Pendolaria 2016: i dati sui treni della Regione Veneto

Campagna PendolariaÈ stata presentata a Palermo Pendolaria 2016 (clicca qui): il rapporto di Legambiente analizza la situazione del trasporto ferroviario dei quasi 5,5 milioni di pendolari in Italia.

Il dossier si focalizza sulla crescita delle diseguaglianze tra le Regioni: “Abbiamo scelto di presentare Pendolaria a Palermo”, dichiara infatti Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente, “proprio perché sono il Sud e le città le emergenze dei trasporti nel nostro Paese.”

Ma anche il Nord ha le sue criticità, come la regione Veneto: nonostante alcuni miglioramenti, non si riesce ancora gestire adeguatamente il suo gran numero di pendolari.

Meriti e inefficienze della nostra regione, come racconta il Dossier Legambiente, dovuti alla solo parziale realizzazione del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale (SMFR). L’obbiettivo del sistema è il cadenzamento regolare e frequente dei passaggi dei treni, insieme a un collegamento multidirezionale da vari nodi regionali, come avviene nell’ovest della Germania. Insieme ai ritardi nel progetto, manca in particolare l’assenza di una seria pianificazione: la stessa interconnessione con il trasporto su gomma è rimasta purtroppo lettera morta.

I pochi miglioramenti sono avvenuti sulle tratte di Padova e Venezia: aumentati i collegamenti della prima con Treviso e Mestre, mentre si sono aggiunti duemila posti nel collegamento tra il capoluogo veneto e Verona. Da questa estate ci sono anche tre nuovi treni notturni da Venezia per Conegliano, Portogruaro e Verona. Infine, parziale miglioramento anche sulla linea Bologna-Venezia con tremila posti in più.

Rimangono però gravi mancanze: critica è la situazione della Treviso-Portogruaro, linea lenta in cui sono diminuiti i collegamenti e aumentati i cambi, come lamentano i pendolari. Peggioramento anche sulla tratta Bassano del Grappa-Padova: pochi i treni, che però producono ritardi a catena. Diversi problemi anche sulla linea Monselice-Mantova che sconta l’assenza di investimenti da anni: vecchi treni guasti che causano ritardi e perdita di coincidenze, sovraffollamenti, stazioni senza zone di attesa riparate.

Problematica anche la tratta Verona-Rovigo-Chioggia: mancanza di corse,  mezzi obsoleti, ritardi, linea lenta ed piccole stazioni abbandonate, in un percorso importante però anche per i turisti. Soppressioni a sorpresa negli ultimi anni sulla linea con più cambi Calalzo-Padova che hanno lasciato numerosi passeggeri letteralmente a piedi, senza corse sostitutive su gomma. I treni da Vicenza a Schio sono invece spesso affollati: in più, i loro ritardi e soppressioni rendono impossibile prendere le coincidenze per le città universitarie della regione: la stessa limitazione dei treni alle 21, non permette usarli al di fuori del pendolarismo.

I molti disagi si spiegano con l’assenza di investimenti della Regione: nonostante il Veneto sia una delle regioni con maggiore domanda pendolare, è anche quella che ha impiegato meno risorse sulle infrastrutture e sulle corse del trasporto su rotaia, preferendogli quelle private su gomma.

Negli ultimi tredici anni, più del 90% della spesa è stata infatti prevista per le infrastrutture del trasporto su gomma, mentre neanche l’8% a quello su ferro (vedi tabella). La situazione non cambia sulle corse: con una già bassa media nazionale di investimenti locali per il trasporto ferroviario pendolare, che non raggiunge lo 0,29%, la spesa della nostra regione dello scorso anno si posiziona sotto (vedi tabella). La spesa annuale veneta per il trasporto sul ferro, di 6,43 € per abitante, è infatti una delle più basse in Italia, nonostante i biglietti siano aumenti negli ultimi sei anni del 15%.

Luca Cirese – redazione ecopolis

2 thoughts on “Pendolaria 2016: i dati sui treni della Regione Veneto

  1. Qui parlare, giustamente, di pendolari.
    Ma il treno sarebbe ottimo per le escursioni turistiche. Purtroppo la linea Padova Calalzo è peggiorata negli anni. Ora esiste un solo treno diretto la mattina che impiega quasi 3 ore, ed uno il pomeriggio (3ore nette per 150 km!!). Altrimenti servono anche 2 cambi.
    Una alternativa all’auto che sceglie solo chi non ha la patente o chi è fortemente motivato.
    Nulla per turisti che arrivano in aereo. Che disastro

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