Contratto di fiume Brenta: sarà l’occasione per un’Idrovia Padova-Mare sostenibile?

contratto fiume brentaPresso Legambiente Selvazzano, il 12 novembre, s’è svolto uno degli incontri di coordinamento tra circoli e comitati per l’Idrovia Padova-Mare. Ha partecipato l’ing. Giancarlo Gusmaroli, invitato a spiegare il percorso in atto per il riconoscimento in Regione del Contratto di Fiume (CdF) Brenta.

Uno strumento di gestione rispetto al quale la nostra regione deve recuperare un notevole ritardo. Oggi utile per imprimere una svolta di sostenibilità alla progettazione dell’idrovia Padova-Mare.

Cresce l’attenzione per la risorsa idrica, divenuta nel tempo sempre più scarsa e non riproducibile. Oltre 15 anni fa in questa cornice interveniva l’Unione europea con la Direttiva Europea sulle Acque (2000/60), che sottolineava l’importanza di un’azione concertata e coerente, alle varie scale di governo, attraverso forme di consultazione e partecipazione.

Da allora i fiumi vengono considerati una importante risorsa da tutelare, dove intervenire per ripristinare gli ecosistemi e ridurre l’inquinamento; non solo in quanto potenziale minaccia all’ambiente circostante, ma come elementi peculiari di un paesaggio.

In Europa le esperienze di CdF sono ormai numerose. Fu in Francia che, negli anni 80, si cominciò a parlarne con i Contrats de Rivières (CdR). In quegli anni la Francia mise a punto una nuova normativa sull’utilizzo delle acque incentrata su due aspetti principali: salvaguardare la qualità dei propri fiumi ed individuare, soprattutto negli agricoltori, il principale soggetto inquinante dopo le grandi imprese.

Il Contratto di fiume, nel panorama italiano, invece, è un’esperienza recente (il primo CdF è quello sul fiume Olona e risale al 2003). Le Regioni attualmente più interessate a questo percorso di gestione fluviale sono al momento: Piemonte, Lombardia,Toscana e Marche.

Il Veneto è ancora in una fase pioneristica (citiamo alcuni esempi: contratto di fiume Marzenego, contratto di foce Po, contratto di bacino Meolo-Vallio-Musestre) e si sta allineando.

Dal 2013 la Regione Veneto ha avviato un processo di riconoscimento e promozione dei Contratti di Fiume, come modello di governance territoriale integrata, attraverso il coinvolgimento attivo dei soggetti locali interessati. Un percorso iniziato con il CO.VE.A.PE.DI., il consorzio regionale che riunisce le associazioni concessionarie per la gestione della pesca sportiva e dilettantistica delle acque interne ed aperto all’adesione da parte di tutti i soggetti, pubblici e privati a vario titolo, interessati al corso d’acqua.

Con la predisposizione della Carta del Brenta, documento di indirizzo strategico per l’avvio e lo sviluppo di un percorso decisionale partecipato, si sanciscono i principi a cui si ispira il percorso Verso il Contratto di Fiume Brenta, riferimento per quanti vogliano cooperare ad una efficiente ed efficace gestione del sistema fluviale attraverso soluzioni integrate e sinergiche.

Il fiume Brenta presenta un territorio complesso, suddivisibile in almeno tre zone fondamentali: l’Alto, il Medio e il Basso Brenta, nelle quali convivono dinamiche idraulico ambientali e realtà socio-economiche quanto più diverse. Grazie al CdF sarà possibile sviluppare un processo negoziale mirato nel quale vengano valutati tutti gli scenari di sviluppo, una strategia di bacino e definito un programma di azione quanto più condivisa possibile.

Non si tratta di semplici indicazioni di principio, aleatorie e generiche, ma di linee programmatiche estremamente concrete e fattive.

La peculiarità dell’avvio di questo specifico contratto è che risulterebbe essere il primo, in Regione, applicabile all’intero corso di un grande fiume alpino.

Da inizio 2015 i lavori sono entrati nel vivo con la fase di analisi territoriale e di ascolto degli attori interessati. Da ora in poi, il Contratto di Fiume Brenta dovrà sviluppare un percorso decisionale quanto più partecipato possibile, ricomponendo gli interessi divergenti, le conflittualità esistenti e cogliendo tutte le sinergie e collaborazioni (culturali,tecnico-scientifiche, organizzative e finanziarie) possibili.

Un’occasione concreta, per i circoli e comitati interessati all’idrovia Padova-Mare, alla quale aderire con convinzione. Una possibilità reale di dare voce ulteriore verso un’infrastruttura ritenuta essenziale.

Se il CdF recepirà la realizzazione del completamento dell’idrovia, si potrà dare un contributo determinante all’opera, non tanto sotto il profilo tecnico, quanto per aspetti di tutela ambientale e paesaggistica di tutta l’area interessata.

Bisognerà coniugare aspetti di salvaguardia idraulica ed esigenze trasportistiche con la valorizzazione sostenibile del territorio, che si ottiene grazie alla mobilità dolce (itinerari, piste ciclabili e percorsi attrezzati), alla promozione di un’agricoltura biologica a km 0, con l’implementazione di un ecoturismo fatto di strutture recettive sostenibili.

In sostanza un tracciato, quello dell’Idrovia, che non tagli in due il territorio come fanno le arterie stradali, ma che lo ricucia in nome della bellezza e della fruizione collettiva di un grande bene comune.

sintesi di Flavio Boscatto per i circoli Legambiente di Saonara e Selvazzano

2 thoughts on “Contratto di fiume Brenta: sarà l’occasione per un’Idrovia Padova-Mare sostenibile?

  1. Segnalo che è stata presentata a pal. Ferro Fini la Mozione n°53 del 30 ottobre, titolata : “la Regione si impegni per garantire l’inserimento dell’idrovia Padova-Mare nel Piano Regolatore del porto di Venezia” .
    Verrà votata martedì prossimo.
    Pare all’unanimità dei Consiglieri Regionali.

    Saluti
    C. Crotti

    ASS. “SALVAGUARDIA IDRAULICA DEL TERRITORIO PADOVANO E VENEZIANO”
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    Associazione iscritta nel Registro Comunale di Padova delle
    “LIBERE FORME ASSOCIATIVE e delle COOPERATIVE SOCIALI” n° 1477 nella sez. tematica n° 7:
    “TERRITORIO – URBANISTICA – TUTELA AMBIENTE e PROTEZIONE CIVILE”
    procedimento dirigenziale n° 2012/51/0066 del 24 Marzo 2009 P-IVA 04141400285

  2. La ringrazio per la segnalazione di questo importante ulteriore passo, in un percorso comune che ci vede impegnati da più parti.

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