Gli stili di vita nella lotta allo smog contano, sta a ciascuno di noi fare la propria parte. È questa l’idea per cui è nato il progetto Bike to School, organizzato dal Gruppo Vivere Bene a San Bellino con due scuole del quartiere.
Dopo un primo buon risultato, tante le idee del gruppo per per strutturarlo e diffonderlo ulteriormente a partire dalla primavera.
La collaborazione è iniziata in maniera informale nell’anno scolastico 2017-18, quando Vivere bene a San Bellino si è messo in contatto con le maestre che svolgono il ruolo di referente ambiente nella scuola elementare Giacomo Leopardi e nella secondaria di primo grado “Andrea Briosco”: l’obiettivo, sensibilizzare sulla bicicletta come strumento per contrastare l’inquinamento atmosferico.
«Già oggi sono 200 i ragazzi che utilizzano il corridoio ecologico che da via Antonio da Murano porta a Via Induno, limitando l’uso dell’automobile e il traffico – ci racconta Antonio Huaroto, uno dei principali animatori del gruppo – fondamentale in questo la spaziosa ciclopedonale, un’ infrastruttura adeguata che non solo incentiva forme alternative di mobilità ma fa crescere anche legami tra le diverse famiglie della zona».
È già un buon risultato, ma Vivere Bene a San Bellino non si ferma certo qui: dalla primavera l’obiettivo è formalizzarlo nell’anno scolastico 2019-20 e presentarlo alla scuola Leopardi, per arrivare a raddoppiare i giovani ciclisti che usano il corridoio ecologico.
Sono già tante le idee del gruppo per diffondere il progetto. Si vuole innanzitutto creare un premio simbolico, da assegnare ai bambini e ragazzi che alla fine dell’anno avranno utilizzato di più la bicicletta per andare a scuola. Ma Vivere bene a San Bellino pensa anche più in grande, fino ai cambiamenti climatici in atto (di cui abbiamo parlato qui).
Il comitato vuole infatti far realizzare ai ragazzi dei cartelli che parlino di mobilità dolce e riscaldamento globale, proprio per sensibilizzare le famiglie, sia italiane sia le tante dal resto del mondo che vivono nel quartiere, sull’importanza degli stili di vita nel contrastare la febbre del pianeta. Non manca, infine, l’idea di realizzare un orto urbano vicino alla ciclopedonale.
Per aiutare la realizzazione del progetto, il gruppo chiede al Comune di allungare il corridoio verde, facendolo arrivare fino al Parco Morandi e alla biblioteca dell’Arcella e trasformandolo così in una green way. Un Parco di cui Vivere Bene a San Bellino chiede un ampliamento, aggregando la parte privata di 50mila mq a perequazione integrata, grazie a uno scambio di terreni – come avvenuto per il Parco Iris – che eviti il rischio di ulteriore consumo di suolo nell’area.
Una buona pratica di mobilità dolce, Bike to school, che fa tornare alla mente il Piedibus (ne abbiamo parlato qui): tutte e due intrecciano infatti gli stili di vita con la creazione di legami di vicinato tra le persone che vivono la città. Sono queste le buone pratiche di cui Padova – sesta città più inquinata d’Italia secondo le ultime stime (ne abbiamo parlato qui) – ha bisogno per farla finita con lo smog fuorilegge.
Luca Cirese – redazione ecopolis