
Il Presidente del Veneto Luca Zaia ha recentemente affermato che: “il Brenta è una bomba ad orologeria che va disinnescata”. Il Presidente sa bene che l’unica soluzione è rappresentata dal canale scolmatore “IDROVIA Padova-Mare” (con accesso in laguna e capacità di almeno 400 mc/sec), ritenuto fondamentale da tutti gli studi, in primis dal Prof. D’Alpaos, che permetterebbe una vera “via di fuga” delle acque in eccesso che non trovano, in caso di piena, lo sfogo con il Bacchiglione e il Brenta.
Il “mantra” dei nostri amministratori regionali, sulla mancanza di fondi per manutenzioni e progettazione/ realizzazione dello scolmatore non trova riscontro nei fatti: assistiamo continuamente all’ approvazione di progetti costosissimi e di dubbia utilità. Inoltre è dimostrato che solo l’1% delle tasse di carattere ambientale è destinato alla salvaguardia dell’ambiente (fonte CGIA Mestre).
La messa in sicurezza del territorio deve divenire la vera priorità…per non dover un giorno dire “l’avevamo detto!”.
Chiediamo quindi, ai nostri sindaci, che spingano per l’approvazione del progetto IDROVIA (nella sua forma di almeno 400 mc/secondo) con sbocco in laguna all’altezza di Dogaletto, fermo in regione da tre anni. Il progetto è fondamentale per accedere ai fondi strutturali Europei che saranno finanziati nel corso del 2014.
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Il Comitato intercomunale Brenta Sicuro
Mail: brentasicuro@libero.it
Facebook: Brenta Sicuro
Da sempre ho ritenuto INDISPENSABILE la realizzazione e, ora, il completamento dell’idrovia per usi economicamente utili (oggi più che mai, anche per turismo, ma soprattutto per merci), poi ancora prima delle ultime alluvioni mi sono raso conto di quale insostituibile importanza abbia per la soluzione dei problemi (e che problemi) durante le alluvioni.
Tenere l’acqua il più possibile per le siccità estive, ma eliminarla il più intelligentemente possibile quando può essa uccidere. La laguna potrà interrirsi… ; ma quando mai! la stiamo scavando largamente a piacimento di “qualcuno”, mentre con ipocrisia non facciamo cenno alle “bonifiche” di Marghera che sono da quasi 100 anni il pretesto per far “sparire” i rifiuti industriali prodotti dalla stessa Marghera…
meglio calcolare le portate di solidi sospesi durante un’alluvione per poi dragarli dall’area interssata, quando l’alluvione è passata… (i materiali dragati hanno un valore economico se stivati opportunamente nel posto giusto)