I pesticidi minacciano la salute dei nostri fiumi

L’uso intensivo dei pesticidi nelle attività agricole mette a rischio la salute, ma i regolamenti UE a riguardo sono insufficienti.

L’inquinamento da pesticidi è un problema che riguarda tutta Europa e che ha origine nel loro uso esteso e indiscriminato e nelle pratiche agricole intensive, un problema comune per tutti i cittadini dell’Unione. Congiuntamente a questo problema, l’inquinamento delle acque europee è un problema chiave altrettanto urgente: secondo la legislazione europea oggi in vigore, meno del 40% dei fiumi, dei laghi e dei corsi d’acqua è in buono stato dal punto di vista chimico. Gli inquinanti rappresentano una minaccia per l’ambiente, per gli animali e le piante, per la salute umana.

La scienza ha infatti da tempo riconosciuto il potenziale cancerogeno di pesticidi come il glifosato e, tra l’altro, lo studio pone l’attenzione anche sull’impatto oggi non del tutto noto del cosiddetto “cocktail chimico” frutto dell’interazione di più inquinanti tossici.

Secondo un’analisi delle acque della Spagna riportata da META, il canale dello European Environmental Bureau, e condotto dalla confederazione spagnola dei gruppi ecologici Ecologistas en Acción, le acque spagnole (fiumi, riserve, laghi, acque sotterranee) risultano contaminate da inquinanti tossici, soprattutto dai pesticidi usati nelle attività agricole (glifosato, interferenti endocrini).
A contribuire allo stato di contaminazione delle acque spagnole c’è un grande vuoto legislativo: la legislazione vigente non richiede alcuna analisi per l’80% dei pesticidi in uso. Le risposte deboli da parte dei governi in carica rendono necessario un intervento normativo da parte della Commissione Europea.
Secondo Koldo Hernàndez, Coordinatore sulle Sostanze Tossiche per il gruppo Ecologistas en Acción: «La Commissione Europea deve regolare l’uso di tutte queste sostanze per garantire che le soglie di concentrazione non siano superate e per monitorare le misure adottate dagli stati membri dell’UE per ridurre il carico inquinante».
Il 23 marzo scorso, la Commissione Europea avrebbe dovuto adottare un aggiornamento alla Direttiva sull’uso sostenibile dei pesticidi (Direttiva 2009/128/EC) con lo scopo di portare la legislazione in linea con gli obiettivi del Green Deal Europeo, garantendo un’applicazione efficace da parte degli stati membri. Tra le novità più apprezzabili di questo aggiornamento c’è l’obiettivo di dimezzare l’uso e i rischi per la salute dei pesticidi.
Tuttavia, oltre 70 organizzazioni della società civile, tra le quali lo European Environmental Bureau e il gruppo Ecologistas en Acción, hanno già espresso criticità per la poca ambizione di questa revisione della Direttiva 2009/128/EC.
Con un documento condiviso, le associazioni non hanno visto un potenziale trasformativo in questa riforma proprio in una fase in cui la transizione verso l’agroecologia è, più che mai, necessaria – per la nostra salute e quella dei nostri fiumi.
Serve una riforma che illustri le linee guida per adottare pratiche agricole sostenibili che tutelino la salute degli esseri viventi, che riducano l’inquinamento e il consumo eccessivo di risorse.
La revisione della direttiva può essere, senza dubbio, un passo avanti se guardiamo all’inclusione di proposte come la messa al bando dei pesticidi in aree più sensibili, ma insiste ancora nel promuovere pratiche agricole che hanno al centro proprio i pesticidi.
Le associazioni ambientaliste chiedono dunque alla Commissione Europea di migliorare la revisione della Direttiva condannando esplicitamente l’etichetta di “sostenibile” spesso affibbiata ai pesticidi

Puoi leggere l’articolo integrale su meta.eeb.org

                                                                                                      Andrea Maiorcaredazione Ecopolis