Quale futuro per l’attuale area ospedaliera di Padova?
Una volta che l’ospedale sarà trasferito a Padova Est, non si sa ancora a quale ruolo sarà destinata. Alcune associazioni sottolineano il valore strategico di recuperare e riqualificare questa zona.
A prescindere da tempi, modi (e luogo?) del probabile (?) trasferimento dell’attuale nosocomio, il presidente onorario degli Amissi del Piovego, Elio Franzin, scrive, in una lettera dello scorso 25 ottobre, che sia “doveroso per il Consiglio comunale di Padova pronunciarsi sul destino degli immobili – Policlinico universitario e monoblocco – costruiti negli anni Cinquanta contro il bastione Cornaro, la cortina muraria cinquecentesca e il tratto del canale dei Gesuiti o San Massimo: assumere una posizione pubblica contro questi abusi contro le mura rinascimentali è infatti di un preciso dovere costituzionale”.
La contrapposizione del Comune sull’Accordo di programma relativo all’ubicazione del polo sanitario “non può essere infatti un alibi per non prendere posizione. Il restauro dell’area delle mura, compresa tra Porta Pontecorvo e Bastione Cornaro, è un obiettivo di alto valore etico, culturale, storico e scientifico: per raggiungerlo, tutta la città, assieme a tutte le sue componenti, può e deve unirsi”.
Anche perché, continua Franzin, “in altre occasioni la collaborazione tra comune, cittadinanza, università ed enti locali ha portato a ottimi risultati: è il caso del Museo della Medicina, dimostrazione concreta degli alti livelli di cultura e innovazione che è possibile perseguire a Padova, lavorando assieme”. Del resto – osserva infine Franzin in una lettera dello scorso 14 ottobre – “anche il programma elettorale di Bitonci affermava la necessità di una riqualificazione dell’attuale area ospedaliera, una questione “separata e indipendente”, rispetto a quella dell’assetto problematico del futuro ospedale”.
Si è espresso al riguardo anche il Comitato mura di Padova, in un comunicato dello scorso 12 ottobre: si prende atto che, in base ad affermazioni pubbliche del sindaco, nel momento in cui l’ospedale lascerà via Giustiniani, parte dell’attuale area ospedaliera sarà destinata al Parco delle Mura.
Si tratta di progetto elaborato dall’associazione e adottato dal Comune: “le mura cinquecentesche saranno così poste al centro del riordino di questo importante segmento del tessuto urbano”. Il Comitato suggerisce, inoltre, di “mettere in atto subito qualche provvedimento utile allo scopo”: ad esempio un primo restauro del baluardo Cornaro, con la collaborazione di tutti gli enti interessati, a partire dal Comune e dall’Azienda ospedaliera, che ultimamente hanno dimostrato sensibilità e attenzione verso un patrimonio storico a lungo trascurato e bistrattato.
Un’occasione di approfondimento su aspetti strategici, opportunità e problemi legati a gestione, manutenzione e valorizzazione di cerchie murarie rinascimentali è offerta da “Mura rinascimentali: oltre il restauro. Gestione, manutenzione, rivalutazione”, l’ottavo ciclo di conferenze di “Urbs ipsa moenia” organizzato dal Comitato Mura (scaricare qui il programma). È una panoramica su soluzioni adottate in contesti diversi, ma accomunati dalla risorsa storico-culturale rappresentata dalle mura. Il primo incontro, dedicato alla mura di Ferrara e di Bergamo, si terrà venerdì 4 novembre 2016 alle ore 17 a Palazzo Moroni, in Sala degli Anziani.
sintesi a cura di Silvia Rampazzo, redazione di ecopolis
ecopolis continuerà a seguuire la vicenda dell’ospedale; sul prossimo numero una interessante proposta: “il vecchio sul nuovo” salvaguardando le mura