Caffè Fairtrade: buono davvero

Buono_Davvero_Fairtrade_sociAnche a Padova arriva Caffè Fairtrade, buono davvero, la campagna promossa da Fairtrade Italia per invitare i consumatori alla scelta del caffè del commercio equo certificato nelle giornate dal 7 al 13 aprile. Partecipare è semplice: basta recarsi presso la caffetteria Goppion di Piazza delle Erbe a Padova, bar della città che aderisce all’iniziativa, e chiedere un caffè Nativo Fairtrade, che oltre ad avere il marchio di garanzia del commercio equo, ha anche la certificazione del biologico.

Tanto poco basta per trasformare un’abitudine quotidiana in un gesto di sostenibilità e rispetto per l’uomo e l’ambiente.

Perché scegliere il caffè Fairtrade? Il caffè è la materia prima più commercializzata al mondo dopo il petrolio. Nonostante il grande business che rappresenta a livello globale, la percentuale di esso che viene venduta secondo condizioni rispettose per il lavoro dei produttori dei Paesi in via di sviluppo è ancora molto piccola. E prima di essere una consuetudine irrinunciabile per molti di noi, il caffè è l’unica fonte di reddito per migliaia di piccoli agricoltori dei Paesi in via di sviluppo. In Asia, Africa e America Latina sono 25 milioni i piccoli produttori di caffè che lavorano su appezzamenti di terreno di circa 1 ettaro coltivando quasi l’80% dei preziosi grani che, una volta tostati, vengono venduti in tutto il mondo. Questo giro d’affari tuttavia non corrisponde ad un ritorno appropriato per i coltivatori all’origine della filiera, che molto spesso sono costretti a duri ritmi di lavoro senza un adeguato ritorno economico e senza potere contrattuale rispetto agli intermediari a cui sono costretti a vendere il caffè.

Grazie ad un sistema internazionale, Fairtrade assicura ai piccoli coltivatori di caffè dei Paesi in via di sviluppo condizioni di impiego dignitose. Fairtrade garantisce il pagamento di un prezzo equo, il Fairtrade Minimum Price, e un margine di guadagno aggiuntivo; e il Fairtrade Premium, che le comunità possono investire in programmi di emancipazione e sviluppo, come la costruzione di scuole, ambulatori e corsi di formazione. Il sistema di certificazione Fairtrade inoltre assicura il rispetto delle risorse naturali: obbliga a ridurre l’uso dei pesticidi e fertilizzanti e sostituirli parzialmente e gradualmente con fertilizzanti organici, impone il controllo biologico delle malattie, la riduzione dell’uso delle energie, specialmente da fonti non rinnovabili, la rotazione dei raccolti, un uso attento delle fonti energetiche e se rilevante, la coltivazione all’ombra. Una testimonianza sull’impatto del caffè Fairtrade nelle comunità del Perù presso la cooperativa Cepicafè è disponibile QUI.

Partecipa anche tu all’iniziativa provando il caffè Fairtrade, buono perché assicura il rispetto delle condizioni di lavoro degli agricoltori nei Paesi in via di sviluppo e la tutela dell’ambiente; buono perché di alta qualità; buono perché crede nella voglia di ognuno di cambiare il mondo con una semplice scelta quotidiana.

Monica Falezza, Fairtrade Italia