Completare l’anello fluviale di Padova: si apre il dibattito

Padova_briglia_sant'agostino_tronco maestroIl Comitato per la navigazione dell’anello fluviale di Padova organizza per sabato 21 maggio 2016 un convegno dedicato ai progetti per rendere navigabile l’intero anello fluviale – costituito da Piovego, canale Scaricatore e canale San Gregorio – che cinge la città.

Il convegno si svolgerà dalle ore 9,00 a bordo della Padovanella, attraccata a monte della briglia di Sant’Agostino argine sinistro del Tronco Maestro (Piovego), e prevede le relazioni introduttive di Elio Franzin e Riccardo Spoladore. Saluti iniziali del Sindaco e conclusioni di Daniele Buso.

È occasione per confrontarsi su problemi e possibili soluzioni inerenti a questo tema: “che cosa è stato fatto dal 1960 in poi, che cosa si potrebbe fare in collaborazione con tutti i soggetti interessati, come il Comune di Padova, la Regione, la Facoltà di ingegneria dell’Università di Padova, le società di voga alla veneta e le associazioni ambientaliste”.

La navigabilità dell’anello fluviale padovano, sostiene il Comitato, “può e deve diventare elemento forte di una più intensa vivibilità urbana, un percorso da offrire al turismo fluviale culturale e naturalistico, una possibilità di sviluppo economico e di occupazione giovanile, un museo all’aperto della storia idraulica padovana e veneta”.

Tuttavia è essenziale che qualsiasi intervento (paesaggistico, architettonico, ecc.) lungo l’anello fluviale sia programmato alla luce del progetto complessivo generale della sua navigabilità, nonché della destinazione a verde pubblico prevista nei piani regolatori del 1954 e del 1974, curati dall’urbanista Luigi Piccinato.

“Questi documenti strategici sono stati frequentemente e brutalmente violati dall’antiurbanistica, dalla speculazione immobiliare padovana e dai suoi complici attivi e passivi in varie giunte comunali di centrodestra o di centrosinistra. È il caso dei 34.000 metri cubi di cemento calati sull’area verde di Piazzale Boschetti, in base all’accordo di programma firmato nel 2004 dal sindaco signora Giustina Destro e dal presidente della Provincia Vittorio Casarin”, cui si sono opposti gli Amissi del Piovego ed altre associazioni ambientaliste, tra cui Legambiente.

A favore della navigabilità dell’intero anello fluviale è stato costante intervento degli Amissi del Piovego dal ‘99 in poi (ricordiamo, per es. il solo convegno “La navigabilità del Piovego e la circumnavigazione di Padova. Proposte, progetti, problemi” promosso nel 2000 dal Consiglio di quartiere 1 Centro). Una delle proposte è la realizzazione di una conca di navigazione in prossimità del ponte di Sant’Agostino per ridurre il dislivello del Tronco Maestro/Piovego in quel tratto di acqua.

Riguardo al progetto della conca di Sant’Agostino, il Consorzio Battelieri di Padova e di Riviera del Brenta anticipa alcune osservazioni critiche: “questa soluzione richiede alcuni correttivi tecnici e, soprattutto, potrebbe risolversi in un intervento isolato, recando scarsi vantaggi ai percorsi turistici già utilizzati dalle compagnie di navigazione attive nel territorio”.

L’amministrazione comunale, ribadisce il Consorzio Battellieri, dovrebbe, invece, “consolidare i percorsi fluviali cittadini già in uso, soggetti a rischio di interramento e trapuntati da corpi metallici di ogni tipo, abbandonati sul fondo del canale. Interventi necessari sono il dragaggio dei fondali del canale Piovego, la pulizia arginale, il riassetto della vegetazione e la palificazione delle rive, il restauro e la illuminazione delle mura cinquecentesche, la ricostruzione del pontile pubblico di Porta Portello, ormai in via di disfacimento, e la realizzazione di altri pontili necessari allo sviluppo della navigazione fluviale padovana”.

