«Non arrendetevi ai poteri forti che inquinano il vostro territorio: siate resistenti come le strope!»
La consapevolezza che un drappo importante di storia e di storie, di battaglie e di riflessioni doveva essere raccontato. Questa la genesi del libro “Come le Strope – Storie di Ambientalismo in Veneto e nella Bassa Padovana” edito da Tracciati editore e curato da Francesco Miazzi per il Comitato Lasciateci Respirare.
Un volume a più mani, che traccia le vicende di coloro che si oppongono alla devastazione ambientale, che ha chiamato le penne del giornalismo impegnato del Veneto, associazioni, sindacati, cittadini, docenti universitari, naturalisti, a mettere su carta le testimonianze, le lotte, le battaglie e le vicende, le speranze, delle persone che vivono in quel territorio troppo spesso bistrattato e offeso, racchiuso tra i Colli Euganei e l’Adige: la Bassa Padovana.
Un libro di 400 pagine, diviso in quattro parti con un titolo curioso e dialettale, una lingua elogiata dal poeta veneto Andrea Zanzotto come espressione della storia e della comunità che lo parla, che rappresenta la connessione tra la cultura e l’identità di un popolo e la realtà osservabile.
Le “strope”, i rami del salice da vimini, quel salice che non si piega verso la terra ma svetta verso l’alto e che quando viene capitozzato ricresce più forte e ostinato. Un simbolo scelto da Francesco Miazzi come emblema delle persone che lottano per difendere il loro territorio, la salute, il paesaggio, l’ambiente, la loro terra.
Rami flessibili e tenaci, che intrecciano rapporti e connessioni, usate dai contadini per creare ceste di vimini, contenitori di idee e cambiamenti, ma anche da quegli agricoltori testardi che non si piegano al capitalismo e che continuano ad utilizzare le “strope”, e per chi ancora ha conosciuto la “vis-cia”, la stropa che punisce chi non si comporta bene.
Un racconto collettivo di chi ha scelto di non voltarsi dall’altra parte di fronte all’ingiustizia e all’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo: «L’idea del libro nasce dall’obiettivo di narrare l’esperienza del Comitato Popolare Lasciateci Respirare durante quasi tre decenni, contestualizzandola nel panorama regionale e locale, considerando anche le sfide e i temi ambientali più ampi» spiega Francesco Miazzi «Le voci di Francesco Jori, Renzo Mazzaro, Gianfranco Bettin, Fulvio Ervas, Gianni Belloni e Alessandro Tasinato contribuiscono a delineare l’evoluzione del Veneto negli ultimi cinquant’anni, insieme al prezzo in termini di salute, risorse e paesaggio che i cittadini hanno pagato per essere la locomotiva del nord-est. Gli scandali del Veneto, dal Mose alle banche, sino ad arrivare ai grandi inquinamenti con cui stiamo ancora facendo i conti». Il libro svela come le battaglie ambientali siano portate avanti non dagli amministratori e dai rappresentanti delle istituzioni, ma dalle “voci dei territori”, tramite decenni di numerose esperienze associative nella Bassa Padovana.
Le cementerie, le discariche, le acque contaminate dai Pfas, i tentativi di incenerimento dei rifiuti e la volontà di scardinare il Parco Colli, elettrodotti, inceneritori, queste sono solo alcune delle sfide affrontate dai protagonisti del libro che incarnano sia la resilienza che la solidità e l’intrecciarsi insieme delle strope. «Volevamo un volume che raccogliesse parte di queste storie, perché la memoria non andasse dispersa. Anche per far capire ai giovani che stanno vedendo il nostro mondo andare sull’orlo del baratro, che non tutti si sono girati dall’altra parte, in molti hanno cercato di fare il possibile per fermare la deriva e invertire la rotta» continua Miazzi «Non è solo un libro, è un messaggio di speranza per chi sta cercando di sollevare le coscienze e che richiede scelte che fermino i cambiamenti climatici, riaffermando la necessità del binomio di giustizia ambientale-giustizia sociale. Ai ragazzi e alle ragazze di oggi diciamo, non arrendetevi, non scoraggiatevi, siate decisi e determinati, siate resistenti: siate come le strope!»
Giada Zandonà, redazione Ecopolis
Per approfondimenti: https://www.padovanabassa.it/