Ci spinge a metterci in cammino, ad aprire le porte che incontriamo, a farci mondo il nuovo libro di Luigi Nacci “Non mancherò la strada”.
Luigi Nacci, originale cantore della ‘viandanza’, della vita come cammino, si interroga sul valore che ha in questi tempi concitati e iperconnessi la pratica ancestrale e stravolgente del viaggio a piedi. Raccogliamo l’esortazione dell’autore a metterci in cammino, seguendo una nuvola, e a non mancare la strada. Mettersi in cammino vuol dire scegliere un’altra vita. Una vita semplice, in cui ogni incontro è una porta, ogni volto un viaggio, ogni sentiero una via per esplorare se stessi e il mondo. Farsi nomadi per essere liberi. Un libro prezioso che ci esorta a incamminarci, ciascuno con il proprio passo, verso il nostro destino.
“Il cammino, per te, deve avere la “c” minuscola, come la “u” di uomo. Travalica il riquadro della mappa, trascende le legende, non si fa rappresentare dai righelli e dai goniometri. Il cammino, per te, deve avere a che fare con le salite e le discese, i deserti, le vette conquistate e soprattutto quelle mancate, i miraggi, gli addii prima e dopo le curve, gli abbracci improvvisi, i fantasmi, le speranze rinnovate, l’umiltà, le strette di mano silenziose, le piogge rinfrancanti, gli arcobaleni prima del temporale, le ombre radiose, le tane che ci invitano al riposo, gli inverni cammuffati da estati e gli autunni che si concedono alle primavere, gli scatti non premeditati, le cadute che arrecano gioia.”
“Andiamo perché ci piace andare.
Andiamo perché ci piace vagare sul sentiero e fuori sentiero, fermarci a bere in una trattoria amata dalle mosche, ascoltare la storia di un vecchio, offrire un bicchiere a lui e alle mosche.
Andiamo perché ci piace essere vagabondi con le mani dietro la schiena, senza produrre nulla al di fuori dei nostri respiri. Ci piace essere improduttivi in un mondo che produce.
(…)
Andiamo per conoscere, per osservare come resistono i piccoli paesi, le loro microeconomie. Ci piace ascoltare le lingue e i dialetti. Ci piace provare cibi e vini di cui non sospettavamo l’esistenza. Ci piace incontrare la gente, salutare chi incrociamo per la via, chiedere un bicchier d’acqua. Ci piace ringraziare.
(…)
Andiamo partendo da una partenza.
Andiamo là, ma là non è la meta.“
Giandomenico Tono, libraio Pangea
Luigi Nacci, “Non mancherò la strada”, 2022, Edizioni Laterza