Cos’hanno in comune un centro commerciale e una cabina telefonica? Semplice: entrambi sono destinati a esser ricordati come relitti del passato, vittime della rivoluzione digitale.
Il fenomeno è già avanzato negli USA, dove gli ultimi dieci anni hanno visto la chiusura di dozzine di centri commerciali. In particolare, la crisi colpisce quelle grandi catene che fungono da fulcro per lo sviluppo del centro commerciale, esercitando la loro attività principalmente al loro intero.
Un esempio è Sears, che dieci anni fa aveva circa 3.800 negozi e, nel 2016, li vedeva più che dimezzati a 1.430. Altri sono Macy’s, RadioShack e JCPenney, catene che quest’anno chiuderanno oltre 100 negozi ciascuno.
Secondo le stime, circa un quarto dei 1.300 centri commerciali statunitensi rischia di perdere il proprio negozio principale nel prossimo futuro: un avvenimento all’origine del circolo vizioso per cui il centro commerciale perde clienti, i negozi più piccoli soffrono e i clienti continuano a diminuire, fino alla chiusura definitiva del centro commerciale. Quest’agonia può durare fino a 10 anni e, secondo un sito che studia il caso, incentiva lo sviluppo della piccola criminalità nell’area circostante, ossia negli spazi vuoti e nei parcheggi abbandonati.
Il fenomeno, evidente negli Stati Uniti, accade anche negli altri paesi avanzati: in Giappone le vendite nei centri commerciali sono calate del 30% dal 2010 al 2015; in Italia, fatturato e vendite per metro quadro sono in calo per molte catene, eccetto i discount: la nostra città, Padova, riscontra le difficoltà del Centro Giotto e del centro Il Borgo alla Mandria.
Quali sono le cause di questo declino? La crisi economica può essere una delle cause, ma negli Stati Uniti sono otto anni che l’economia si è ripresa, creando reddito e lavoro. È decisamente più influente la diffusione del commercio on-line della maggior parte di libri, musica e film e di circa un quarto di indumenti e accessori come mobili, il cui settore è in crescita. Alla base di questa espansione c’è sia la diffusione delle app sugli smartphone sia le politiche delle aziende di distribuzione online, che permettono ormai di restituire gli acquisti e in alcuni casi, come quello del servizio Prime di Amazon, di ottenere i prodotti in sole due ore senza costi aggiuntivi.
È la fine dei centri commerciali? Forse no, ma è sicuramente in atto un significativo cambiamento: crescono gli spazi commerciali nelle stazioni e negli aeroporti, così come quelli di qualità, integrati nelle città e dotati di spazi pubblici aperti. Non ci è difficile immaginare a lungo tanti piccoli negozi automatizzati che consegnano direttamente al consumatore il prodotto appena ordinato dallo smartphone, che decreterebbero la fine di questi negozi della grande distribuzione.
Il centro commerciale è un prodotto culturale degli anni cinquanta ed è quasi un simbolo dell’energia a basso costo e del trasporto privato su auto, il cui declino può favorire la rinascita della distribuzione commerciale nei centri delle città. Non è detto, però, che tutte le conseguenze saranno positive. In particolare, dal punto di vista ambientale, occorrerà capire come cambierà la domanda di mobilità, come governarla e come prevenirne i danni.
Perché non iniziare a pensarci ora? E, soprattutto, perché continuare a costruire centri commerciali come negli ultimi anni, se questi sono un residuo socio-economico di un’epoca passata?
a cura della redazione ecopolis, sintesi finale di Wilma Pilati
FONTI
La classifica della Gdo: Eurospin e Lidl volano, bene Esselunga, Il Sole 24 Ore, 10 Gennaio 2017,
Dying shopping malls are wreaking havoc on suburban America, UK Business Insider, 5 Marzo 2017
Déclin des hypermarchés, essor des commerces dans les gares: nouvelle dynamique, Le Monde, 26 Marzo 2017;
The Financial Times, 24 Marzo 2017;
All under one roof: how malls and cities are becoming indistinguishable, The Guardian, 16 Marzo 2017;
Charlie Hebdo, 26 April 2017;
What in the World Is Causing the Retail Meltdown of 2017?, The Atlantic, 10 Aprile 2017;
The decline of established American retailing threatens jobs, The Economist, 13 Maggio 2017;
Il declino dei centri commerciali La profezia dettata dall’e-commerce, Il Corriere della Sera, 14 Giugno 2017.