Sul consumo di suolo poche fatti e tante parole. La delusione del disegno di legge regionale

consumo suoloLunedì scorso Urbanmeta ha inviato al Consiglio Regionale una lettera di Osservazioni in merito al Progetto di legge sul Consumo di suolo, evidenziandone gli aspetti innovativi e soprattutto i punti critici.

Tenendo conto delle finalità ultime del disegno di legge, ovvero la limitazione del consumo di suolo – uno dei fattori che più negativamente incidono sulla qualità del paesaggio, sulle attività agricole, sulla biodiversità e sulla qualità della vita degli abitanti – e l’incentivazione del recupero e della rigenerazione urbana, Urbanmeta ritiene contraddittori e negativi i seguenti punti:

1. “Superficie naturale e seminaturale” e “ambiti di urbanizzazione consolidata”.

Sirichiede che siano esplicitamente ricompresi sotto queste definizioni anche tutti i terreni inedificati all’interno degli ambiti di urbanizzazione consolidata con esclusione di quelli non soggetti a pianificazione urbanistica attuativa, per i quali le trasformazioni insediative previste dal piano siano attuabili mediante intervento edilizio diretto. Chiede inoltre che non vengano consentiti tutti “gli interventi previsti dallo strumento urbanistico generale ricadenti negli ambiti di urbanizzazione consolidata”.

2. Lungo elenco di deroghe alle norme sul consumo di suolo.

Si ritiene che ne vanifichino sostanzialmente l’efficacia e per tanto chiede l’eliminazione.

3. “Piano delle acque” quale contenuto essenziale dei PAT.

Se ne ripropone l’inserimento, quale opportunità per conoscere in maniera puntuale quelle criticità idrauliche che né la Carta delle Fragilità del PAT né gli elaborati della valutazione di compatibilità idraulica considerano, ovvero le difficoltà di deflusso causate sempre più spesso dalle reti delle acque bianche o miste e dai principali fossi privati che si interconnettono con la rete idraulica di competenza consortile.

4. “Politiche per il riuso e l’uso temporaneo del patrimonio immobiliare esistente”.

Si ritiene opportuno che venga ripristinato l’articolo dedicatogli, previsto nella versione del 9 settembre 2016 del progetto di legge, finalizzato alla promozione di nuove attività economiche, assistenziali, ricreative e culturali da parte di start-up, micro-imprese, enti e associazioni di volontariato.

5. Procedimento a “pagamento”.

Si chiede la soppressione dell’autorizzazione della proroga del termine quinquennale previsto per le aree di espansione soggette a strumenti attuativi non approvati, previo versamento di un contributo pari all’1 per cento del valore delle aree. Detta previsione configurerebbe un procedimento “a pagamento” e quindi una commistione impropria tra materia pianificatoria e regolazione para-fiscale dei relativi contenuti.

 6. Sostenibilità ambientale, economica e sociale e permeabilità dei suoli.

Si sottolinea quanto sia essenziale che gli interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana promossi dal progetto di legge siano attuati secondo i principi ispiratori della legge stessa e quindi con particolare attenzione a queste problematiche.

7. Obiettivo di riduzione.

Si ritiene opportuno che il Consiglio Regionale – sulla base degli elementi conoscitivi sin qui acquisiti – definisca tale obiettivo programmato a scala regionale per il prossimo decennio, in coerenza con l’obiettivo comunitario di azzeramento entro il 2050.

UrbanMeta rappresenta una parte significativa della società civile del Veneto, categorie economiche, professioni, università, associazioni sindacali, costruttori, ambientalisti.

Si ricordi infine che il testo del progetto di legge è stato già più volte riscritto e che, nel corso dell’anno passato, la Commissione Consiliare, sulla base del dibattito sviluppatosi al proprio interno ed accogliendo anche alcune delle richieste del Coordinamento Urbanmeta, è giunta all’ultima versione, quella del 12 gennaio 2017, che verrà sottoposta al dibattito ed al voto del Consiglio Regionale. Le Osservazioni di Urbanmeta sopra riportate si rifanno quindi alla versione finale di un progetto di legge pensato e ripensato già da anni.