Riapre la sala civica “Fronte del Porto” con un cartellone di 30 proiezioni proposto da 12 associazioni cittadine e con il sostegno del Comune e delle Consulte 4A e 4B
«Siamo in tempo di guerra.
Di confini che qualcuno vuole spostare; ed allora gli Stati si organizzano per uccidere.
Di confini inamovibili che spesso sono violenza e disuguaglianza cristallizzate. Confini che diventano muri, e non riescono a rispondere in altro modo al diritto al viaggio che con la violenza e la chiusura.
A volte sogniamo un mondo senza confini.
Poi però l’immaginazione s’inceppa: un mondo senza confini già c’è, ed è il mondo delle merci, il paradiso promesso del libero mercato. E non un bel mondo, ma un mondo dove chi può, trova ovunque la stessa cosa, e chi non può non trova nulla da nessuna parte.
Noi stessi siamo costruiti su dei confini: una lingua, una cultura, dei paesaggi che amiamo e riconosciamo; delle linee immaginarie, che hanno un senso nei nostri racconti. Questi confini possono essere blocco e chiusura, ma sono anche sempre forme di narrazione, spesso conflittuale. E sono un luogo di costruzione del sé, al quale l’umanità non sembra poter rinunciare.
Forse, chiusura nei confini, e negazione dei confini sono due facce dello stesso errore.
La frontiera c’è, e va riconosciuta per poter essere attraversata.
Attorno a queste riflessioni aperte abbiamo costruito un programma libero di film ed incontri. E’ un programma plurale, a molte mani; diviso in sottosezioni che sono dei piccoli percorsi tematici, e con degli extra; pensato come uno spazio di confronto bidirezionale con i pubblici» si legge nella presentazione della rassegna Confini che riapre la sala civica Fronte del Porto.
Dodici associazioni del territorio, con percorsi e sensibilità diverse, si sono unite in rete – capofila ZaLab con il sostegno delle Consulte 4A/4B e del Settore Decentramento del Comune – per programmare 30 proiezioni e incontri fra aprile e maggio 2024. Una rassegna ideata a partire dal filo rosso “Confini”, ricca di un programma con trenta film, divisi in quattro sottosezioni.
Il calendario che prende avvio ufficialmente venerdì 12 con “Green Border” di Agnieszka Holland (Venezia 80) ma ci saranno dodici anteprime per Padova e tre anteprime assolute: film che non hanno mai visto il grande schermo e vengono alla luce in questa sala. Sedici proiezioni con autrici o personaggi ad accompagnarle in arrivo dalla Russia, dal Regno Unito, dall’Iraq o dalla Guizza e un concerto in chiusura.
Una curatela collettiva e condivisa, in cui si riconoscono in tante e tanti e nella quale possa riconoscersi e sentirsi sfidata la città.
Il tema ed il programma della rassegna a questo link https://frontedelportopadova.it/
L’accesso alle 30 serate è ad offerta libera e responsabile.
Porto Aperto, la Rete che promuove la rassegna “Confini”, è un progetto condiviso, che coinvolge ACS ong – Associazione di Cooperazione e Solidarietà, Associazione Mimosa, Associazione Culturale Pluriart, Arcigay Tralaltro Padova, Centro Pandora, Boramosa, Cineforum Antonianum, Lottodiognimese Padova, Sangre Malo Film, Secondo Tempo, Walking art APS e ZaLab.
Marina Molinari, Redazione Ecopolis