Vige a Padova, dal 28 marzo, una tregua nella battaglia tra Amministrazione e cittadini sulla gestione del verde pubblico. Una lotta che si accende ad ogni abbattimento di alberi e che finisce per incidere sulla quotidianità e qualità della vita dei padovani.
La tregua in corso è dovuta alla richiesta di incontro, inoltrata da Rete Verde, accolta dal Commissario Prefettizio De Biagi che ha voluto così riunire attorno al tavolo il Settore Verde del Comune (disgregato e inglobato nel Settore Opere Infrastrutturali, Manutenzioni e Arredo Urbano) assieme ai rappresentanti di Rete Verde (Chiara Galliani), Comitato Difesa Alberi e Territorio (Roberto Marinello), Palestro 30 e Lode (Maurizio Borsatto) e il noto botanico Patrizio Giulini.
Scopo prioritario dei comitati a difesa del verde è vedere attuata la procedura di trasparenza, disposta dalla risalente delibera del Consiglio Comunale 42/2006, da anni platealmente ignorata.
Gli incontri effettuati, duri ma franchi, hanno finalmente raggiunto l’obiettivo: la delibera 42/2006 torna ad essere normativa di riferimento con obbligo per l’amministrazione di comunicare, con preavviso di 30 giorni, ogni abbattimento pubblicando sul sito del Comune la completa documentazione peritale, corredata di esami strumentali e possibilità per i cittadini di presentare osservazioni tecniche che dovranno essere prese in considerazione dal Settore.
A riguardo leggere il link: http://www.padovanet.it/informazione/interventi-sugli-alberi-area-pubblica
Ottenuto questo importante e per nulla scontato risultato, sarà ora necessario monitorarne la puntuale messa in pratica. Le “cattive abitudini”, si sa, sono difficili da sradicare. Il prossimo prioritario passo sarà quello di stare a fianco dell’Amministrazione nella verifica della pubblicazione tempestiva e completa delle perizie. Indispensabile sarà pure il coinvolgimento dei cittadini, utili a segnalare i casi che si tema possano modificare in maniera negativa l’abitare urbano, nonchè creare una squadra di esperti per valutare e far valere le osservazioni pervenute dai padovani.
Parliamoci chiaro: da anni (e soprattutto negli ultimi 2 anni e mezzo) la macchina comunale non è sembrata pronta e recettiva al confronto e coinvolgimento dei cittadini, ovvero coloro verso i quali va la ricaduta dell’agire e delle decisioni amministrative.
Neanche a farlo apposta, il giorno dopo l’accordo, presso il giardino Zancan a nord di Padova, due pini e un pioppo sono stati abbattuti. Anche qui Rete Verde si è prontamente attivata strappando un’ammissione di errore, da parte dell’Amministrazione, per la mancata pronta implementazione della procedura concordata. Tanto per far capire quanto possa risultare difficoltoso assimilare i cambiamenti in modo rapido.
Non si tratta di uno scontro tra la difesa della pubblica sicurezza, l’incolumità delle persone e la difesa degli alberi, facile retorica che si fa scudo per un agire opaco. Si tratta di invece di stabilire un iter, quanto mai chiaro e trasparente, oltre che condiviso, che vada a rimettere il cittadino al centro delle scelte di un’Amministrazione comunale. Un lascito prezioso da salvaguardare, soprattutto per l’Amministrazione che verrà e che dovrà impegnarsi a lavorare al Regolamento del Verde pubblico, rimasto ad oggi lettera morta.
L’attuazione di una tal delibera diviene così l’inderogabile nuovo punto di partenza, pur se dieci anni dopo, per avviare un nuovo patto tra la macchina amministrativa comunale e la cittadinanza.
E’ auspicabile pertanto che il Settore Verde venga ricostituito, che siano utilizzate tecniche all’avanguardia per peritare il patrimonio arboreo, che siano classificati i grandi alberi e gli alberi storici e, soprattutto, che sia realizzato un piano per la vegetazione urbana che vada ad integrarsi con tutti gli obiettivi politici dell’amministrazione: salute dei cittadini, promozione di aree verdi per la vita dei quartieri, tutela e rilancio del paesaggio verde urbano.
Chiara Gallani, Rete Verde Padova
Complimenti per il risultato,
stiamo ancora piangendo per l’abbattimento degli alberi secolari di P.le San Giovanni,
e anche quest’anno…. soffocheremo
Bravi ! E sarebbe opportuno che chi ha compiuto questa indiscriminata distruzione di un bene comune prezioso rispondesse sul piano civile, penale o quantomeno morale di quanto ha fatto. Chi ha deciso? Chi non ha risposto alle richieste dei cittadini? Basta con le impunità!