Questo e altri temi saranno oggetto del convegno di sabato 21 maggio, mattina dalle 9.00 in poi, proprio sulla riva sinistra del Piovego, a monte delle Briglie del Ponte di S.Agostino.

sintesi a cura di Silvia Rampazzo della redazione di ecopolis

5 thoughts on “Completare l’anello fluviale di Padova: si apre il dibattito

  1. La conca di navigazione al salto d’acqua del Ponte di Sant’Agostino è da farsi, rapidamente.
    Le critiche del Consorzio Battelieri di Padova e di Riviera del Brenta sono già state confutate, anche in un recente incontro con l’assessore Botton (Verde, Acque, Mura).
    Infatti gli interventi che invoca il Consorzio NON sono in antitesi con l’installazione della conca al salto d’acqua di ponte Sant’Agostino, ma anzi avranno maggiore probabilità di realizzazione proprio perché finalmente sarà possibile la navigazione senza interruzione (ad esempio) dalle Porte Contarine al Castelvecchio/Specola (meraviglioso tratto della Padova fluviale del Trecento, in continuazione con la Padova fluviale del Cinquecento Golena S.Prosdocimo-Contarine).
    Invece tali obiezioni probabilmente nascondono un tentativo di bloccare l’intervento (poche centinaia di migliaia di euro) per il semplice motivo che il Consorzio non è ancora in grado di navigare il Piovego tronco Maestro, come invece fanno senza problemi già ora la Delta Tour (concorrente con la Padovanella) e le associazioni padovane di voga alla veneta, sia provenienti da valle (Ponte Molino) che da monte (Bassanello).
    Il valore per la Città della navigazione in quel tratto è notevole, non solo per l’aspetto turistico, ma soprattutto per i cittadini residenti, che potranno vedere rianimato culturalmente un percorso bello ma attualmente un po’ trascurato.
    Il convegno di sabato 21 – bordo della Padovanella – servirà al confronto e a fare chiarezza circa le posizioni e le volontà.
    Partecipate!
    Maurizio Ulliana
    TVB – Traditional Venetian Boats

  2. … è da più di quarant’anni che a Padova si parla di ridare effettiva possibilità di navigazione al sistema fluviale padovano: mille aspettative, mille promesse, e mai nessun effettivo e determinate intervento … per quanto riguarda l’illuminazione notturna delle mura non solo l’abbiamo probabilmente per primi immaginata, proposta, sostenuta, e motivata, ma anche fatta attuare in alcuni tratti tra il 2008 e il 2009 con i fondi destinati all’allora Q4 Sud-Est: per esempio lungo via Goito: l’illuminazione c’è ancora, ma per motivi di sicurezza durante lo Zanonato 4 (2009-2013) -due mandati di diversa durata anche negli anni ’90- e la Reggenza del Re della ‘Svizzera padovana’ -Salboro- Rossi (2013-2014), il sistema di illuminazione anziché illuminare le mura e le acque del fiume è stato utilizzato per illuminare il tratto di riva opposto adattato negli anni a percorso vita: in questi ultimi due anni di #ontieBitonci (dalle ‘battute’ iniziali sulla chiusura forzata dei ‘kebabbari’) l’illuminazione è stata ulteriormente direzionata sul percorso pedonale anziché verso le mura per cui era stata pensata, progettata, e finanziata …

