6.206.587.766 euro. È il fatturato generato dall’insieme degli spostamenti a pedali in Italia.
Un valore straordinario se si pensa che è conseguenza di un uso ancora limitato della bici come veicolo per la mobilità (la usa sistematicamente per i propri spostamenti solo il 3,6% della popolazione) e che il settore cicloviaggi – che potrebbero dare un contributo straordinario al settore turistico considerando la grande bellezza dalle nostre città, dai nostri borghi e dal nostro paesaggio – è ancora troppo poco sviluppato.
Ma c’è qualcosa di più dietro a questi numeri: è il modo in cui sono stati calcolati da Legambiente e VeloLove, cioè prendendo in considerazione le conseguenze positive (oltre a quelle negative) che troppo spesso vengono dimenticate nei parametri economici. C’è sicuramente il Bob Kennedy che nel 1968 diceva che “il Pil misura tutto, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta“.
Le parole del senatore del Massachusetts avranno “ispirato” gli estensori del “1° Rapporto sull’economia della bici in Italia e sulla ciclabilità nelle città“?
Non lo sappiamo, ciò che è certo è che nel dossier si è voluto definire il peso economico della bici, utile a comprendere l’importanza di una mobilità dolce che riesce ad incidere positivamente anche su molti ambiti di benessere personale e collettivo. Perché il raggio di influenza (economico) delle bicicletta sembra poter essere compreso solo grazie a quel tipo di misuratore (come l’ISEW o il FIL?) che Kennedy cercava affinchè “tenga conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago“.
Infatti questa modalità di valutazione della ciclabilità – completamente innovativa per l’Italia – consente di guardare non solo l’ambito esclusivo dello spostamento o della vacanza in bici, ma un insieme più ampio di esternalità positive e negative connesse agli stili di mobilità.
Accanto all’economia direttamente originata dalle bici (la produzione e la vendita di bici e accessori e il mercato del cicloturismo), il report Legambiente ha infatti calcolato il risparmio complessivo di carburante, i benefici sanitari, i benefici per la salute dei bambini, la riduzione dell’assenteismo, la riduzione dei costi ambientali delle emissioni gas serra, la riduzione dei costi sociali dei gas serra, il miglioramento della qualità dell’aria, il contenimento dell’impatto del rumore, il contenimento dei costi delle infrastrutture e dell’artificializzazione del territorio.
Il risultato di 6,2 miliardi di valore economico della bici è, peraltro, senz’altro sottostimato, perché ci sono una serie da elementi positivi (la diminuzione dei tempi di percorrenza legati a una diminuzione della congestione, ad esempio, o la ricchezza generata da uno spazio pubblico di qualità) rispetto ai quali le informazioni statistiche disponibili non consentono ancora di definire con precisione il valore.
Quello di cui siamo certi ormai è che attorno al mondo della bici ci sono tantissime storie. Molte le potremo scoprire (e vedere!) grazie al festival BICIcinema – Proiettare un futuro diverso in programma a Padova dal 6 all’8 ottobre prossimo.
La peculiarità del programma prevede che accanto a numerosi film e documentari (vedi qui) ci saranno alcuni focus sull’economia ingenerata dalla bici. Il primo sarà venerdì 6 ottobre con il workshop “Con la bicicletta conviene: Bike, E-Bike e Scooter to work. Le migliori opportunità per aziende, dipendenti e cittadini (presso La Fenice, scarica qui il programma in pdf). Mentre sabato 7 ottobre si pedalerà lungo un percorso urbano in 4 tappe durante le quali sarà possibile ascoltare la testimonianza di esperienze economiche innovative realizzate in giro per l’Italia, legate alla bicicletta. Quattro luoghi padovani oggi dimenticati o sottoutilizzati che possono essere riqualificati anche grazie quell’economia che la bicicletta è in grado di ingenerare.
Andrea Nicolello Rossi, Legambiente Padova
Riportiamo in estrema sintesi i dati contenuti nel rapporto (maggio 2017) e al successivo approfondimento suddiviso per Regioni presentato a metà settembre a Pesaro in occasione del (vedi il dettagliato articolo apparso su Wired qui)
MERCATO BICI € 1.161.540.000 (la UE-28 nel 2015 ha prodotto 13.149.000 bici. L’Italia si conferma maggior produttore, con una quota di mercato prossima al 18%).
CICLOTURISMO € 2.050.000.000 (si basa su una informazioni che risalgono a più di un decennio, quindi è senz’altro un dato sottostimato).
RISPARMIO DI CARBURANTE € 127.309.788 (in Italia gli spostamenti in bici nel 2015 hanno soddisfatto il 3,6% della domanda di mobilità. Il totale dei km percorsi in bici è il risultato del totale degli spostamenti in bici (1.691.968.627) x la lunghezza media dello spostamento in bici (3,4 km): gli italiani nel 2015 hanno pedalato per 5.752.761.332 km).
BENEFICI SANITARI € 1.054.059.446 (tra costi sanitari diretti per € 138.237.304, costi sanitari indiretti € 673.906.859 cui aggiungere i costi evitati per ansia, disturbi dell’umore, depressione (risparmio sanitario pari a € 241.915.283).
BENEFICI PER LA SALUTE DEI BAMBINI € 960.000.000
DERIVANTI DALLA RIDUZIONE DELL’ASSENTEISMO € 193.180.000
RIDUZIONE COSTI AMBIENTALI EMISSIONI GAS SERRA € 94.391.611
RIDUZIONE COSTI SOCIALI GAS SERRA € 428.000.000
MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELL’ARIA € 18.266.921
CONTENIMENTO DELL’IMPATTO DEL RUMORE € 12.840.000
CONTENIMENTO COSTI INFRASTRUTTURE E ARTIFICIALIZZAZIONE TERRITORIO € 107.000.000