Dalla decima edizione di Ecoforum Veneto i nuovi dati regionali: +3% di rifiuti pro capite mentre la differenziata registra un +0,6%
Si è tenuto a Este l’appuntamento annuale con Ecoforum Veneto, un’occasione di incontro tra amministratori regionali e locali, enti gestori della raccolta dei rifiuti urbani, aziende leader del riciclo, esperti ed addetti ai lavori, organizzato da Legambiente Veneto. Arpav ha presentato i dati raccolti nel 2024, che vedono un aumento dei rifiuti pro capite di 459 kg per abitante equivalente con un +3,1% rispetto al 2023; in crescita anche il RUR (Rifiuto Urbano Residuo), che registra un +2,5% rispetto al 2023, mentre la percentuale di differenziata cresce dello +0,6% arrivando al 78,2% di poco al di sotto dell’obiettivo intermedio del Piano regionale rifiuti, che prevedeva un 78,5% al 2025. Il Veneto resta una delle regioni più virtuose in Italia in termini di gestione e di raccolta rifiuti anche se dopo la pandemia i consumi delle famiglie sono ripresi e questo ha provocato anche un aumento della produzione rifiuti. Il Piano regionale invece invita all’introduzione di politiche di prevenzione per poter disaccoppiare i due fenomeni e individuare misure correttive. Per quanto riguarda il conferimento dei rifiuti, il Veneto resta autosufficiente, ma i dati indicano che il ritardo nell’operatività delle due linee di incenerimento recentemente ammodernate (Padova e Venezia Fusina) comporta il fatto che 74mila tonnellate che dovrebbero essere smaltite attraverso gli inceneritori sono finite in discarica.
Infine il Piano regionale mette in luce l’importanza delle buone pratiche e la necessità che sempre più comuni le adottino. L’obiettivo al 2030 è fissato all’84% di raccolta differenziata, per 80kg/pro capite di rifiuti: ad oggi il 69% dei comuni ha raggiunto gli obiettivi, il 19% in più rispetto al 2019 che era il dato di partenza.
Un capitolo sempre più rilevante nella gestione dei rifiuti veneti riguarda le filiere dei RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e del tessile. Si tratta di flussi complessi, in costante crescita, che richiedono processi di raccolta, selezione e trattamento molto più articolati rispetto alle altre tipologie di rifiuto urbano. Nel caso dei RAEE, l’aumento della quantità di dispositivi elettronici immessi sul mercato, unito alla riduzione della loro vita utile, sta generando un incremento significativo dei volumi da gestire. Questi rifiuti rappresentano una risorsa preziosa grazie alla presenza di metalli e materie prime critiche, ma possono diventare un rischio ambientale se non avviati a filiere autorizzate e controllate. Anche la produzione di rifiuti tessili è in aumento, spinta dal modello del fast e ultra-fast fashion e dal ricambio accelerato dei capi d’abbigliamento. Tuttavia, il sistema regionale si trova ancora in una fase di transizione.
«La decima edizione di Ecoforum Veneto non è soltanto una celebrazione dei risultati, ma una tappa fondamentale di un percorso lungo un decennio, che ha reso possibile una fotografia sempre più precisa del Veneto e una programmazione orientata alla qualità ambientale e all’innovazione – sintetizza il direttore di Legambiente Veneto, Piero Decandia – È necessario continuare a potenziare e affinare gli strumenti già previsti, in particolare riguardo la definizione della tariffa unica regionale di smaltimento e degli indici di complessità. La Regione dovrà proseguire con decisione verso il traguardo più importante: evitare nuove discariche o ampliamenti di quelle esistenti e non introdurre nuovi inceneritori, favorendo invece politiche di prevenzione, riciclo e recupero di qualità».
Redazione Ecopolis
