Il corpo è il tema dell’edizione 2018 della rassegna internazionale di illustrazione I colori del sacro ospitata dal Museo Diocesano di Padova e curata da Andrea Nante, direttore del museo. Come di consueto, la rassegna esplora e mette a fuoco un tema di significato universale, presente in culture e tradizioni diverse.
I corpi, ciascuno con tratti specifici, unici e individuali, nelle trasformazioni ed evoluzioni legate al passaggio del tempo e alle vicissitudini della vita, nella relazione con l’altro,
con il mondo e con il sacro, sono protagonisti di una mostra che propone tavole realizzate da 45 artisti di diversa nazionalità.
Ha preso forma una mostra corale, variegata, ricca di simboli, significati ed emozioni. Può essere utile richiamare due chiavi di lettura fondamentali. Il corpo è considerato non qualcosa di separato dalla mente (come spesso è avvenuto nel passato della tradizione occidentale) ma componente essenziale dell’identità individuale di una persona, ossia di una unità che racchiude e comprende fisicità, emozioni, respiro, pensiero e azione. Questa specificità individuale partecipa alla vita, si immerge nel mondo, in costante trasformazione, e non può e non deve essere ingabbiata dentro lo stereotipo del corpo perfetto.
Il corpo è ciò che permette a ciascuno di percepire la realtà, di entrare in relazione con l’altro. L’incontro passa attraverso la pelle e si gioca sul filo delle emozioni per dirci chi siamo, rivelarci la nostra identità. Bellissime tavole di Francesca Dafne Vignaga, di Alain Cancilleri, di Lorenzo Mattotti e di molti altri raccontano con garbo e delicatezza come il mondo dei sentimenti e degli affetti si incarni e si traduca in gesti, in atteggiamenti e in posture del corpo. Alcune tele si soffermano sul disagio e sull’incomunicabilità.
Lorenzo Mattotti (autore di molte copertine del New Yorker) ricorre a volumi pieni e colori accesi per evocare l’Africa, culla della vita umana: nel suo Agosto si vedono madri con abiti variopinti e bambini avvolti in fasce multicolori; Arianna Vairo in Attesa e nascita di Gesù attribuisce alla Vergine Maria un corpo generoso con tutte le forme in evidenza, seno e glutei abbondanti, ventre ampio e accogliente; Alicia Baldan ritrae ne La prima risata (la prima del mondo?) due bambine che giocano felici tra le ninfee e in Sulle spalle i bambini fanno acrobazie lanciandosi dagli alberi. Le tavole di Elisabetta Benfatto mostrano un corpo opulento di donna senza scarpe adatte ma Nelle scarpe di un altro, non indossate proprio perché inadeguate. Il logo della mostra, infine, è una tavola multicolore del francese Martin Jarrie. Molti altri artisti dovrebbero essere citati, ma rinviamo alla pagina Facebook.
La nona rassegna internazionale di illustrazione I colori del sacro, Il corpo, inaugurata il 3 febbraio 2018 al Museo Diocesano di Padova, resterà aperta fino al 24 giugno 2018.
In occasione della mostra il Museo, con ingresso da via Vandelli, sarà aperto da martedì a domenica dalle 10.00 alle 19.00.
Molte le iniziative collaterali ad arricchire l’esposizione: performance musicali, danza, teatro, workshop, incontri, conferenze. Vari i percorsi didattici con visite guidate e laboratori per i più piccoli e le famiglie, laboratori per scuole di ogni grado e gruppi parrocchiali. Clicca qui per vedere il programma.
Silvia Rampazzo e Eliana Hermann – redazione Ecopolis