  3. Alcune precisazioni.
    Della Conca di Sant’Agostino si è cominciato a parlare subito dopo la nascita dell’Associazione Amissi del Piovego, da me diretta in qualità di Segretario dalla sua fondazione nel 1979 al 1994.
    Contestualmente al risanamento fognario, le rivendicazioni degli Ammisi furono:
     l’allargamento del Ponte dei Cavai tramite la demolizione della soglia in calcestruzzo armato situata sotto il pelo dell’acqua, che impediva l’accesso di una quota d’acqua sufficiente per consentire la navigazione e il superamento del Ponte;
     la ricostruzione del Ponte della Sacra Famiglia ad un livello superiore, ovvero tale da aumentare il tirante d’aria, sempre allo scopo di consentire il passaggio delle imbarcazioni al di sotto del manufatto;
     la costruzione della Conca a Sant’Agostino.
    I tre interventi erano finalizzati all’ottenimento della circumnavigazione di Padova.
    Di essi soltanto il primo venne realizzato, su progetto dell’ing. Claudio Datei.
    Di circumnavigazione ho parlato in forma esplicita nel mio testo intitolato “Padova lungo il Piovego – Occasione di un’avventura urbana”, pubblicato nel 1998. Queste le parole precise, usate nell’introduzione: “Piovego, San Gregorio e Scaricatore descrivono quindi un vero e proprio anello fluviale lungo circa 14 chilometri, che costituisce l’itinerario qui illustrato.”
    La richiesta della costruzione della Conca da parte dei rappresentanti di interessi collettivi è stata poi resa esplicita nientemeno che dal Genio Civile di Padova nel 2003: “Da più parti viene richiesta la realizzazione di una conca di navigazione [a Sant’Agostino] al posto della briglia, in modo da consentire il superamento dell’ostacolo (salto di circa 3 m); il Genio Civile ha inserito l’intervento nel suo piano di programmazione triennale, e ci crede fortemente perché consentirebbe di chiudere, assieme agli interventi già descritti, la circumnavigazione di Padova.” (Genio Civile di Padova, “Rapporto sullo stato dei fiumi e dei canali di competenza del Genio Civile di Padova”, 2003).
    Successivamente (2014) è sorta la mia iniziativa turistica “Padova Originale” la quale, fra le altre, offre la navigazione dei tratti Porte Contarine-Golena di San Massimo, e Bassanello Specola. Nel sito dell’iniziativa turistica non compare il tratto Golena-Voltabarozzo-Bassanello in quanto inizialmente non ritenuto appetibile sul piano turistico. Ma ho dovuto ricredermi: è richiesto senza che Padova Originale lo promuova in alcuna maniera.
    Contestualmente, un altro sodalizio di vogatori si è affacciato al già nutrito panorama associativo padovano: un gruppo denominatosi Vorabei con sede al Ponte del Cavai, che giunto alla Specola volta la barca per tornare indietro. Oppure arriva a Sant’Agostino dalla parte opposta (14 chilometri, come sopra detto).
    Da queste considerazioni si evince che l’unico tratto di fiume non navigato è il tratto che va da Ponte Molino (in realtà da Ponte San Leonardo quando non anche da Ponte Milano) a Ponte Sant’Agostino. Ciò per la condizione dei fondali che soltanto attraverso e a causa della costruzione della conca potranno essere adeguatamente risezionati.
    Parlare quindi di “intervento isolato” in relazione alla costruzione della Conca, tale da recare “scarsi vantaggi ai percorsi turistici già utilizzati dalle compagnie di navigazione attive nel territorio” denota quindi:
    – una scarsa conoscenza degli episodi di navigazione che storicamente e quotidianamente avvengono sui nostri fiumi, e proprio nei pressi dell’auspicata Conca;
    – un’insufficiente capacità di stimare anche approssimativamente il ritorno economico che la Conca sarebbe in grado di produrre;
    – una carente capacità di comprendere i benefici idraulici e ambientali che dalla costruzione del manufatto deriverebbero grazie ai lavori di risezionamento del corso d’acqua conseguenti alla costruzione dell’opera.
    È invece condivisibile la richiesta di interventi quali il dragaggio dei fondali (il termine tecnico è risezionamento) del canale Piovego, la pulizia arginale, il riassetto della vegetazione e la palificazione delle rive, il restauro e l’illuminazione delle mura cinquecentesche, la ricostruzione del pontile pubblico di Porta Portello ormai in via di disfacimento, e la realizzazione di tutti i pontili previsti dal Piano delle Acque, a cominciare dal pontile sulla Golena di San Massimo.

    Pietro Casetta

  4. Che meraviglia tutte questi proposte di iniziative! Quanto sarei contento – e credo pure tutti i padovani con un briciolo di buon senso – di vedere i bellissimi percorsi d’acqua di Padova percorsi da barche! Dobbiamo ringraziare tutti quelli che si sono prodigati e si danno da fare indefessamente per questo scopo. Ma, la cosiddetta politica, cosa diamine fa? Che il genio catapultato da Cittadella sulla nostra bellissima e sventurata città non sia in grado di programmare un beato niente di sensato urbanisticamente (i suoi immediati predecessori non mi pare siano stati tanto diversi), non mi stupisce; più che accanirsi contro i barboni, gli extracomunitari, i kebabbari e promuovere il traffico privato nnon sa fare. Mi aspetterei qualche significativo cenno, si fa per dire, da parte delle opposizioini. Legambiente, per esempio, che contatti ha o cerca di avere con i 5 stelle, con gli altri consiglieri di opposizione? Sarei curioso di sapere qualcosa in merito.

  5. Mi spiace di non aver potuto partecipare – non da esperto, ma da semplice cittadino – ad un incontro che affronta una delle questioni urbanistiche / paesaggistiche / culturali per me tre le più importanti per il futuro della nostra città: il recupero della vocazione fluviale di Padova “città d’acque”, la preservazione della forma urbis, il recupero di luoghi e percorsi carichi di fascino storico e di immaginifiche prospettive future, di effettiva e duratura lotta al “degrado” e di apporto di pura e semplice bellezza. Spero che questa sia davvero, e finalmente, il punto di partenza di un vero “fare”, meditato sul passato e di ampio e lungimirante respiro, e non frutto di miopi progetti settoriali e/o interessati. Grazie comunque a tutti coloro che stanno dedicando tempo, energie e competenze a questa iniziativa: buon lavoro, i padovani ve ne sono grati!

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