Drastico stop della Regione al consumo di suolo, è urgente per Padova adeguarsi

stop cemento padovaLa Giunta regionale ha definitivamente approvato, con DGR n. 668/18, la quantità massima di consumo di suolo ammessa nel territorio regionale, nonché la sua ripartizione per Ambiti Sovracomunali Omogenei (ASO) e per singolo Comune.

Il provvedimento è stato assunto al fine di ridurre progressivamente il consumo di suolo non ancora urbanizzato, in coerenza con l’obiettivo comunitario di azzerarlo entro il 2050.

La quantità di suolo utilizzabile prevista per il Comune di Padova è stata ridotta a soli 392.600 mq: meno di 40 ettari, neanche 60 campi da calcio. Una riduzione impressionante rispetto alla capacità edificatoria residua del Piano di Assetto del Territorio (PAT), quantificata in 6.512.114 mq, che costringerà il comune a rivedere in modo drastico la propria programmazione urbanistica.

Viene così confermata la correttezza delle critiche che Legambiente ha mosso alle diverse amministrazioni comunali, succedutesi nel tempo, sulla necessità di rivedere lo spropositato dimensionamento del PAT che prevede un consumo di suolo di più di 8,6 milioni di metri quadri (2.1 milioni dei quali sono già stati impegnati dalle lottizzazioni in corso di esecuzione o comunque approvate) per un aumento di volume urbanistico di quasi 4,7 milioni di metri cubi.

Il provvedimento regionale lascia spazio però ai Comuni di verificare la congruità della quota loro assegnata, eventualmente rivedendo i dati della scheda informativa inviata a suo tempo alla Regione per la definizione dei limiti di consumo di suolo. Eventuali correzioni potranno anche essere chieste con le varianti ai relativi PAT comunali per adeguarli ai nuovi limiti regionali.

Sul punto riteniamo che il comune di Padova debba accettare così com’è il limite assegnato. Il soddisfacimento del fabbisogno abitativo, da ricalcolarsi sulla base di aggiornate ed oggettive stime demografiche, potrà e dovrà essere soddisfatto ricorrendo ad operazioni di rigenerazione urbana che aumentino la capacità insediativa senza occupare aree libere. Ciò in coerenza con le finalità della Legge sul consumo di suolo che, al fine di controllare e limitare l’occupazione delle aree libere, promuove la riqualificazione e la rigenerazione degli ambiti di urbanizzazione consolidata, consentendo l’uso di nuovo territorio solo qualora il fabbisogno abitativo non possa essere ottenuto con la riorganizzazione del tessuto urbanistico esistente.

In attesa dell’approvazione della variante è però imperativo salvaguardare le aree libere esistenti. Un primo passo in tal senso è stato già fatto con la delibera comunale che sospende le perimetrazioni per le nuove lottizzazioni. Per effetto di tale atto, tutte le zone di perequazione, dove non è stato avviato un piano urbanistico attuativo (PUA), potranno essere sottratte all’edificazione al fine di rispettare il limite di consumo di suolo assegnato al Comune di Padova.

Ma questa misura non è sufficiente a garantire il rispetto di tale limite (392.600 mq fino al 2050); è necessario essere più incisivi. Riteniamo inderogabile, in via preventiva, bloccare tutte le trasformazioni urbanistiche, comportanti consumo di suolo, che non siano già in atto. Sarebbe sufficiente integrare la delibera che sospende le nuove perimetrazioni, con ulteriori disposizioni che blocchino, ad esempio, la presentazione dei PUA anche in presenza della perimetrazione d’ambito, nonché la stipula della convenzione per i PUA già approvati ma non convenzionati (vedi qui la mappa completa della situazione).

Riteniamo inoltre opportuno che nel Piano di Interventi, che seguirà l’approvazione della variante al PAT, il Comune impegni la superficie assegnata dalla Regione solamente in piccola parte, per consentire un suo razionale utilizzo da qui al 2050, e solo per gli interventi che rivestano un evidente interesse pubblico nel nuovo disegno della città.

Infine, ancorché la L.R. 14/2017 sul consumo di suolo preveda una procedura accelerata per l’approvazione delle varianti di adeguamento dei PAT, riteniamo necessario che il Comune di Padova, elabori comunque un documento preliminare da assoggettare a concertazione e partecipazione. Secondo il nostro punto di vista, le nuove scelte per garantire la capacità insediativa dovranno avere come punto di partenza l’integrità e la continuità della rete ecologica.

Lorenzo Cabrelle – Legambiente Padova

qui il testo completo delle Osservazioni di Legambiente Padova alla Delibera comunale 24/2018 che sospende l’avvio di nuovi piani urbanistici  

One thought on “Drastico stop della Regione al consumo di suolo, è urgente per Padova adeguarsi

  1. chiedo alla redazione se c’è qualche possibilità di bloccare i lavori tra via Venier e via del commissario che stanno distruggendo il grosso di ciò che rimane dei “40 campi” di Voltabarozzo…oltretutto con delle villette dal design supermoderno che sono totalmente fuori contesto

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