Pista al Ciclobus: la mobilità collettiva a pedali anche in Italia!

Un mezzo di trasporto sostenibile, gratuito e a prova di pioggia, che permette di muoversi all’aria aperta e di socializzare: è il “Ciclobus”, una sorta di bici-tandem diffuso nei paesi del Nord Europa, che consente di trasportare fino a 12 persone.

Potrebbe essere utilizzato anche in Italia, purché venga riconosciuto e ammesso alla circolazione dal Codice della Strada.

Al Ciclobus si è interessata l’Amministrazione comunale di Noventa Padovana, da sempre attiva nella promozione del trasporto scolastico pubblico, rivolto a tutti gli alunni dei tre plessi presenti sul territorio, con riscontri molto positivi dalle famiglie.  Ad esempio, quasi il 50% dei ragazzi che frequentano la scuola primaria “A. Frank” usufruisce dei pulmini scolastici, mentre il 10% utilizza il “Pedibus”, un servizio, completamente gratuito e gestito da volontari, particolarmente raccomandato, perché, oltre a togliere auto dalla circolazione, coniuga una serie di buone pratiche, come camminare un’ora al giorno, apprendere nozioni di educazione stradale e socializzare.

Per implementare altre modalità di trasporto sostenibile, l’Assessorato all’Ambiente, in collaborazione con quello alle Politiche scolastiche, sta valutando da tempo l’istituzione del servizio “bicibus”, ossia andare insieme a scuola in bici, una prassi che favorisce e incoraggia stili di vita sani. Il “Ciclobus”, cui si è accennato sopra, non è altro che una variante del “bicibus”.

Tuttavia, a quanto pare, in base all’attuale Codice della strada, i Ciclobus non possono circolare in Italia. La normativa, infatti, definisce prescrizioni ben precise su dimensioni, età e numero dei passeggeri consentiti.  

I velocipedi o biciclette, definite “veicoli con due ruote o più ruote, funzionanti a propulsione esclusivamente muscolare per mezzo di pedali o analoghi dispositivi (…) non possono superare 1,30 m di larghezza, 3 metri di lunghezza e 2,20 m di altezza” (art.50, titolo III).

L’articolo 182, Titolo V, indica, invece, i limiti relativi alle capacità di trasporto. “Su un velocipede è vietato trasportare altre persone, con una sola eccezione: un maggiorenne può portare un bambino fino a otto anni di età opportunamente assicurato con attrezzature adeguate” (comma 5).

“I velocipedi appositamente costruiti ed omologati per il trasporto di altre persone devono essere condotti solo da una persona, ossia il conducente (comma 6).  Non solo: su questi velocipedi attrezzati non si possono trasportare più di quattro persone adulte compresi i conducenti; è consentito anche il trasporto contemporaneo di due bambini fino a dieci anni di età” (comma 7).

Queste limitazioni non permettono organizzare un Ciclobus efficiente e sostenibile.

Tuttavia c’è una possibilità: il Codice della strada è attualmente in fase di discussione e modifica in Parlamento, presso la IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati; il Comune di Noventa Padovana chiede che sia valutata attentamente la possibilità di introdurre anche in Italia questi mezzi, per incentivare un trasporto sostenibile nei contesti urbani in cui questo è possibile.

Nel comune di Noventa Padovana, visti l’assetto urbanistico e la collocazione della scuola primaria, almeno un quinto del territorio potrebbe usufruire del servizio. “E siamo sicuri che queste considerazioni possono essere condivise anche da moltissime altre Amministrazioni comunali d’Italia” concludono Fabio Borina, Assessore all’ambiente, e Sofia Tisato, Assessora alle politiche scolastiche, firmatari della lettera alla Commissione Trasporti.

Silvia Rampazzo – redazione ecopolis