In un mese, quasi 9.000 € di crowdfunding da sostenitori privati e ulteriori 30.000 € da aziende private e Comuni: il progetto “Un Parco per il fiume Brenta” diventerà realtà.
L’obiettivo: migliorare la gestione del fiume Brenta e promuovere un’economia fatta da una rete di imprese, associazioni ed enti che si impegnino a gestire responsabilmente le sinergie tra territorio e fiume.
Il progetto è stato promosso da ETIFOR Srl (spin-off dell’Università di Padova), ed ha ottenuto il consenso di Banca Etica, di ETRA, del Dipartimento Territorio e Sistemi Agroforestali dell’Università di Padova, di Veneto Agricoltura e dei Comuni di Carmignano di Brenta, Fontaniva e Nove, oltre ad essere sponsorizzato dalla Fondazione G.E. Ghirardi Onlus, dal tour operator specializzato Girolibero e dal Molino e Pastificio Sgambaro.
Perché un progetto per il fiume Brenta?
L’area naturalistica del fiume Brenta è riconosciuta dall’Unione Europea all’interno della rete Natura 2000, che significa lo stadio massimo di importanza ambientale. L’area fornisce il 30% dell’acqua potabile del Veneto e gli operatori turistici veneti la identificano come asse prioritario per lo sviluppo turistico della Regione. Purtroppo, però, l’area versa in uno stato di degrado dovuto principalmente alla mancanza di un’organizzazione rappresentativa capace di utilizzare fondi europei disponibili e attivare imprese private.
Un Parco per il fiume Brenta sarà un’azione propositiva e positiva, volta a creare “il Brenta dei sì”: sì ad un ente di riferimento dalla struttura leggera e rappresentativo del territorio fluviale che collabori con il Contratto di Fiume Brenta; sì allo sviluppo economico con un marchio d’area sinonimo di qualità e creazione di nuove imprese fatte da giovani; alla qualità della vita fatta di cibo sano ed agricoltura a chilometro zero, attività fisica, socializzazione e benessere spirituale; al turismo sostenibile attraverso la ciclovia della Valsugana, la vacanza attiva, l’ospitalità diffusa e le aree di ristoro e balneazione; alla natura basata sull’educazione ambientale, il recupero delle aree naturali e il miglioramento della qualità dell’acqua; allo sport in aree dedicate: escursionismo a piedi e a cavallo, mtb, pesca, kayak, canoa.
Tante le attività che saranno realizzate nell’ambito del progetto: 1) il completamento della segnaletica sulla ciclabile Valsugana tra Bassano e Carmignano di Brenta; 2) la “BrentaMAP”: una mappa cartacea per la distribuzione nei punti informativi e una mobile app delle attrazioni del Brenta; 3) la ricarica della falda freatica e il recupero di aree naturali; 4) la creazione di un “Marchio d’Area” del fiume Brenta; 5) la creazione del Parco di Interesse Locale del Fiume Brenta; 6) la consultazione e il coinvolgimento della popolazione; 7) la comunicazione, tramite social, stampa ed eventi.
Marta Bracciale, responsabile Comunicazione ETIFOR Srl
Mi piace. Aggiungerei un contingentamento dell’attività di cava e la rimozione delle strutture obsolete a meno che non si possa realizzare un museo dell’attività estrattiva con l’esposizione dei reperti archeologici rinvenuti
e dopo tutte queste belle cose che cosa cambiera’ per tutti quelli che vorranno accedere a questo “parco”?