Un giardino invisibile. Come riconnettere la Rotonda alla città?

giardini_rotonda_padovaIl complesso della Rotonda è un sito storico e culturale di Padova, dotato di funzioni ricreative temporanee quali il cinema estivo all’aperto del Centro Universitario Cinematografico (CUC) e le visite conoscitive del Comitato Mura che, con l’apertura quotidiana del giardino, ne assicurano la sopravvivenza.

Oltrepassando il cancello floreale di gusto liberty, si scopre un inaspettato paesaggio, ricco di suggestioni visive pur “appannate” da un generale senso di abbandono: il bastione della Gatta e le mura costruite dai Veneziani nel Cinquecento; il serbatoio dell’acquedotto e un mausoleo cittadino per ricordare le 96 vittime padovane di un tragico evento della prima guerra mondiale, racchiusi in una torre severa, dall’architettura significativa; un giardino semplice e lineare, animato dallo zampillo delle fontane.

La posizione marginale rispetto al centro storico ma soprattutto la segregazione tra frequentatissime direttrici di traffico automobilistico hanno reso il sito della Rotonda dimenticato e invisibile, inevitabilmente trascurato nella manutenzione e nelle funzioni urbane di carattere sociale e turistico.

Questo marchio quasi incancellabile ha praticamente vanificato l’intervento di recupero fisico del giardino, effettuato alla fine degli anni ‘90 del Novecento dall’Assessorato al Verde del Comune di Padova sulla base della ricerca documentaria e progettuale che docenti e studenti del Liceo Artistico Modigliani avevano realizzato con il sostegno di Legambiente e del Gruppo Giardino Storico-Università di Padova.

Infatti, è mancato un successivo piano di gestione che comprendesse in modo contestuale le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria, l’organizzazione degli orari e della sorveglianza, le modalità di fruizione pubblica del giardino e degli spazi architettonici.

Il complesso della Rotonda fa parte di un complesso più vasto, che abbraccia il cuore storico di Padova, quello delle mura rinascimentali e di alcuni canali, oggetto dalla seconda metà del Novecento di un processo di analisi e di ricerca conoscitiva – guidato dall’associazione Comitato Mura e supportato da esperti, da associazioni e tecnici illuminati – per definire e promuovere l’idea di un parco lineare, dotato di potenzialità urbanistiche e turistiche, oltre che ricreative.

Il gruppo Giardino Storico-Università di Padova ha organizzato il 9 aprile 2015 il seminario Il complesso del giardino della Rotonda, a Padova: un luogo di margine e ricucitura, fra stazione ferroviaria e centro storico, perché questo caso segnala l’urgenza di una visione urbanistica di ampio respiro, non più limitata ad interventi isolati di recuperi architettonici e di ricuciture infrastrutturali.

A margine degli interventi dei relatori del Comitato Mura, del CUC, dell’assessorato al Verde del Comune di Padova e del Gruppo Giardino Storico, Anna Lambertini, architetto paesaggista, esperta in progetti di riqualificazione di siti marginali urbani e di parchi pubblici, ha colto la ricchezza del lungo e attento lavoro dedicato dal Comitato Mura al parco delle Mura e delle Acque e si è resa disponibile per coordinare un workshop sulla rigenerazione del giardino della Rotonda, organizzato dal Gruppo Giardino Storico.

Il confronto di idee sul futuro “possibile” della Rotonda nel contesto del Parco delle Mura e delle Acque ha avuto come punto di riferimento il Progetto di valorizzazione turistica e culturale del fronte bastionato rinascimentale che alcuni architetti e ingegneri del Comitato Mura hanno elaborato e presentato ufficialmente con un dettaglio avanzato di analisi, di progettazione, di costi economici.

Gli assessori all’Edilizia, al Verde Urbano, all’Ambiente, alla Cultura ed al Turismo, invitati a partecipare a seguito di recenti interviste rilasciate da esponenti dell’amministrazione padovana sul restauro nell’ambito della Rotonda e sul progetto di riqualificazione complessiva del cerchio delle mura, non hanno potuto essere presenti, ma sono stati tenuti aggiornati e lo saranno, assieme al sindaco, sugli esiti dello workshop.

Estratto dal resoconto del seminario a cura di Antonella Pietrogrande,

Coordinatrice del Gruppo Giardino Storico dell’Università di Padova

2 thoughts on “Un giardino invisibile. Come riconnettere la Rotonda alla città?

  1. Io so solo che qualunque progetto di qualunque riqualificazione comporta comunque: abbattimento di alberi, riduzione del verde. Inserimento di “arredi urbani” costosi antiestetici e inutili. Poi, le istituzioni che hanno fatto tali scempi misurano il valore di quel che han fatto dichiarando la spesa sostenuta.
    Tutto andato in appalti e ripreso in tangenti, a spese appunto del verde pubblico.
    “Insomma, di che ti lamenti? ho speso centomila euro, duecentomila. Ho tagliato qualche albero secolare, ho messo una fontana che è anche un orrore ma è considerata un’opera d’arte (da quel che l’ha progettata e basta, però).
    Ho fatto anche un parcheggio – ma parcheggiano meno macchine di prima, si sfiora il miracolo. Ho asfaltato qua e là, mi è venuto anche un condominio e tre villette. Amen”.
    Personalmente, mi hanno tolto il posto macchina, ma hanno fatto un parcheggio a duecento metri da casa – così faccio un po’ di moto ringraziando il sindaco – che spesso è pieno, in quanto quelli che hanno il garage lì davanti si trovano bene a usare il parcheggino. Ne ho anche un altro cento metri più avanti, così mi mantengo sano, grazie sindaco.
    (Sindaco è come dire Faraone, l’entità “sindaco” passa da un’incarnazione all’altra, ma restano, immortali, la distruzione del verde, l’ipocrisia, l’ignoranza, la falsità; soprattutto l’incapacità effettiva di fare, e il divario fra dichiarazioni e fatti. E questo mentire con estrema disinvoltura.

  2. condivido l’amarezza, siamo “incaprettati” nelle mani di “marchesi del grillo” di cui non riusciamo a liberarci, perché spuntano e rispuntano da tutte le parti. Quando sento la parola “perequazione” mi sento soffocare. Il peggio è che spesso quelli da cui ci aspetteremmo difesa sono conniventi, nella migliore delle ipotesi per ignoranza e superficialità…

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