Riportare le auto in via S. Francesco? Paradossale

2001_via_san_francesco_no smogLa battaglia di Legambiente che ha portato prima alla pedonalizzazione e poi al doppio senso di marcia per bici di via San Francesco è durata quasi vent’anni.

Condotta passo dopo passo a fianco di residenti, commercianti, studenti e tanti cittadini; vinta ha consentito a via San Francesco di valorizzare la propria vocazione, storica e naturale, quella di strada ciclopedonale (con oltre 5.000 biciclette che transitano ogni giorno è una delle vie più ciclabili dell’intera città).

Pare però che l’assessore Grigoletto abbia intenzione di riaprire la via al traffico, rendendo così stabile l’apertura temporanea dovuta ai lavori in corso di via Del Santo.

La motivazione? Paradossale.

L’idea della Amministrazione è quella infatti, incassato il benestare dei commercianti di via del Santo, di pedonalizzare quest’ultima. E le auto? Possono finire su via San Francesco.

Rimaniamo esterrefatti da questo ragionamento: ma come, se la pedonalizzazione serve a valorizzare il centro storico, perché si decide di riaprire via San Francesco? Non vorrebbe dire condannare una via, che dopo anni aveva ritrovato la sua vocazione, a traffico, smog e rumore?

In via San Francesco insistono vere e proprie opere d’arte come la Chiesa dell’omonimo Santo, o la scuola della Carità e l’Oratorio di Santa Margherita. E’ disseminata di palazzi nobiliari: Orsato, Giusti, Papafava, Marcello e Sala, per citare solo i più noti. È una via dove è appena stato aperto il Museo della Medicina, che si aggiunge a Palazzo Zabarella, luogo di arte e mostre per padovani e turisti italiani e stranieri; dove ha sede una delle più importanti mense universitarie della città, che attira migliaia di studenti al giorno, tutti a piedi o in bici. Della “cittadella francescana” e di tutte le sue potenzialità, che si stanno da tempo dispiegando, ne parliamo diffusamente in un altro articolo qui di ecopolis, a firma di Silvia Rampazzo.

Che senso ha dunque riportare le auto che per anni hanno macchiato di smog le antiche costruzioni? Fino al 1994, data dell’inserimento nella Zona a Traffico Limitato, via S. Francesco era una delle principali strade di attraversamento per recarsi in centro storico con l’automobile e, a causa della ristrettezza della via e dei sui alti palazzi ai lati, gli inquinanti atmosferici ed in particolare il benzene qui raggiungevamo concentrazioni altissime.

Sia ben chiaro: noi auspichiamo la pedonalizzazione di via del Santo, ma se come lo stesso Grigoletto ammette, il centro storico si valorizza pedonalizzandolo, la strategia deve essere quella di ampliare le zone pedonali, e non spostarle come avviene nel gioco delle tre carte.

Si deve ragionare sull’accessibilità al centro, potenziando il trasporto pubblico (anche se questo, lo sappiamo, è un altro discorso) e ragionando sulla mobilità sostenibile. Il futuro non aspetta e noi saremo al fianco dei residenti e dei commercianti per impedire questo ritorno al passato che non può odorare ancora una volta di smog.

Andrea Ragona, Presidente Legambiente Padova

4 thoughts on “Riportare le auto in via S. Francesco? Paradossale

  1. Bitonci è troppo impegnato a reprimere le gravi derive immorali verso cui potrebbe sprofondare la città di Padova per l’iniziativa editoriale di chiara marca omifila, per occuparsi di traffico, pedonalizzazione, sistemazione viaria. Con il suo esperto alla mobilità, tale grigoletto, mi pare che fino ad ora siano riusciti solo a peggiorare la mobilità. Per esempio, percorrere in bicilcetta Corso V. Emanuele II dopo le magnifiche e progressive iniziative volte a ripagare il debito per i voti dei bottegai, è semplicemente rischiosissimo. I due baldi amministratori, tuttavia, a loro insaputa, come oggi è di moda nel ceto politico, hanno creato una pista ciclabile splendida, naturale e senza costi: i portici di corso Vittorio. Piccolo danno collaterale, qualche rischio anche per i residenti quando escono dalle loro abitaziioni. Insomma, siamo al casino più totale. Questi stanno facendo solo danni.
    Aggiungo, anche se non riguarda la questione in oggetto: e se i nostri eroi provvassero ad uccuparsi un pochino del problemaccio dei furti incontrollabili di biciclette? Che possa fare qualcosina la Polizia Municipale, di solito sempre a due a due, armati pure di pistoloni, a passeggio per procacciare introiti da divieti di sosta, oppure a bordo degli eleganti forgoni bianchi e blu a caccia di sozzi barboni e poveracci vari, tanto inopprtuni per il decoro cittadino?

  2. Non le faremo passare, le macchine in via San Francesco. Questa idea è talmente assurda, che non può nemmeno essere presa in considerazione.

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