Dalla pandemia alla guerra in Ucraina. La transizione ecologica è sempre più importante ma soprattutto urgente.
Erano appena cominciate le vacanze di Carnevale, quando il governatore veneto Luca Zaia annunciò che le scuole sarebbero rimaste chiuse un paio di giorni in più del previsto, per arginare il contagio da COVID-19 che stava colpendo la nostra Regione. Era il 23 febbraio del 2020 e se ci avessero detto che le scuole non avrebbero più riaperto fino a settembre, non ci avremmo creduto.
Da allora la pandemia ha stravolto le nostre vite ma non ci ha impedito di continuare a progettare una città più sana. In questi due anni abbiamo dato il nostro contributo alla promozione di un trasporto pubblico efficiente, che avrà il suo elemento portante nelle nuove linee del tram integrate nel sistema SMART (se quel 23 febbraio ci avessero detto che sarebbero state finanziate con 335 milioni di euro a patto di realizzarle in tempi brevi, non avremmo creduto nemmeno a questo).
Abbiamo continuato a spingere per una decisa svolta nelle politiche urbanistiche cittadine e oggi, la promessa di un nuovo Piano degli Interventi che sottrarrà 3,5 milioni di mq di aree al consumo di suolo, ci fa finalmente sperare in un forte impulso alla rigenerazione dell’esistente. Nel frattempo, il dimezzamento della cubatura prevista in zona Parco Iris, la crescita del parco agricolo del Basso Isonzo, il progetto di piazza verde al posto delle torri all’Arcella, i primi passi del Parco Prandina nell’ex caserma del centro storico, sono risultati importanti di un lungo impegno per la difesa della rete ecologica.
Il riconoscimento Unesco per Padova Urbs Picta ha premiato la passione dei volontari Salvalarte che da anni si prendono cura del patrimonio culturale cittadino, contribuendo all’apertura di monumenti come la Reggia Carrarese che rappresentano un’importante risorsa per il territorio.
Abbiamo sostenuto l’arrivo della raccolta differenziata porta a porta nel popoloso quartiere dell’Arcella, per l’aumento della quantità dei rifiuti che si potranno riciclare contro gli sprechi di materia ed energia.
Sono solo alcuni dei temi su cui abbiamo continuato a dare il nostro contributo nonostante le difficoltà di questi anni di pandemia.
Oggi lo scoppio della guerra in Ucraina, rende ancora più importante e attuale proseguire nella costruzione di una città più sostenibile, perché la dipendenza dalle fonti fossili importate da regimi esteri, passa anche per il riscaldamento delle nostre case e per i carburanti impiegati nelle nostre automobili. Una soluzione facile non ce l’ha nessuno ma certo sarebbe un grave errore buttare risorse per ritorni al passato con investimenti nelle centrali a carbone o nel nucleare cosiddetto “sicuro”, che di questi tempi si commenta da solo. Abbiamo invece bisogno di risparmio energetico, di energie pulite e rinnovabili, di mobilità sostenibile, di economia circolare, a partire dai luoghi in cui abitiamo.
La transizione ecologica è necessaria e richiede nuovi spazi e sforzi di partecipazione per individuare, progettare e realizzare gli interventi per trasformare le nostre città con il coinvolgimento di cittadini e comunità locali.
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Sandro Ginestri, presidente Legambiente Padova