Desta preoccupazione nei cittadini di Maserà e dei comuni limitrofi la nuova colata di cemento che il Comune di Albignasego ha pianificato nel PAT approvato a gennaio 2013, che prevede l’ampliamento della zona artigianale lungo strada Battaglia per un totale di 570.000 mq di cui 454.845 mq con coefficiente di deflusso 0.9 (il massimo corrispondente alle aree totalmente impermeabili).
Il progetto prevede delle opere di mitigazione idraulica che sono state sottoposte agli enti di vigilanza, Consorzio di Bonifica Bacchiglione e Bacino idrografico Brenta-Bacchiglione (ex-Genio Civile), i quali hanno deliberato che non sono sufficienti ad assicurare l’equilibrio idrico del territorio e vanno perciò ricalibrate e ampliate.
Ciò che inquieta maggiormente è, però, quello che scrive il Consorzio di Bonifica Bacchiglione che, nell’esprimere parere preventivo favorevole, pone le seguenti condizioni ed evidenzia i seguenti dati:
- L’inizio dei lavori sarà subordinato al rilascio del Parere Idraulico Definitivo […]
- […] il nuovo intervento va a gravare in un sistema di smaltimento non ancora completato per quanto riguarda le opere previste dal P.G.B.T.T. [Piano Generale di Bonifica e Tutela del Territorio (n.d.r.)], in particolare per quanto riguarda la REALIZZAZIONE DELLO SCOLO CARPANEDO-SABBIONI, pertanto SI RISCHIA DI GRAVARE ULTERIORMENTE LO SCOLO MEDIANO (che scorre a valle di Albignasego e che riversa le proprie acque nel Canale Roncajette, NdR) con le note CONSEGUENZE DI ALLAGAMENTI NEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MASERÀ DI PADOVA; […]
La situazione è già allo stato attuale in sofferenza, tant’è vero che della necessità di realizzare il Carpanedo-Sabbioni si parla ormai da decenni. Quest’opera alleggerirebbe i carichi di portata del Mediano intercettandone prima le acque per poi tornare a raccordarsi oltre i centri di Maserà e Bertipaglia, salvaguardandoli.
Il progetto è stato approvato dal punto di vista ambientale, ma è fermo al palo per mancanza di fondi (ad oggi 4 mld); in ogni caso la sua realizzazione servirebbe a risolvere alcuni problemi già in essere, a prescindere dalle nuove edificazioni.
All’assurdità di questo ampliamento (davvero non si riescono a capire i benefici di un tale progetto, vista la quantità di capannoni sfitti), si sommano i recenti accordi pubblico-privati realizzati a Maserà che prevedono circa 60.000 mq di nuove urbanizzazioni (tra le quali un mega parcheggio scambiatore a nord del centro cittadino) solo tra quelle gravanti nel medesimo sistema di smaltimento delle acque.
Ci siamo già dimenticati delle recenti alluvioni? Siamo sicuri che l’eventuale vantaggio economico dato dall’ampliamento sia maggiore del danno che si reca al territorio in termini di opere di compensazione, difficoltà di gestione delle acque in periodi di crisi e conseguente deprezzamento anche economico delle aree a rischio che vanno espandendosi?
Pensiamo sia il caso di muoversi adesso.
Per questo vi invitiamo a sottoscrivere una petizione (per info liberamente_aps@libero.it) – la potete scaricare qui – che mira a fare pressione sulle Amministrazioni coinvolte affinché abbandonino il progetto, ma anche a metterle di fronte alle loro responsabilità civili e penali qualora le loro azioni pongano in pericolo la salute e la sicurezza dei cittadini.
LiberaMente, Associazione di Promozione Sociale di Maserà
Comitato Tutela Nostro Territorio di Albignasego
Sì, sarebbe ora di cominciare a pensare a ben precise responsabilità civili e penali.
Meglio sarebbe fare anche una petizione online.