattutto per il turismo straniero.
Ma se manca un progetto di qualità che sviluppi le potenzialità dell’idea, in cui tutti gli altri attori la esprimano in maniera completa in un contesto di progettazione estesa… Be’, ė chiaro che la cosa ė destinata a morire sul nascere.
Un altro segno dell’inadeguatezza e della miopia della politica locale nell’attrarre risorse, soprattutto sul fronte regionale ed europeo”.
Sia Sandon che Miazzi denunciano inoltre, in questa sconfortante vicenda, improvvide interferenze da parte di politici regionali, che hanno contribuito a far perdere un finanziamento a portata di mano.
Non è quindi la ricorrente ammantata mancanza di risorse economiche che rende impossibile la realizzazione di interventi utili al territorio, quanto piuttosto la superficialità ed il pressapochismo che contraddistingue troppo spesso l’azione dei nostri amministratori locali.
Ci si augura che questo insuccesso serva almeno da lezione; ma sarà bene che i cittadini tengano alto il livello di attenzione e di denuncia degli episodi di inefficienza amministrativa, affinché chi governa si senta costantemente sotto giudizio e sia chiamato pubblicamente a rispondere dei propri errori.
sintesi dei commenti di Gianni Sandon e Francesco Miazzi, a cura della redazione di Ecopolis
Da come ha posizionato le piazzole di sosta c’era da spere ben poco da questa armata Brancaleone