Qualità ambientale: Padova perde punti

EU 2013Ecosistema urbano (vedi qui), giunto quest’anno alla ventesima edizione, è la “fotografia ambientale” dei capoluoghi che Legambiente scatta annualmente in collaborazione con Il Sole 24 Ore. I dati riguardanti il 2012 sono stati forniti dai Comuni e dall’Ista (vedi il rapporto completo).

Padova conquista un indice globale di sostenibilità di 53,22%, appena sufficiente e leggermente peggiore dello scorso anno, dove registrava 53,47%. Dati lontani dall’eccellenza o quanto meno dal 70% che riscontrano molte città europee (ma una sola in Italia: Trento).
Nel nostro paese, ventitré città fanno meglio di noi: da Ravenna col 53,23 a Bologna col 56,12 a Venezia col 64,85, a Trento col 71,38. Anche le città meglio piazzate in Ecosistema urbano non sono le città più sostenibili, sono le meno insostenibili.

Tra gli indicatori che concorrono a definire l’indice di sostenibilità, rispetto alla scorsa edizione Padova è stazionaria o peggiorata in 13, e solo in 11 migliorata (qui i dati ufficiali). Le performance ambientali delle città sono valutate all’interno di tre grandi categorie: grandi città, sopra i 200.000 abitanti (15 in tutto, in cui rientra anche Padova), 44 città medie, tra 200.000 e 80.000 abitanti, e 45 piccole città, sotto gli 80.000 abitanti.

In realtà Padova, per popolazione, è molto più simile ad una città media, che a Roma, Milano, Napoli, Palermo Firenze ecc. con le quali è comparata, ed è quindi scontato che si piazzi bene tra città che per dimensioni hanno intrinseci problemi ambientali molto più grandi dei nostri. Tra le 44 città medie risulterebbe ventunesima, cioè a metà classifica, dove è sempre è stata prima della suddivisione di Ecosistema urbano in tre categorie.

Nonostante migliori in diversi parametri, tra quali spiccano l’aumento della raccolta differenziata (45,7%) e degli impianti solari termici e fotovoltaici (29,19 kilowatt installati ogni 1000 abitanti) e abbia un’estesa rete di piste ciclabili (15,19 metri ogni 100 abitanti), Padova resta attanagliata dai problemi di sempre: è solo di pochi giorni fa il rapporto dell’agenzia europea per l’ambiente che indica la nostra città come la più inquinata d’Europa per lo smog fotochimico, l’ozono, mentre per la contrazione del trasporto pubblico urbano diminuiscono ancora i passeggeri annui scendendo da 146 a 136 nel giro di un anno.
Restano poi l’abnorme consumo di suolo e l’alluvione edilizia con tutti i guasti a cascata che comportano: aumento della mobilità privata, inquinamento, perdita di qualità territoriale. Da tempo Legambiente chiede una revisione dell’edificazione prevista dai piani comunali, che con 4.692.124 metri cubi è assolutamente sovradimensionata.

A parte singole, rare eccezioni individuali, è il governo della nostra città nel suo  complesso a non vedere ancora l’ambiente come opportunità di sviluppo. Ma non lo fa neppure il governo cittadino, che non percepisce il fattore ambientale come elemento che deve attraversare e coordinare le altre politiche.

Lucio Passi – portavoce di Legambiente Padova