Due bambini, scuola da raggiungere in fretta, carichi come muli e possibilmente asciutti e al calduccio. In alternativa all’auto c’è la cargo bike: pratica, utile e divertente.
Due bambini, scuola da raggiungere in fretta, carichi come muli e possibilmente asciutti e al calduccio. In alternativa all’auto c’è la cargo bike: pratica, utile e divertente
Quando il bambino era uno solo usavamo una normale bici con seggiolino e in caso di pioggia o freddo, dopo averlo vestito con la sua tutina impermeabile e gli stivali, lo infilavamo nell’ Opossum, accessorio dal nome simpatico (tecnicamente un termoguscio) che si aggancia al seggiolino e avvolge il bimbo in una bolla di calore impermeabile. Una specie di coperta imbottita all’interno e idrorepellente all’esterno modellata in modo particolare.
Ora che è arrivato anche un fratellino con tutti gli zainetti annessi e connessi, arrivare a scuola senza automobile, soprattutto nei giorni di pioggia, pareva proprio una missione impossibile. E allora ci siamo chiesti: “Perché non provare con una cargo bike?”. Così, con un po’ di pazienza, abbiamo ottenuto dall’Associazione Pedalia di Venezia una bellissima bici cargo verde: usata, ma con il cassone fatto e attrezzato apposta per noi. All’interno del cassone c’è una panchetta due posti con le cinture di sicurezza e a proteggere dagli eventi atmosferici una copertura impermeabile che è possibile aprire a metà con una cerniera, oppure ripiegare a fisarmonica.
I bambini ne sono entusiasti, per loro è come andare sempre in giostra, ma una giostra speciale che ti porta dove vuoi tu, e non solo con la fantasia. Anche a noi genitori l’entusiasmo non manca, ma all’atto pratico il mezzo presenta alcune difficoltà da tenere in considerazione. Le elenco qui insieme alle caratteristiche positive del potente mezzo, così che ognun* possa fare le sue valutazioni: per guidarla bisogna fare un po’ di pratica perché non si dà la direzione con il peso del corpo oltre che con il manubrio ma è necessario pensare di guidare una sorta di carriola; se siete bassini potreste avere qualche problema di visibilità e quindi è consigliabile provare diversi modelli prima di fare l’acquisto; si occupa molto spazio in larghezza perciò quando si pensa di andare dal punto A al punto B bisogna fare alcune valutazioni preventive per non trovarsi bloccati tra due paletti o simili; spesso sarete costretti a scegliere di utilizzare la strada anziché la pista ciclabile, vista la larghezza media delle ciclabili in Italia; non va bene per lo sterrato.
Se siete persone molto molto timide non fa per voi: vi noteranno tutti e vista la vostra mole sarete costretti ad occupare molta più carreggiata del solito. Non è un mezzo discreto come la bici o il monopattino. Se invece non siete troppo timidi questo vi darà parecchia soddisfazione. Molti vi guarderanno con ammirazione e divertimento e i bambini potranno salutare tutti con la manina come la regina d’Inghilterra. Vi sentirete i paladini della battaglia per la mobilità sostenibile.
Nelle strade ad una sola corsia abbiamo notato che la cargo bike scatena negli autisti reazioni piuttosto scomposte. Trovandosi costretti dietro di voi per qualche centinaio di metri e non potendo superarvi si scatenano i loro istinti omicidi, insulti, sgommate, clacson. In questo caso a noi invece si scatena l’istinto di far giustizia e perciò fotografiamo la targa e chiamiamo i vigili. Se invece amate lo scontro e la polemica avrete di che divertirvi, magari quando non ci sono i bimbi all’interno del cassone.
Nonostante la mole, la Cargo è molto leggera e maneggevole, anche a pieno carico. Ottima per fare la spesa, per portare gatti e cani dal veterinario, per piccoli traslochi, viaggi verso l’isola ecologica, varie ed eventuali. Una volta presa un poca di confidenza è molto divertente da guidare. E potrete far divertire tutti i bambini del circondario portandoli in giro a turno.
Insomma, dopo alcuni mesi di utilizzo il bilancio per noi, nonostante le problematiche elencate, resta molto positivo. Non è il mezzo da usare sempre e in ogni occasione, ma spesso si rivela provvidenziale.
Buona cargo pedalata a tutt*
Testimonianza di Elena Cesaro